Il nemico inventato

Leader turchi e iraniani danno addosso a Israele per manipolare la loro opinione pubblica

di Guy Bechor

image_2654L’Iran è uno stato governato dalla legge islamica e la sua costituzione del 1979 blinda il governo religioso per l’eternità. La costituzione rigetta chiunque contesti la legge religiosa prevedendo pesanti punizioni. Il quarto articolo di questa costituzione stabilisce che ogni legislazione civile, penale, economica, amministrativa, culturale, militare, politica e d’altro tipo deve essere fondata sull’islam.
La Turchia, invece, è uno stato laico. La sua costituzione più recente, del 1982, blinda l’impianto laico per l’eternità. La costituzione rigetta chiunque contesti l’impianto laico prevedendo pesanti punizioni. Il secondo articolo di questa costituzione stabilisce che la repubblica turca sarà democratica, laica, socialmente orientata e governata dallo stato di diritto. Il quarto articolo della costituzione stabilisce che questi principi non possono essere modificati e che non possono essere proposti cambiamenti su questi punti.
Queste due costituzioni sono una il contrario dell’altra, ed entrambe sono assolute.
Ma in Iran assistiamo alla crescita di tendenze anti-religiose, con molti giovani che desidererebbero vivere in uno stato filo-occidentale, condividendo ben poco le ambizioni di grandeur islamica. Dall’altra parte, in Turchia, la maggior parte dei cittadini vorrebbe vivere in uno stato dove la legge islamica giocasse un ruolo più rilevante. Questa maggioranza trova difficoltà a identificarsi con le ambizioni laiciste assolute della costituzione e del regime kemalista.
Si tratta di due entità totalmente opposte, che hanno praticamente un solo punto in comune: Israele. Vale a dire: dare addosso e denigrare Israele, guadagnandosi in questo modo una legittimazione senza pagare pegno.
Il primo ministro turco Erdogan lo ha imparato dal presidente iraniano Ahmadinejad, il cui status in Iran è instabile: perché non deviare l’attenzione di milioni di cittadini contro un nemico esterno? Perché non inventare un nemico straniero e guadagnare in questo modo facile legittimità al proprio regime?
Da stretto e vicino alleato della Turchia, Israele sta gradualmente diventano un nemico “immaginario”. È una tendenza perfettamente riconoscibile. Discorsi contro la laicità, in Turchia, sono tuttora banditi; ma presentarsi come guardiani della moralità e della giustizia islamica dando addosso a Israele va benissimo: garantisce punti di vantaggio nel dibattito interno turco e avvicina al mondo islamico, senza dover pagare prezzi al proprio interno.
È il vecchio “bastona il giudeo e domini”, solo che questa volta è Israele nella parte dell’ebreo. Sia la Turchia che l’Iran si servono di Israele come strumento per perseguire scopi interni: dare addosso a Israele appare loro il modo giusto per ammorbidire le loro rigide costituzioni, innescare processi interni e mantenere il controllo.
Niente di nuovo. Israele è il tipico strumento usato da dominatori, dittatori e manipolatori: si veda anche solo l’esempio di Chavez. E se Israele non reagisce e si lascia usare in quel modo, perché non farlo?
Gli israeliani dovrebbero invece affermare nel modo più chiaro possibile: non immischiateci nelle vostre faccende interne, non invischiateci nelle tensioni interne dei vostri stati. Non trasformateci nello strumento per perseguire gli scopi dei vostri regimi o per disinnescare i vostri conflitti.
Proclamandolo ad alta voce, Israele getterebbe nuova luce sulle manovre ciniche di questi regimi che sfruttano Israele in quel modo davanti alle loro opinioni pubbliche interne. E questo potrebbe anche aiutare turchi e iraniani a capire le tecniche di manipolazione adottate dai governanti contro i loro stessi cittadini.

(Da: YnetNews, 4.11.09)

Nella foto in alto: Guy Bechor, autore di questo articolo