Hamas non esita a usare i malati di cancro per aggirare i controlli anti-terrorismo israeliani ai confini di Gaza

Ecco chi sono i veri responsabili della chiusura della enclave sotto regime islamista

Yoav Mordechai, coordinatore delle attività governative israeliane nei Territori

I continui tentativi da parte di Hamas di sfruttare i permessi di entrata rilasciati da Israele a palestinesi residenti nella striscia di Gaza stanno mettendo a rischio il futuro rilascio di permessi e lo sviluppo stesso della enclave palestinese. Lo ha detto settimana scorsa il Coordinatore delle attività governative israeliane nei Territori, Yoav Mordechai, in un’intervista al quotidiano palestinese Al-Quds.

Hamas ha intensificato i suoi tentativi di contrabbandare nella striscia di Gaza materiali utili per la produzione di armi e ordigni, ma l’anno scorso Israele è riuscito a sventare più di 100 tentativi di contrabbando attraverso il valico di Erez e 740 tentativi attraverso quello di Kerem Shalom. Centinaia di altri tentativi sono stati sventati con misure di intelligence ancor prima che raggiungessero i valichi di confine. L’aumento dei tentativi di contrabbando coincide con il significativo incremento, lo scorso anno, del traffico transfrontaliero approvato da Israele. Secondo i dati dell’Autorità dei valichi, si è registrato un aumento del 18% dei camion in movimento da e per la zona di Gaza, e un aumento del 33% nel numero di persone entrate in Israele, con una media giornaliera di 41.000 ingressi pedonali da Gaza in Israele per diversi scopi (lavoro, commercio, cure mediche ecc.)

Mordechai ha spiegato che Hamas finirà col costringere Israele a prendere in considerazione la chiusura completa dei valichi tra striscia di Gaza e Israele al passaggio delle persone se non cesseranno i tentativi di coinvolgere i palestinesi di Gaza in missioni terroristiche. Ogni giorno, abitanti di Gaza che necessitano di cure mediche o che devono muoversi per affari passano in Israele e in Cisgiordania attraverso il valico di confine di Erez, nella parte nord della striscia di Gaza (mentre il valico di Kerem Shalom, nella parte sud, viene attraversato ogni giorno mediamente da 400-500 camion carichi di decine di migliaia di tonnellate merci).

Palestinesi attraversano il valico di Erez fra striscia di Gaza e Israele

“Il cinico sfruttamento dei permessi di ingresso israeliani da parte di Hamas – ha avvertito Mordechai – costringe Israele a soppesare a lungo ogni permesso prima di rilasciarlo a un abitante di Gaza: una situazione che rischia di sfociare, alla fine, nella cessazione di fatto degli spostamenti di persone da e per la striscia di Gaza”. A titolo di esempio, Mordechai ha citato il caso di un palestinese della zona di Khan Younis malato di cancro che, con un permesso israeliano, si spostava a Nablus per ricevere cure mediche. Si è scoperto che Hamas gli aveva chiesto di portare informazioni a un terrorista. Un altro palestinese, che vive nel campo di Shati della striscia di Gaza e commercia in Israele, è stato arrestato dalle forze di sicurezza mentre cercava di contrabbandare prodotti per conto di Hamas.

“Evidentemente – continua Mordechai – Hamas continua ad attrezzarsi in vista di uno scontro militare senza preoccuparsi minimamente delle esigenze della popolazione di Gaza. Hamas cerca incessantemente di reclutare malati e commercianti, e questo sabota direttamente gli sforzi di Israele” volti a migliorare l’economia di Gaza e la vita di chi abita nel territorio controllato da Hamas. Mordechai sottolinea che vengono coinvolti nei traffici di Hamas persino i palestinesi che chiedono di entrare in Israele per andare a pregare alla moschea Al-Aqsa di Gerusalemme.

A partire dal cessate il fuoco dell’agosto 2014, Israele ha adottato un piano di aiuti economici condizionato alle valutazioni di sicurezza. Nel 2015 sono stati rilasciati a palestinesi di Gaza più di 100.000 permessi di ingresso in Israele per cure mediche, attività d’affari e preghiere musulmane a Gerusalemme.

Non basta. Hamas, come spiega Mordechai, oltre ad approfittare cinicamente dei passaggi a scopo terroristico, impone anche una tassa a tutti i palestinesi che attraversano i valichi di frontiera con Israele, e usa i fondi così estorti per aumentare le sue capacità offensive, anziché per il benessere dei palestinesi.

(Da: Jerusalem Post, YnetNews, 26-29.1.16)