Già partita la corsa dell’Iran al riarmo dei terroristi di Gaza

Individuata da satelliti israeliani una nave carica di missili a medio e lungo raggio.

image_3598Satelliti spia israeliani hanno avvistato una nave nel porto iraniano di Bandar Abbas che veniva caricata di missili destinati, secondo gli analisti, alla striscia di Gaza. Lo ha scritto domenica il Sunday Times. Secondo il reportage, il carico comprenderebbe missili Fajr-5 a media gittata come quelli che Hamas ha lanciato su Tel Aviv e Gerusalemme e le cui scorte le Forze di Difesa israeliane hanno significativamente impoverito durante i recenti combattimenti anti-Hamas nella striscia di Gaza, ma anche missili balistici Shahab-3 che potrebbero essere posizionati in Sudan allo scopo di minacciare direttamente Israele.
“Con un grosso sforzo – ha detto una fonte israeliana citata dal quotidiano britannico – l’Iran è abilmente riuscito a creare un braccio strategico militare puntato contro Israele da sud”.
Il carico potrebbe passare per il Mar Rosso, il Sudan e l’Egitto lungo un percorso consolidato, già usato dall’Iran per contrabbandare armi verso Gaza, scrive il Sunday Times. “Riteniamo che navi militari iraniane all’ancora in Eritrea accompagneranno la nave carica di armi non appena farà il suo ingresso nel Mar Rosso”, ha detto la fonte israeliana.
A quanto risulta, la spedizione è stata approntata la scorsa settimana nel momento stesso in cui Israele e Hamas accettavano il cessate il fuoco dopo otto giorni di combattimenti. “Indipendentemente dal cessate il fuoco – ha dichiarato al Sunday Times una fonte della Difesa israeliana – noi attaccheremo e distruggeremo qualunque carico di armi diretto a Gaza dovessimo individuare”.
Mahmoud al-Zahar, uno dei più alti esponenti di Hamas a Gaza, citato sabato dalla Reuters, ha dichiarato che Hamas continuerà ad armarsi con l’aiuto dell’Iran, nonostante la tregua sottoscritta al Cairo preveda la cessazione di tutti i lanci di razzi contro Israele. “Non possiamo fare altro che continuare a importare armi con tutti i mezzi possibili – ha dichiarato Zahar ai giornalisti, spiegando di contare sul fatto che Tehran “incrementerà il suo sostegno militare e finanziario a Hamas”. Ed ha aggiunto: “Abbiamo tutto il diritto di prendere soldi e armi dall’Iran, che ce li dà per amore di Dio senza porre condizioni, e io ne sono testimone”.
In una inconsueta telefonata al “primo ministro” di Hamas a Gaza Ismail Haniyeh, il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad si è personalmente complimentato per quelle che ha definito la sua “resistenza” e “intransigenza” contro Israele, stando a quanto riferito dall’agenzia ufficiale IRNA.
Nel recente passato il Sudan, che gli analisti considerano una delle principali vie di transito del traffico di armi verso la striscia di Gaza controllata da Hamas, ha accusato più volte l’aviazione israeliana d’aver colpito sul suo territorio dei convogli e una fabbrica di armi. Israele si è sempre astenuto dal commentare tali accuse.

(Da: Ha’aretz, Jerusalem Post, Israel HaYom, 25.11.12)

DALL’ARCHIVIO DI WWW.ISRAELE.NET:

23.11.!2 – “Israele ha urlato di dolore per quello che le ha fatto la resistenza, e noi per questo ringraziamo tutti coloro che ci ha fornito armi e denaro, e in particolare l’Iran”. Lo ha detto il capo di Hamas nella striscia di Gaza, Ismail Haniyeh.

21.11.12 – Il capo della Guardia Rivoluzionaria iraniana, generale Mohammad Ali Jafari, citato dalla agenzia di stampa semiufficiale Isna, ha rivelato che il suo paese ha dotato i “combattenti” della striscia di Gaza della capacità di produrre in proprio missili a lungo raggio senza bisogno di forniture dirette. Si tratta di una delle ammissioni finora più chiare del sostegno in armamenti da parte dell’Iran a Hamas, i cui missili Fajr-5 di concezione iraniana si sono abbattuti nei giorni scorsi presso Gerusalemme e Tel Aviv.

21.11.12 – Il presidente del parlamento iraniano, Ali Larijani, ha esortato gli stati arabi a seguire l’esempio dell’Iran e fornire assistenza militare ai palestinesi. ”Siamo onorati che il nostro aiuto abbia aspetti materiali e militari – ha detto Larijani, citato dall’agenzia Fars – e questi paesi arabi che tengono tante riunioni dovrebbero sapere che la nazione di Palestina non ha bisogno di parole né di convegni. Il nostro messaggio è che, se i paesi arabi vogliono aiutare la nazione di Palestina, devono fornire assistenza militare”.

20.11.12 – I palestinesi di Gaza devono essere “equipaggiati per difendersi contro Israele”. Lo ha detto il portavoce del ministero degli esteri iraniano, Ramin Mehmanparast, che si è tuttavia rifiutato di commentare l’accusa israeliana secondo cui l’Iran già da tempo rifornisce di armi i terroristi della striscia di Gaza.

20.11.12 – Il vice capo della Jihad Islamica palestinese, Ziad Nakhleh, ha affermato che i razzi sparati da Hamas e dalla ”resistenza palestinese” contro città e cittadine israeliane sono di origine iraniana. Lo ha riferito il quotidiano libanese el-Nashra. Nakhleh ha anche detto che alcune delle armi sarebbero state prodotte in loco da una fabbrica iraniana. Da tempo Israele denunciava l’arrivo nella striscia di Gaza di grandi quantità di missili Fajr-5 iraniani dello stesso tipo di quelli usati da Hezbollah durante la seconda guerra in Libano del 2006. I Fajr-5 hanno una gittata di circa 75 km, una testata da 45 a 90 kg di esplosivo, e vengono lanciati da una piattaforma mobile che contiene fino a quattro missili per lanciatore.

16.11.12 – Le Forze di Difesa israeliane hanno diffuso il video di un raid aereo contro un’officina di Hamas per la fabbricazione di droni (velivoli telecomandati). La cellula di Hamas operava agli ordini di istruttori iraniani ed era già arrivata ad effettuare test di volo.

13.11.12 – Intervistato dalla tv Usa CNN sulla recente distruzione di una fabbrica d’armi sudanese, il presidente israeliano Shimon Peres ha detto: “Non ne so nulla. Ma è certo che siamo preoccupati per il fatto che l’Iran vuole trasformare il Sudan in un satellite di Tehran, come ha già fatto con Hezbollah in Libano e Hamas a Gaza”.

Nella foto in alto: un Fajr-5 iraniano (foto d’archivio)