Il minimo che Israele si aspetta

I palestinesi devono accettare i diritti nazionali del popolo ebraico come Israele ha accettato i loro.

Da un editoriale del Jerusalem Post

image_751Dicendo ai palestinesi che gli Stati Uniti “saranno al loro fianco” quando faranno un sacco di cose che non hanno nemmeno iniziato a fare, il segretario di stato Condoleezza Rice lascia intendere che Washington non sarà al loro fianco se quelle cose non le faranno. Ma questo avvertimento così accuratamente velato, alla luce oltretutto della tradizionale indulgenza verso il rifiuto dei palestinesi di porre fine una volte per tutte alla loro jihad, semplicemente non è credibile.
Ciò che manca, qui, è il riconoscimento che Israele sta già attraversando l’equivalente democratico di una guerra civile, e si sta imbarcando in un’altra tappa, che potrebbe essere anche violenta, mentre i palestinesi non hanno nemmeno iniziato la loro. Gli israeliani hanno attraversato il lacerante processo necessario per fare propria l’idea di uno stato palestinese, hanno perso un primo ministro e lungo il tragitto hanno completamente trasformato la loro politica. Ci vorrà ben più di qualche velata allusione alla possibilità di ritirare la “carota” per indurre i palestinesi a rivoluzionare almeno allo stesso modo il loro pensiero e le loro azioni.
Occorre che gli Stati Uniti dicano chiaramente ai palestinesi che devono accettare i diritti nazionali del popolo ebraico in questa terra esattamente come Israele ha accettato i loro. Questo riconoscimento deve manifestarsi sul piano politico con l’abbandono del cosiddetto “diritto al ritorno” (dei profughi palestinesi e dei loro discendenti all’interno di Israele anche dopo la nascita dello stato palestinese), e sul piano concreto con l’abbandono permanente e definitivo del terrorismo, e il disarmo dei gruppi che si rifiutano di cessare la guerra. Ciò che bisogna mettere in chiaro in fin dei conti è che i massicci aiuti finanziari e diplomatici alla causa palestinese verranno ritirati se non verranno intrapresi questi passi, insieme alla democratizzazione necessaria per dare radici a questa rivoluzione.

(Da: Jerusalem Post, 20.06.05)

Nella foto in alto: Segretario di stato Usa Condoleezza Rice e il presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) davanti a una foto di Yasser Arafat lunedì a Ramallah