Hamas: La lotta armata continua

In aperta sfida all'Autorità Palestinese, la dirigenza di Hamas si è esibita sotto i simboli islamisti.

image_838Con un’evidente esibizione di forza, i fondatori e i capi politici di Hamas sono comparsi tutti insieme sabato scorso per la prima volta negli ultimi dieci anni per una conferenza stampa durante la quale hanno detto ai palestinesi che la “lotta armata” del gruppo islamista andrà avanti anche dopo l’imminente ritiro israeliano dalla striscia di Gaza.
In aperta sfida all’Autorità Palestinese, la dirigenza di Hamas si è schierata davanti al simbolo del movimento e a una bandiera verde islamista per inviare il messaggio secondo cui essa ha il diritto di possedere armi e di rivendicare il “merito” per aver spinto Israele fuori dalla striscia di Gaza. Affiancato da quattro fondatori di Hamas, Ismail Haniyye, un alto esponente del gruppo, ha detto ai giornalisti riuniti in un ristorante di Gaza che il suo movimento non abbasserà i fucili. “Hamas resta fedele alla lotta armata come scelta strategica – ha detto – E resta fedele alla sua ala militare e al suo diritto di possedere armi”.
La conferenza stampa di Hamas è giunta esattamente un giorno dopo che l’Autorità Palestinese aveva tenuto le sue prime celebrazioni ufficiali, alla presenza del presidente Mahmoud Abbas (Abu Mazen), per il ritiro di Israele dalla striscia di Gaza e da quattro insediamenti della Cisgiordania settentrionale. Gli oratori alle celebrazioni di venerdì avevano messo in chiaro che i festeggiamenti devono svolgersi sotto le insegne ufficiali palestinesi, vale a dire sotto la bandiera rossa, nera, verde e bianca: un avvertimento rivolto a Hamas, che sta organizzando proprie cerimonie in stile militare.
Le tensioni fra Autorità Palestinese e Hamas sono in aumento in questi giorni che precedono l’inizio del disimpegno israeliano, con entrambe le parti impegnate a “cantare vittoria” per lo sgombero dei 25 insediamenti. Sabato Hamas ha chiarito che, sebbene non intenda scontrarsi con l’Autorità Palestinese, in ogni caso non accetterà che il movimento Fatah di Abu Mazen sia il solo ente decisionale nel governo palestinese. “Hamas non è un sostituto di nessuno – ha detto Haniyye – Non costituisce un potere all’interno dell’Autorità Palestinese e non le si contrappone. Ma Hamas respinge l’idea di lasciare che qualunque movimento monopolizzi il processo decisionale”.
Il mese scorso scoppiarono scontri armati quando forze di sicurezza dell’Autorità Palestinese cercarono di fermare miliziani di Hamas che intendevano sparare missili e colpi di mortaio su abitazioni israeliane nella striscia di Gaza.

(Da: Jerusalem Post, 13.08.05)

Nella foto in alto: Un sostenitore di Hamas esibisce un’insegna con l’obiettivo del movimento: Israele è cancellato dalla mappa geografica.