Hamas subappalta il terrorismo anti-israeliano

Un rapporto documenta gli stretti rapporti fra Hamas e gli attentati del Comitati di Resistenza Popolare.

Da un articolo di Aaron Klein

image_1205Hamas, preoccupata della propria immagine internazionale da quando è salita al governo dell’Autorità Palestinese, ha “subappaltato” gli attentati terroristici ai Comitati di Resistenza Popolare della striscia di Gaza, con tanto di neo terroristi dei Comitati che fanno professione di lealtà verso Hamas come parte del loro arruolamento. È quanto emerge da un rapporto recentemente diffuso dall’Intelligence and Terrorism Information Center, dell’Israel’s Center for Special Studies.
“Vi sono forti segnali – si legge nel rapporto – che indicano come i Comitati di Resistenza Popolare stiano operando in una sorta di subappalto per conto di Hamas. Gestire i Comitati da dietro le quinte permette a Hamas di promuovere il terrorismo contro Israele pur continuando a praticare esteriormente la politica di autocontrollo, come richiesto dalle esigenze politiche legate alla nascita del nuovo governo palestinese”.
I Comitati di Resistenza Popolare sono responsabili di molti dei razzi lanciati negli ultimi anni dalla striscia di Gaza verso i vicini agglomerati israeliani. Sono anche considerati responsabili dell’attacco terroristico del 2003 contro un convoglio diplomatico statunitense che causò la morte di tre americani.
A fine aprile alcuni membri dei Comitati hanno cercato di realizzare un attentato di vaste dimensioni con auto-bomba a Karni, il principale valico per il passaggio di merci fra Israele e striscia di Gaza. L’attacco è stato sventato all’ultimo momento quando agenti delle forze di sicurezza palestinesi, insospettiti, hanno aperto il fuoco contro il veicolo. L’auto, riferiscono fonti della sicurezza israeliana, in effetti è poi risultata imbottita di una “enorme” quantità di esplosivo che sarebbe dovuto esplodere all’ingresso in Israele. L’anno scorso un attentato analogo era costato la vita a sei israeliani.
Ai primi di maggio i servizi di sicurezza israeliani Shin Bet hanno rivelato che l’ordine di realizzare l’attentato a Karni era arrivato ai Comitati direttamente da Ahmed Randor, un importane esponente di Hamas. Risulta inoltre che, prima dell’attentato, Hamas aveva fatto arrivare fondi ai Comitati.
Hamas, salita al potere dell’Autorità Palestinese con una netta vittoria elettorale, ha nominato Jamal Abu Samhadana, uno dei principali capi dei Comitati, alla carica di direttore generale del ministero degli interni e supervisore generale della polizia palestinese. Come riferisce il rapporto dell’Intelligence and Terrorism Information Center, Samhadana, che vanta un lungo curriculum di violenze anti-israeliane e di collaborazioni con Hamas, ha messo subito in chiaro la propria intenzione di continuare a comandare i Comitati e attaccare Israele anche dopo la sua nomina nell’amministrazione guidata da Hamas.
Il rapporto riporta inoltre rivelazioni fatte agli inquirenti israeliani lo scorso novembre da membri dei Comitati arrestati, secondo le quali Hamas avrebbe garantito alla loro organizzazione ampio supporto operativo come armi, addestramento, istruzioni, finanziamenti mensili. Secondo quanto rivelato da uno degli arrestati, è prassi che i nuovi terroristi arruolati dai Comitati vengano portati a prestare giuramento di fronte a rappresentanti di Hamas.
Lo studio cita anche brani di un’intervista pubblicata sul sito web dei Comitati di Resistenza Popolare nella quale Abu Yussuf al-Qoqa, un importante membro dell’organizzazione rimasto ucciso lo scorso marzo nell’esplosione di un’auto-bomba, spiegava come il suo gruppo coordina con Hamas gli attacchi anti-israeliani. “Riceviamo aiuto materiale da Hamas, così come anche altre sei o sette fazioni che fanno capo al movimento Fatah” affermava al-Qoqa, e aggiungeva: “Noi saremo a fianco di Hamas e la sosterremo in tutto ciò che possiamo, in nome del successo della resistenza islamica, giacché l’islam è l’unica via attraverso la quale verranno restituiti i diritti rubati ai palestinesi”.
Qualcuno si domanda se i Comitati possano aver coordinato i loro attacchi anche con al-Qaeda, configurando una rilevante relazione operativa tra la rete jihadista globale, Hamas e gli stessi Comitati. Il mancato attentato della fine di aprile al valico di Karni sarebbe dovuto avvenire nello stesso momento di due attentati suicidi contro le forze multinazionali di peacekeeping di stanza nella zona di Sinai adiacente alla striscia di Gaza. Subito dopo quegli attentati, ufficiali della sicurezza palestinese, tra i quali il capo di un’agenzia di intelligence dell’Autorità Palestinese, dichiararono a WorldNetDaily che i due attacchi nel Sinai e quello sventato a Karni erano coordinati fra loro, e che erano opera di gruppi attivi per conto di al-Qaeda. Gli ufficiali palestinesi dissero che i terroristi dei Comitati implicati nell’attacco a Karni probabilmente erano potuti entrare nei mesi precedenti dal Sinai attraverso il valico di Rafah, principale punto di passaggio fra Egitto e striscia di Gaza. Recentemente un leader dei Comitati a dichiarato a WorldNetDaily d’essere passato da Gaza nel Sinai “per le vacanze”. “A Karni per la prima volta al-Qaeda è giunta a un passo dall’attaccare direttamente Israele”, aggiunge il capo dell’agenzia di intelligence palestinese, a condizione di restare anonimo.
Finora gli ufficiali della sicurezza israeliana non hanno diffuso informazioni che colleghino il fallito attentato dei Comitati al valico di Karni con gli attentati suicidi nel Sinai, o la rete al-Qaeda. Le informazioni diffuse ufficialmente dall’intelligence israeliana circa l’attacco a Karni non fanno nemmeno riferimento alle esplosioni nel Sinai, avvenute nello stesso momento a pochi chilometri di distanza. Come ha detto a WorldNetDaily un ufficiale della sicurezza israeliana, “non sarei sorpreso se scoprissimo che quegli attentati erano coordinati e diretti da al-Qaeda, ma per adesso non ci pronunciamo”.

(Da: YnetNews, WorldNetDaily, 5.04.06)

Nella foto in alto: Nella foto in alto: L’esplosione controllata dell’auto-bomba fermata in tempo a Karni il 26 aprile scorso