Hamas alle elezioni palestinesi, per affossare Oslo

Il conflitto con Israele si fonda sul concetto che tutta la Palestina storica appartiene ai mussulmani.

image_623Hamas ha deciso che parteciperà alle elezioni del prossimo luglio per il rinnovo del Consiglio Legislativo (parlamento) palestinese allo scopo di “demolire” gli Accordi di Oslo e combattere la corruzione all’interno dell’Autorità Palestinese. Lo ha affermato nel fine settimana il leader di Hamas a Gaza Mahmoud Zahar. Anche la Jihad Islamica palestinese ha annunciato sabato che sta considerando la possibilità di partecipare delle elezioni.
Nel 1996 sia Hamas che Jihad Islamica avevano boicottato le elezioni del Consiglio Legislativo Palestinese (insieme a quelle per la presidenza dell’Autorità Palestinese) dicendo che non riconoscevano gli Accordi israelo-palestinesi di Oslo, sulla base dei quali era stata creata l’Autorità Palestinese ed erano state indette le elezioni per presidente e parlamento.
“La partecipazione di Hamas alle elezioni parlamentari demolirà completamente gli Accordi di Olso” ha spiegato Zahar, che ha aggiunto: “A causa della corruzione nell’Autorità Palestinese, Hamas ha deciso (questa volta) di prendere parte alle elezioni per cambiare la situazione”.
Zahar ha respinto ogni eventuale tentativo da parte dell’Autorità Palestinese di disarmare Hamas, sostenendo che le armi sono necessarie nel caso Israele voglia rientrare nella striscia di Gaza, e che la decisione di Sharon di ritirarsi è stata il frutto “delle vittorie e del martirio della resistenza palestinese”.
Zahar non ha escluso la possibilità che Hamas venga chiamata a formare il prossimo governo dell’Autorità Palestinese se i suoi candidati otterranno la maggioranza dei seggi, né ha escluso la possibilità che Hamas possa in futuro negoziare con Israele. “Non è vietato negoziare – ha spiegato il capo Hamas – Ma la questione è: che cosa c’è da negoziare?”. Zahar ha poi ribadito che, secondo la posizione di Hamas, il conflitto con Israele si fonda sul concetto che tutta la Palestina storica appartiene ai mussulmani: “Se la generazione attuale non è in grado di liberare tutta la Palestina, questo non significa che rinunciamo. Quand’anche il conflitto non venisse risolto militarmente oggi, esso deve rimanere aperto per le generazioni future”.

(Da: Khaled Abu Toameh, su Jerusalem Post, 20.03.05)