Il bivio di fronte alla Lista Araba Comune

Continuerà a coprire la politica di istigazione al terrorismo dei parlamentari Balad o saprà optare per una vera politica di pragmatica integrazione?

Editoriale del Jerusalem Post

Basel Ghattas al suo arrivo martedì alla stazione di polizia di Lod

Basel Ghattas al suo arrivo martedì alla stazione di polizia di Lod

Alcuni parlamentari arabo-israeliani hanno superato da tempo il limite che separa il legittimo attivismo politico dall’istigazione e sostegno al terrorismo.

Hanin Zoabi, Jamal Zahalka e Basel Ghattas, i tre parlamentari di Balad, uno dei quattro partiti che compongono la Lista Araba Comune, hanno attraversato questo limite più di chiunque altro. Gli altri membri della Lista Araba Comune e il suo presidente, Ayman Odeh, dovranno prendere una decisione. Continueranno a permettere ai parlamentari di Balad di dettare l’agenda e minare ogni tentativo di diffondere messaggi di riconciliazione e di convivenza tra arabi ed ebrei, o dimostreranno vera leadership presentando un modello di attivismo politico più pragmatico e in definitiva più efficace?

Martedì scorso Ghattas è stato interrogato dalla polizia con l’accusa d’aver contrabbandato cellulari e informazioni di intelligence in codice a detenuti palestinesi condannati per sanguinosi atti terroristici. Uno dei detenuti che Ghattas è accusato d’aver incontrato a questo scopo è Walid Daka, condannato a 37 anni di carcere per aver sequestrato e assassinato nel 1984 il soldato 19enne Moshe Tamam.

Sin dalla sua istituzione, nel 1995, il partito Balad si è fatto la fama d’essere il più attivo soggetto anti-israeliano operante nella Knesset. Azmi Bishara, fondatore di Balad ed ex membro della Knesset, fuggì nel 2007 da Israele, riparando in Qatar, quando la polizia lo accusò d’aver fornito informazioni classificate a Hezbollah durante la seconda guerra in Libano dell’estate 2006.

Ghattas, che come Bishara è arabo cristiano, condivide col fondatore di Balad la virulenta opposizione all’integrazione degli arabi d’Israele nella società israeliana. Ghattas è uno degli avversari più accesi del Forum per l’arruolamento volontario degli arabi cristiani nelle Forze di Difesa israeliane. Le campagne di istigazione animate da Ghattas contro padre Gabriel Naddaf, la figura di maggiore spicco nella locale comunità cristiana a favore dell’arruolamento nelle Forze di Difesa, hanno prodotto aggressioni verbali e fisiche contro Naddaf e suo figlio.

Lo scorso febbraio, i membri di Balad hanno incontrato a Gerusalemme est i famigliari di terroristi responsabili dell’assassinio a sangue freddo di cittadini israeliani. Dopo l’incontro, Ghattas ha dichiarato alle trasmissioni in arabo della tv israeliana che i palestinesi che uccidono cittadini israeliani non commettono un crimine, ma “un atto di lotta contro l’occupazione”.

Hanin Zoabi (a sinistra) e Basel Ghattas, deputati arabi nel parlamento israeliano, hanno entrambi partecipato alla flottiglie filo-Hamas dirette a Gaza

Ghattas si è anche pubblicamente pronunciato contro l’invito alla giornalista televisiva arabo-israeliana Lucy Aharish ad accendere una delle tradizionali torce all’apertura della Giornata dell’Indipendenza. Dopo che Aharish ha preso parte alla cerimonia, Ghattas ha scritto sul suo account Twitter che “l’accensione della torcia da parte di Lucy Aharish non rappresenta la coesistenza, bensì l’interiorizzazione della sconfitta da parte della vittima sino al punto di ammirare l’oppressore e la sua vittoria”.

Come Zoabi, Ghattas è stato a bordo di flottiglie di protesta che hanno tentato di violare il blocco imposto alla striscia di Gaza controllata da Hamas allo scopo evidente di permettere a Hamas di continuare a contrabbandare dentro Gaza armi e munizioni da usare contro Israele.

Tuttavia non mancano segnali che indicano che il pubblico arabo-israeliano non è adeguatamente né obiettivamente rappresentato da Ghattas e Zoabi. Nelle elezioni municipali del 2013, ad esempio, Ali Salam, un politico moderato che sostiene l’integrazione degli arabi israeliani, ha facilmente sconfitto Hanin Zoabi nella corsa per la carica di sindaco di Nazareth. Zoabi può anche essere la “star” della flottiglia Mavi Marmara, nota a tutti per le sue dichiarazioni oltraggiose (ha affermato che i rapitori e assassini dei tre adolescenti israeliani Naftali Frenkel, Gilad Shaer ed Eyal Yifrah non erano terroristi), ma a quanto pare anche i giovani a Nazareth non si riconoscono in lei. In quelle elezioni ha subìto una umiliante sconfitta, raccogliendo solo il 10% dei voti.

In un recente sondaggio condotto dall’Israel Democracy Institute, il 60% degli arabi israeliani ha definito la propria situazione personale in Israele “buona” o “molto buona”, e il 55% ha detto di sentirsi “cittadino orgoglioso” dello stato di Israele.

Se le accuse contro Ghattas risulteranno fondate, dovrà essere processato e condannato. Ma il caso Ghattas solleva una questione più pressante e fondamentale: Odeh e gli altri membri della Lista Araba Comune sapranno guidare la dirigenza politica araba in una direzione più pragmatica, o lasceranno che venga minato e compromesso dagli estremisti ogni graduale processo di riconciliazione e integrazione?

(Da: Jerusalem Post. 21.12.16)

Si veda anche: Giovani arabi che hanno scelto di far parte di Israele