I pregiudizi di Christopher Hitchens

Aveva promesso di rettificare nella successiva edizione del libro. Non l’ha mai fatto

di Shmuley Boteach

image_2461Un sabato di fine marzo abbiamo avuto ospiti il rabbino Nachman Holtzberg e la moglie, genitori del rabbino Gavriel Holtzberg, il capo della comunità Chabad di Mumbai brutalmente assassinato insieme alla moglie Rivkah. Ci si poteva aspettare che una coppia che ha dovuto assistere in diretta televisiva al brutale assassinio del figlio e della nuora per mano di terroristi islamisti albergasse sentimenti di odio e di vendetta. Invece tutto ciò che questo sant’uomo d’un padre ha chiesto ai molti ospiti presenti è stato semplicemente che partecipassero alla ricostruzione della Casa Chabad di Mumbai affinché l’opera altruista di suo figlio possa continuare.
Che peccato che Christopher Hitchens non fosse con noi. Forse la cosa l’avrebbe dissuaso dal redigere un ennesimo articolo incompetente e calunnioso sui “propositi omicidi” degli ebrei ortodossi.
Leggere Hitchens di questi tempi è come essere trasportati in un universo parallelo dove gli ebrei religiosi sono sovente dei terroristi ispirati da una ideologia ebraica razzista fomentata dai loro rabbini. Naturalmente tutti coloro che vivono nel mondo reale e che non hanno mai sentito di ebrei ortodossi che abbiano fatto esplodere bombe fra la gente a Bali o a Baghdad possono sentirsi un po’ disorientati dalle continue tirate di Hitchens contro l’ebraismo. E ne hanno ben donde.
Per lo più, infatti, Hitchens non fa che inventare, come nel caso di questa famosa citazione tratta dal suo libro del 2007 “Dio non è grande”: “Il dottor Baruch Goldstein… che uccise 27 fedeli (nella moschea di Hebron)… quando faceva il medico nelle Forze di Difesa israeliane aveva annunciato che non avrebbe curato pazienti non ebrei, come gli arabi israeliani, soprattutto di Sabato. Per combinazione, obbediva alla legge rabbinica nel non volerlo fare, come hanno confermato molte corti religiose israeliane”.
Per questa specifica versione della tradizionale “calunnia del sangue” antisemita in questo caso contro i tribunali ebraici, Hitchens si basava su una ben nota bufala messa in circolazione dallo scrittore israeliano Israel Shahak, sbugiardata per la menzogna che è già più di quarant’anni fa da Lord Immanuel Jakobovitz, rabbino capo del Commonwealth britannico. Si tratta dello stesso Israel Shahak che un’altra volta accusò gli ebrei di adorare Satana.
Quando diffidai Hitchens dall’usare un ben noto falso ed egli non seppe citare una sola corte religiosa ebraica che abbia mai sentenziato che la vita di un non ebreo non debba essere salvata di Sabato, lo stesso Hitchens mi scrisse accettando di rettificare il punto nella successiva edizione del suo libro.
Non l’ha mai fatto.
Ora eccolo che ripete la stessa cosa, solo che stavolta ha superato se stesso. Scrivendo il 23 marzo scorso sul sito Slate, Hitchens sostiene che i coloni religiosi in Israele si stanno preparando per un futuro dove “verranno scovati versetti della Torah che rendano possibile assassinare anche ebrei laici, oltre agli arabi” giacché si stanno coalizzando fra loro per fare della Cisgiordania una teocrazia ebraica apocalittica”.
Come fa Hitchens ad essere così sicuro del fatto che saremmo a un passo da uccisioni di massa per mano ebraica?
Hitchens cita tre prove. Primo, Baruch Goldstein, da lui citato ancora una volta. Secondo, il cappellano rabbino Avichai Ronzki il quale avrebbe detto “che il motivo per cui un medico ebreo deve curare un non ebreo di Sabato… è per evitare di esporre all’odio gli ebrei della Diaspora”. Terzo, la storia di Numeri 31 su come Mosè ordinò agli ebrei di uccidere i Madianiti. Scrive Hitchens: “I rabbini nazionalisti che preparano i soldati israeliani per la missione sembrano ritenere che questo libro sia parola di Dio, nel qual caso l’interpretazione errata sarebbe non prenderlo alla lettera”.
Il fatto che Hitchens debba continuamente ritornare sulla citazione di Baruch Goldstein dimostra esattamente il contrario di ciò che vorrebbe sostenere. Il terrorismo religioso ebraico è così raro, quasi inesistente, tanto che egli deve sempre riutilizzare un singolo aggressore di quindici anni fa come unico esempio che ha a disposizione di terrorismo ebraico. Ma ancora più significativo è il fatto che Goldstein è diventato per gli ebrei in tutto il mondo un’icona del male, quasi universalmente condannato come un abominio per la fede ebraica. Al contrario, molti dei nostri fratelli e sorelle musulmani e molti loro chierici hanno la tragica consuetudine di elevare gli attentatori suicidi al rango di venerati martiri della religione, mentre qualunque rabbino che si provasse a celebrare un assassino ebreo verrebbe licenziato e bandito dalla sua comunità. La Torà è esplicita: “Non uccidere” (Esodo 20) e “Non vendicarti” (Levitico 19).
In secondo luogo, nessuna delle storie di stragi bibliche, che sono racconti e non prescrizioni, potrebbe mai essere usata per calpestare la più centrale delle proibizioni dei Dieci Comandamenti e della moralità biblica. L’omicidio è la peggiore offesa singola contro il Creatore della vita, e nessun ebreo utilizzerebbe mai un racconto biblico di guerra o di massacri come un modello da imitare.
Nella nostra epoca Winston Churchill e Franklin Roosevelt, entrambi universalmente riconosciuti leader di grandi valori morali e uomini insigni, ordinarono stragi di non combattenti durante la seconda guerra mondiale con i bombardamenti a tappeto di Dresda, Amburgo, Berlino e Tokyo. Harry Truman andò anche oltre, ordinando l’olocausto atomico di Hiroshima e Nagasaki. Come fu possibile che uomini oggi considerati statisti giusti e retti abbiano ordinato tali atrocità? Ebbene, essi ritenevano che solo una guerra totale avrebbe avuto ragione della tirannide nazista e dell’aggressione imperialista giapponese. Lo fecero in nome del dovere di salvare vite umane, il che naturalmente non giustifica i loro atti ma certamente li rende più comprensibili nel contesto delle circostanze attenuanti del tempo in cui si trovarono ad agire. Io non so perché Mosè abbia ordinato dei massacri, anche nel contesto di una guerra. Ma so per certo che la stessa Bibbia che narra quei fatti esprime altresì il divieto anche solo di pensare che tali spargimenti di sangue debbano mai essere ripetuti.
Infine, va ricordato che il dibattito contenuto nel Talmud sul fatto se la vita di un non ebreo debba essere salvata di Sabato ebbe luogo al tempo in cui gli ebrei erano soggetti alla brutale repressione romana, e i non ebrei in questione erano spietati centurioni romani. Dovremo violare i precetti della nostra religione per salvare la vita di coloro che ci opprimono con la violenza? Questa era la domanda sul tappeto ed è straordinario che anche in quelle circostanze i rabbini del tempo del Talmud risposero di sì.
Che peccato che Hitchens, che si proclama un veritiero erede di George Orwell, ancora una volta abbia voluto ignorare le prove che gli erano già state ampiamente presentate contro antichi pregiudizi.

(Da: Jerusalem Post, 29.03.09)

Nella foto in alto: Shmuley Boteach, autore di questo articolo