“I nostri soldati hanno rischiato la vita per evitare vittime civili”

“Da che pulpito le accuse!” dice il ministro della giustizia israeliano Daniel Friedmann

image_2415Mentre un po’ in tutto il mondo vanno moltiplicandosi i tentativi di trascinare ufficiali e dirigenti israeliani davanti alla Corte Penale Internazionale dell’Aja per presunti crimini di guerra, il ministro della giustizia israeliano Daniel Friedmann ribadisce che le Forze di Difesa israeliane hanno adottato ogni misura possibile, durante la controffensiva anti-Hamas nella striscia di Gaza, per evitare l’uccisione di civili. “La situazione è esattamente quella opposta – dice Friedmann – E’ l’esercito israeliano che difende i civili”.
Intervenendo alla Conferenza dei presidenti delle maggiori organizzazioni ebraiche americane tenutasi a Gerusalemme mercoledì scorso, il ministro ha ribadito che le Forze di Difesa si sono mosse nel rispetto del diritto internazionale e che Israele non ha commesso crimini di guerra. Bisogna sempre ricordare, ha aggiunto, che Israele combatte contro il terrorismo sin dalla sua nascita e che molte volte i soldati israeliani hanno messo a rischio la loro vita pur di evitare di colpire civili innocenti.
“Hamas vuole distruggere le nostre vite, cerca deliberatamente di uccidere bambini ebrei – ha continuato Friedmann – e da tempo si è capito che vogliono vedere colpita anche la loro stessa popolazione civile perché quello è il solo modo che hanno di fare pressione su di noi. Più civili restano uccisi meglio è per Hamas, perché così possono mostrare i morti in televisione e guadagnarsi simpatie a livello internazionale”.
Per Friedmann, è ormai assodato che Hamas usa ospedali, moschee e scuole per immagazzinare armi e munizioni e per nascondere i suoi terroristi. “Una scuola dovrebbe essere un luogo dedicato allo studio, non un covo per terroristi – dice il ministro – L’esercito israeliano ha fatto di tutto per salvaguardare la popolazione civile di Gaza: preavvertiva persino i civili prima di colpire gli edifici, anche se in certi casi l’avvertimento ha ottenuto l’effetto paradossale di vedere i civili accorre vere verso l’edificio anziché abbandonarlo. I soldati spesso hanno rischiato la vita pur di evitare di colpirli”.
Friedmann ha poi criticato i paesi che cercano di incriminare i dirigenti israeliani. “Israele si è distinto da tutti gli altri paesi in guerra per il suo strenuo tentativo di preavvertire dei pericoli che correvano i civili. E da dove vengono le accuse di crimini di guerra? Uno dei maggiori accusatori è il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad! Criminali di guerra che hanno commesso le peggiori nefandezze tentano di nascondersi dietro le accuse a Israele per continuare coi loro delitti. Fanno un uso distorto del diritto internazionale e umanitario, ma noi speriamo che il mondo capisca come stanno le cose e come al contrario Israele, sul piano del rispetto dei civili, sia un caso addirittura eccezionale. Si consideri cosa accade in Cecenia e cosa accade in Iraq e come i civili vengono colpiti in Afghanistan, e nessuno che parli di Corte Internazionale”.
Circa le minacce di incriminazioni davanti alla corte dell’Aja, Friedmann ha concluso dicendo: “In ultima analisi confidiamo di riuscire a convincere i parlamentari degli altri paesi a lasciar perdere questi querele; cerchiamo di farlo in modo conforme al diritto internazionale e speriamo di riuscire a convincerli che si tratta di procedimenti completamente fuori luogo”.

(Da: YnetNews, 18.02.09)

Nella foto in alto: il ministro Daniel Friedmann