? grazie alla nostra forza, non per debolezza, che facciamo questo passo

Lunedì sera il primo ministro Sharon si è rivolto alla nazione con un discorso a reti unificate.

image_839Lunedì sera il primo ministro israeliano Ariel Sharon si è rivolto alla nazione con un discorso trasmesso da radio e tv a reti unificate.
“Cittadini d’Israele – ha detto Sharon – il giorno è arrivato. Stiamo dando inizio al passo più difficile e doloroso di tutti: lo sgombero delle nostre comunità dalla striscia di Gaza e dalla Samaria settentrionale.
Un passo molto difficile per me personalmente. È stato con il cuore pesante che il governo d’Israele prese la decisione del disimpegno, ed anche la Knesset non lo ha approvato a cuor leggero. Non è un segreto che io, come molti altri, credevo e speravo che potessimo tenere per sempre Netzarim e Kfar Darom. Ma la mutata realtà nel nostro paese, in questa regione e nel mondo hanno reso necessaria una nuova valutazione e un mutamento di posizioni.
Gaza non può essere tenuta per sempre. Vi vive più di un milione di palestinesi, e raddoppiano il loro numero ad ogni generazione. Vivono in campi profughi incredibilmente stipati, nella povertà e nello squallore, veri focolai di odio sempre crescente, senza speranze all’orizzonte.
È grazie alla nostra forza, non per la nostra debolezza, che facciamo questo passo. Abbiamo cercato di arrivare con i palestinesi a degli accordi che facessero avanzare i due popoli sulla strada della pace. Questi accordi si sono infranti contro un muro di odio e di fanatismo.
Il piano di disimpegno unilaterale, che annunciai circa due anni fa, è la risposta israeliana a questa realtà di fatto. È un piano positivo per Israele in qualunque scenario futuro. Stiamo riducendo le occasioni quotidiane di attrito, e le vittime che esso provoca a entrambe le parti. Le Forze di Difesa israeliane verranno rischierate su linee difensive dietro la barriera di sicurezza. Coloro che continueranno a combatterci dovranno fare i conti con tutta la potenza delle nostre forze di difesa e di sicurezza.
Ora tocca ai palestinesi l’onere della prova. Essi devono combattere le organizzazioni terroristiche, smantellare le strutture del terrorismo e mostrare sincere intenzioni di pace per poter sedere con noi al tavolo negoziale.
Il mondo aspetta la risposta dei palestinesi: una mano tesa per la pace o il continuo fuoco terrorista. Davanti a una mano tesa in pace, risponderemo con un ramo d’olivo. Ma se sceglieranno il fuoco, reagiremo col fuoco, più severo che mai.
Il disimpegno ci permetterà di volgere l’attenzione al nostro interno. Cambierà la nostra agenda nazionale. La nostra politica economica sarà libera di dedicarsi al superamento dei gap sociali e di impegnarsi in una effettiva lotta contro la povertà. Faremo progredire l’istruzione e accresceremo la sicurezza personale di ogni cittadino nel paese.
Le discordie sul disimpegno hanno provocato gravi ferite, un odio amaro tra fratelli, dichiarazioni e gesti di estrema gravità. Io capisco i sentimenti, il dolore e il pianto di coloro che dissentono. Ma comunque noi siamo un’unica nazione, anche quando discutiamo e ci scontriamo.
Abitanti della striscia di Gaza, la giornata di oggi segna la fine di un glorioso capitolo della storia d’Israele, un capitolo centrale nella storia delle vostre vite di pionieri, di realizzatori di un sogno che hanno portato il fardello della sicurezza e dell’insediamento per tutti noi. Il vostro dolore e le vostre lacrime sono parte inseparabile della storia di questo paese. Quali che siano i disaccordi che ci dividono, noi non vi abbandoneremo e, dopo lo sgombero, faremo tutto ciò che è in nostro potere per ricostruire le vostre vite e le vostre comunità.
Desidero dire ai soldati delle Forze di Difesa israeliane, agli agenti della polizia israeliana e della guardia di frontiera: state affrontato una missione difficile. Non è un nemico quello che dovete affrontare, bensì i nostri fratelli e sorelle. Sensibilità e pazienza sono l’imperativo del momento. Sono certo che è così che vi comporterete. Voglio che sappiate che l’intera nazione è con voi ed è fiera di voi.
Cittadini d’Israele, la responsabilità per il futuro di Israele ricade sulle mie spalle. Ho avviato questo piano perché sono giunto alla conclusione che questa scelta è vitale per Israele. Credetemi, il dolore che provo per questa scelta è pari solo alla risoluta consapevolezza che è una cosa che era necessario fare.
Ci stiamo avviando su una nuova strada che comporta molti rischi, ma anche un raggio di speranza per tutti noi. Con l’aiuto del Signore, possa questa strada essere una strada di unità e non di divisione, di rispetto reciproco e non di inimicizia tra fratelli, di amore senza riserve e non di odio senza fondamento.
Farò tutto il possibile per garantire che sia così.

(Da: MFA, 15.08.05)