Gli infiniti danni dei farneticanti capi di Gaza

Attualmente il lavoro meglio pagato nella striscia di Gaza è quello di scavatore di tunnel terroristici per conto di Hamas

Editoriale del Jeruslem Post

Un tunnel terroristico di Hamas scoperto dalle forze israeliane

Un tunnel terroristico di Hamas scoperto dalle forze israeliane

La scoperta, pochi giorni fa, di un secondo tunnel terroristico di Hamas nel giro di poche settimane è una notizia sia buona che cattiva. E’ sicuramente incoraggiante constatare che metodi e tecnologia messi in campo dalle Forze di Difesa israeliane per la rilevazione dei tunnel che passano sotto il confine fra Israele e striscia di Gaza migliorano sempre più e danno risultati. Ma è scoraggiante veder confermato il fatto che nell’enclave islamista alle porte di Israele si continua imperterriti a progettare la guerra per la distruzione dello stato ebraico.

La scoperta delle gallerie ha innescato immediatamente un’escalation da parte di Hamas, che ha sparato colpi di mortaio contro le truppe impegnate nelle ricerche dei tunnel che i terroristi non hanno mai smesso di costruire anche dopo la fine dell’operazione “Margine protettivo” dell’estate 2014. Agli attacchi di mortaio le Forze di Difesa israeliane  hanno risposto con fuoco di carri e alcuni raid aerei. Il comportamento di Hamas indica quanto sia determinata a impedire la scoperta e demolizione di quella che al momento appare la sua unica minaccia strategica contro Israele.

Il percorso del tunnel scoperto lo scorso aprile, con sbocco nei pressi del villaggio israeliano di

Il percorso del tunnel scoperto lo scorso aprile, con sbocco nei pressi del kibbutz Sufa.

La crescente efficienza in questo campo delle Forze di Difesa israeliane riduce seriamente la minaccia di incursioni terroristiche tramite i tunnel. Hamas cerca invano di ostacolare il rilevamento degli sbocchi delle gallerie bersagliando i soldati impegnati nelle ricerche. Le forze israeliane rispondono al fuoco e continuano la risoluta caccia a questi potenziali strumenti di morte, pensati per condurre letali infiltrazioni contro civili e militari israeliani.

Al di là di quest’ultima escalation, e del solito strepito dei vari attivisti anti-israeliani del genere “Gaza Libera” e BDS, non va dimenticato che Israele di recente ha ulteriormente facilitato il passaggio di merci su camion verso Gaza mentre, nello stesso spirito, il generale israeliano Yom Tov Samia avanzava la proposta di creare un terminale cargo riservato ai palestinesi nel porto israeliano di Ashdod dove le navi possano scaricare merci destinate alla vicina striscia di Gaza purché sotto il controllo dell’Autorità Palestinese.

Resta da vedere se Hamas sarà capace di fare la scelta giusta fra migliorare l’economia di Gaza o perdere ancora una volta un’occasione per fare ciò che è bene per la sua gente. Difficile crederlo. Proprio la scorsa settimana, mentre Israele si adoperava per facilitare il trasferimento di beni civili pur garantendo i necessari margini di sicurezza, Hamas ha cercato di incrementare la sua capacità militare con il tentativo, fortunatamente sventato, di contrabbandare circa 4 tonnellate di cloruro di ammonio, un materiale usato per la produzione di razzi.

Macchinari israeliani impegnati nella ricerca di tunnel terroristici al confine con Gaza

Macchinari israeliani impegnati nella ricerca di tunnel terroristici al confine con Gaza

Invece di buttare nei tunnel sempre più profondi le laute donazioni che ricevono dall’estero, i capi di Hamas potrebbero usare i materiali da costruzione sottratti alle legittime forniture per edificare abitazioni e creare posti di lavoro. Attualmente il lavoro meglio pagato nella striscia di Gaza è quello di scavatore di tunnel terroristici per Hamas. E questo dice tutto.

Che Hamas continui a impegnarsi nel preparare una sfida militare tanto sanguinosa quanto inutile contro Israele – lo stato che, secondo il suo statuto, deve essere distrutto –, anziché preoccuparsi del benessere del proprio popolo, riflette il carattere farneticante della dirigenza palestinese nel suo complesso. Ma perlomeno nei territori controllati dall’Autorità Palestinese la condizione della popolazione non è così drammatica.

La Siria è con ogni evidenzia uno stato sprofondato nel caos. Gaza è un aspirante stato palestinese che deve ancora emergere dal caos.

(Da: Jerusalem Post, 8.5.16)