Hamas parla di negoziati

Ma ribadisce che Israele non deve esistere.

image_956Mahmoud A-Zahar, leader di Hamas nella striscia di Gaza, ha dichiarato mercoledì a Israel Radio che non esclude eventuali negoziati con Israele a condizione che essi servano gli interessi dei palestinesi: liberazione della terra, rilascio di detenuti, ricostruzione. “I negoziati – ha detto l’esponente fondamentalista palestinese parlando in inglese –non sono il nostro obiettivo, i negoziati sono un metodo. Se il metodo è quello di liberare la nostra terra, di liberare il nostro popolo dalle prigioni israeliane, di ricostruire ciò che è stato distrutto dalla lunga occupazione di Israele, in quel momento possiamo discutere”.
A-Zahar si è tuttavia rifiutato di prendere in considerazione il disarmo di Hamas, sostenendo che il popolo palestinese ha bisogno delle armi per proteggersi. A-Zahar ha anche ribadito che considera tutti gli israeliani agenti dei servizi segreti, e Israele un corpo estraneo nella regione.
Alla domanda di Israel Radio se i negoziati possano iniziare dopo le imminenti elezioni parlamentari palestinesi, A-Zahar ha risposto: “Dipende da Israele, perché è Israele che non vuole negoziare. Aspettiamo e vediamo. Dopo le elezioni la situazione si chiarirà”.
Il ministro degli esteri israeliano Silvan Shalom ha reagito mercoledì alle parole di A-Zahar affermando che esse non rappresentano alcuna vera novità nella posizione di Hamas, da sempre votata alla guerra ad oltranza contro l’esistenza di Israele. Alla domanda se Hamas debba essere esclusa dalle elezioni palestinesi, Shalom ha risposto: “E’ Hamas che esclude se stessa. Basta leggere la prima pagina della sua Carta costitutiva, dove afferma chiaramente che Israele non ha diritto di esistere e deve essere distrutto. Solo due settimane fa lo stesso A-Zahar, alla domanda se fosse disposto a fare la pace con Israele, ha risposto con un secco no spiegando che Israele, a suo dire, non ha alcun diritto di esistere. Magari Hamas cambiasse le sue posizioni – ha aggiunto il ministro israeliano – Sarei il primo a salutare con favore tale cambiamento. Ma queste vaghe dichiarazioni non sono altro che una tattica di breve respiro in vista delle elezioni per il Consiglio Legislativo palestinese, nel tentativo di guadagnarsi il riconoscimento internazionale”.
Secondo Shalom, Hamas è sotto forti pressioni internazionali dal momento che “sia la Road Map che gli Accordi di Oslo affermano chiaramente che un gruppo che invoca la distruzione dello Stato di Israele non può partecipare alle elezioni palestinesi. Eppure il presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) insiste sulla partecipazione di Hamas”.
Il ministro degli esteri israeliano, secondo quale Hamas intende adottare il modello applicato da Hezbollah in Libano, chiede invece all’Autorità Palestinese di esigere da subito il disarmo del gruppo jihadista, giacché chiederlo dopo le elezioni sarà di fatto “impossibile”.

(Da: Ha’aretz, Jerusalem Post, 9.11.05)