Il consigliere di Abu Mazen: “Tutta la Palestina tornerà ai palestinesi con la lotta armata”

E’ questo lo stato palestinese riconosciuto dal Parlamento Europeo?

"Tutta questa terra tornerà a noi"

“Tutta questa terra tornerà a noi”

Nel suo ultimo sermone, tenuto alla presenza del presidente palestinese Abu Mazen, Mahmoud Al-Habbash, supremo giudice della shari’ah nell’Autorità Palestinese e consigliere di Abu Mazen per gli affari religiosi e islamici, ha proclamato ancora una volta che “tutta la nostra terra occupata, tutta l’eredità dei nostri antenati tornerà a noi, anche se ci vorrà tempo”. Autorità Palestinese e pubblicistica palestinese rivendicano diritti storici su tutta la Terra d’Israele: il riferimento al ritorno della “eredità degli antenati” significa promettere ai palestinesi la scomparsa di Israele.

Al-Habbash aveva già espresso in modo esplicito lo stesso concetto, lo scorso ottobre, in un discorso in cui aveva affermato che accettare l’esistenza di Israele è “proibito” dalla legge islamica: «Secondo la shari’ah (legge islamica), tutta la terra di Palestina è waqf (inalienabile patrimonio islamico) ed è terra santa, ed è vietato vendere o cederne la proprietà, così come permettere l’occupazione anche di un solo millimetro di essa”. (Al-Hayat Al-Jadida, quotidiano ufficiale dell’Autorità Palestinese, 22 ottobre 2014)

Nel discorso di una settimana fa, Al-Habbash ha anche spiegato che la violenza è uno degli strumenti che l’Autorità Palestinese intende continuare a usare contro Israele, quando ha detto: “In termini di resistenza [armata], tutte le opzioni sono sul tappeto”.

(Da: PMW Bulletin, 16.12.14)

Traduzione: “Tutta questa terra tornerà a noi, tutta la nostra terra occupata, tutti i nostri diritti in Palestina, il nostro stato, il patrimonio del nostro popolo, l’eredità dei nostri antenati, tutto questo tornerà a noi anche se ci vorrà tempo. La pazienza è la chiave per la vittoria, e noi siamo pazienti. In termini di resistenza, tutte le opzioni sono sul tappeto, e in termini di diplomazia pure”. (TV ufficiale dell’Autorità Palestinese, 12 dicembre 2014)

 

“Massacreremo gli ebrei senza pietà. In un sermone tenuto lo scorso 28 novembre nella moschea al-Aqsa di Gerusalemme (diffuso con sottotitoli in inglese da MEMRI), lo sceicco Omar Abu Sara ha parlato degli ebrei come dell’incarnazione del demonio utilizzando tutto l’armamentario del tradizionale discorso islamico anti-ebraico: “Vorrei iniziare dicendo che per parlare delle caratteristiche degli ebrei bisogna entrare in una modalità speciale, perché abbiamo a che fare con persone a cui è stata assegnata ogni caratteristica spregevole. Erano maestri di queste caratteristiche spregevoli, e hanno insegnato i loro segreti agli altri. Queste caratteristiche vennero registrate nel Corano, che ha descritto tutti gli aspetti della vita degli ebrei in immagini fra le più abominevoli. Quelle caratteristiche sono le stesse oggi come in passato. Anzi, sono diventati ancora più spregevoli e malvagi”.

“Gli ebrei – ha proseguito il predicatore parlando davanti a decine di fedeli nella principale moschea di Gerusalemme – sono la più malvagia delle creazioni di Allah. Sono le creature più malvagie che abbiano camminato su questa terra. Sono assassini di profeti. Cercarono di uccidere il nostro Profeta Maometto per due volte, a quanto ci è dato sapere. Sono gli ebrei quelli che Allah ha trasformato in scimmie e maiali, e afflitto con degrado e di umiliazione”.

Abu Sara ha poi aggiunto: “Io dico agli ebrei forte e chiaro: il tempo del vostro massacro è arrivato. E’ giunto il tempo di combattervi, il tempo di uccidervi. Siamo pronti, musulmani fedeli e leali insieme alle armate dello stato del Califfato islamico che verrà a liberare questa terra dalla vostra lordura. Aspettiamo il giorno, il momento del vostro massacro. Oh ebrei, quando verrà il giorno del vostro massacro, vi uccideremo senza pietà”.

Lo sceicco ha terminato il sermone gridando alla folla dei fedeli, che ripeteva “così sia”: “Oh Allah, avvicina il giorno della loro uccisione, avvicina il giorno del loro massacro, avvicina l’istituzione dello stato del Califfato islamico!”.

(Da: Jerusalem On Line, 11.12.14)