Gerusalemme: Israele non delega ad altri la sicurezza dei suoi cittadini

La risoluzione Onu “non è realistica”, Hamas non è nemmeno chiamata a rispettarla

image_2370“Lo stato di Israele non ha mai accettato che fosse un organismo esterno a decidere del suo diritto di difendere la sicurezza dei propri cittadini”. Lo ha dichiarato venerdì il primo ministro israeliano Ehud Olmert, in riferimento agli sviluppi diplomatici e in particolare all’approvazione della risoluzione 1860 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unte.
“Le Forze di Difesa israeliane – ha continuato Olmert – continueranno le operazioni volte a difendere i cittadini israeliani e per portare a termine gli obiettivi assegnati. Questa stessa mattina, gli incessanti lanci di razzi contro i civili israeliani che vivono nel sud del paese dimostrano che la risoluzione 1860 non è realistica e che nei fatti non verrà rispettata dalle organizzazioni terroriste palestinesi”.
“Israele – ha commentato il ministro degli esteri Tzipi Livni – ha agito, agisce e agirà unicamente in base alle sue valutazioni, alla sicurezza dei suoi cittadini e al suo diritto all’autodifesa”.
(Da: MFA, 9.01.09)

La risoluzione non nomina mai Hamas né l’ostaggio israeliano Gilad Shalit; parla di intese e garanzie con Gaza senza toccare la questione del regime illegittimo e golpista in vigore a Gaza e dunque senza indicare chi sarebbe l’interlocutore responsabile per Gaza di tali intese e garanzie; “condanna” gli atti di terrorismo senza chiedere la cessazione dei lanci di razzi su Israele come condizione minima per il ritiro delle forze israeliane.

Queste le clausole della risoluzione:

Il Consiglio di Sicurezza
1. Sottolinea l’urgenza e chiede un cessate il fuoco immediato, durevole e pienamente rispettato, che conduca al pieno ritiro delle forze israeliane da Gaza.
2. Chiede la fornitura e distribuzione senza impedimenti in tutta Gaza di assistenza umanitaria come cibo, carburante e cure mediche.
3. Vede con favore le iniziative volte a creare e aprire corridoi umanitari e altri meccanismi per la distribuzione prolungata di aiuti umanitari.
4. Chiede agli stati membri di sostenere gli sforzi internazionali per alleviare la situazione economica e umanitaria a Gaza, compresi contributi urgentemente necessari all’UNRWA e attraverso il Comitato di Collegamento Ad Hoc.
5. Condanna tutte le violenze e le ostilità dirette contro civili e tutti gli atti di terrorismo.
6. Chiede agli stati membri di intensificare gli sforzi per provvedere intese e garanzie a Gaza volte a sostenere un cessate il fuoco e una quiete durevoli, come prevenire il traffico illecito di armi e munizioni e assicurare la prolungata riapertura dei punti di passaggio sulla base dell’Accordo del 2005 su Movimenti e Accessi fra Autorità Palestinese e Israele; a questo riguardo, vede con favore l’iniziativa egiziana e altri sforzi regionali e internazionali in corso.
7. Incoraggia passi concreti verso una riconciliazione intra-palestinese, compreso l’appoggio agli sforzi di mediazione di Egitto e Lega Araba come espressi nella risoluzione del 26 novembre 2008, in conformità con la risoluzione 1850 (2008) del Consiglio di Sicurezza e altre risoluzioni pertinenti.
8. Chiede alle parti e alla comunità internazionale sforzi rinnovati e urgenti per arrivare a una pace globale basata sulla prospettiva di una regione dove due stati democratici, Israele e Palestina, vivano fianco a fianco in pace e sicurezza e confini riconosciuti, come previsto nella risoluzione 1850 (2008) del Consiglio di Sicurezza, e ricorda anche l’importanza della Iniziativa di pace araba.
9. Vede con favore l’idea del Quartetto, in consultazione con le parti, di un incontro internazionale a Mosca nel 2009.

Testo (in inglese) della risoluzione 1860

http://www.un.org/News/Press/docs/2009/sc9567.doc.htm