Hamas: “Faremo di tutto per far fallire il piano Usa”

Respinto da gruppi terroristi palestinesi il calendario di compromesso americano

image_1684Il capo dell’ufficio politico di Hamas Khaled Mashaal ha respinto sabato un documento americano che propone un calendario di impegni reciproci per il periodo maggio-agosto 2007 allo scopo di agevolare i movimenti dei palestinesi e migliorare la sicurezza di Israele.
La bozza di documento, recentemente sottoposta a israeliani e palestinesi, chiede a Israele di rimuovere gran parte dei posti di blocco in Cisgiordania e facilitare le operazioni di passaggio ai valichi fra striscia di Gaza e Israele. Ai palestinesi il documento chiede di porre fine ai lanci di missili Qassam contro il territorio israeliano e al traffico di armi ed esplosivi dall’Egitto verso la striscia di Gaza.
Mashaal ha dichiarato alla tv satellitare araba Al Jazeera che i palestinesi non devono accettare di fermare i lanci di Qassam in cambio di agevolazioni nei loro movimenti. “Garantisco che è una farsa – ha affermato il capo Hamas – L’equazione ora è diventata: smantellare i posti di blocco in cambio della cessazione della resistenza. Questa è diventata la causa palestinese”.
“Il piano americano è respinto – ha aggiunto Fawzi Barum, portavoce di Hamas a Gaza – e noi ci adopereremo in ogni modo e con ogni mezzo per farlo fallire”.
Anche i Comitati di Resistenza Popolare hanno respinto il documento di compromesso proposto da Washington. “Il piano Usa non fa gli interessi del nostro popolo” ha spiegato sabato Abu Abeer, portavoce del gruppo terroristico palestinese, promettendo “di adoperarsi per farlo fallire”.
“Le prese di posizione di Mashaal – ha dichiarato Mark Regev, portavoce del ministero degli esteri israeliano – svelano la vera natura di Hamas. Non ci eravamo mai fatti illusioni circa la politica e gli obiettivi di questo movimento, e queste dichiarazioni purtroppo non ci sorprendono affatto”.
Tra venerdì e domenica sono ripresi numerosi i lanci di missili Qassam palestinesi dalla striscia di Gaza verso Israele. Uno ha colpito direttamente un’abitazione nella città israeliana di Sderot, procurando ingenti danni ma fortunatamente nessuna vittima. Gli ultimi lanci sono stati rivendicati dalla Jihad Islamica palestinese, mentre Hamas aveva rivendicato altri lanci di Qassam effettuati nel mese di aprile. Da tempo i leader di Hamas, a cominciare da Mashaal, minacciano di riprendere gli attentati anti-israeliani, interrompendo la cosiddetta “tregua”, se la comunità internazionale non deciderà di riprendere a versare soldi direttamente nelle casse dell’Autorità Palestinese (anziché assistere la società civile palestinese attraverso altri canali, come fa da quando Hamas è salita al governo all’inizio dell’anno scorso).
Il negoziatore palestinese Saeb Erekat ha detto che il documento americano è sotto esame del Comitato esecutivo del’Olp. Erekat ha specificato che l’Olp non lo ha ancora formalmente adottato.
Il vice portavoce del dipartimento di stato Usa Tom Casey ha precisato venerdì che Washington non intende imporre a nessuna delle parti quanto previsto nel documento né scadenze ultimative. “Si tratta solo di suggerimenti e idee che abbiamo fatto circolare; non si tratta di qualcosa come un accordo formale, non ci sono date rigide. L’idea sarebbe quella di attuare queste misure abbastanza in fretta, come applicazione della fase uno della Road Map”.
Forti perplessità sono state sollevate venerdì da ambienti vicini all’ufficio del primo ministro israeliano Ehud Olmert, facendo notare che alcune misure richieste a Israele comporterebbero alti rischi per la sicurezza dei cittadini. Israele si dichiara disposto a rimuovere molti posti di blocco, ma alcune misure – come quella di lasciar passare convogli e autobus palestinesi senza restrizioni fra Cisgiordania e striscia di Gaza a partire dal primo luglio – suscitano molta preoccupazione. “Alcune idee (del documento) Israele le sta già attuando – dicono fonti governative a Gerusalemme – Altre sono in stadio avanzato. Ma ve ne sono alcune che Israele non può accettare nella situazione attuale per ovvi motivi di sicurezza”.
Finora, comunque, Israele non ha risposto formalmente al documento.

(Da: Jerusalem Post, Ha’aretz, 5.5.07)

Nella foto in alto: Casa israeliana colpita sabato a Sderot da Qassam palestine