Il pm palestinese e leader di Hamas ha tre sorelle israeliane

Si trovano bene e non hanno alcuna intenzione di trasferirsi in territorio palestinese.

image_1190Il mondo è proprio piccolo. Nel villaggio beduino di Tel Sheva, presso Be’er Sheva (in Israele) vivono tre sorelle del primo ministro palestinese Ismail Haniyeh, leader di Hamas. Due sono più anziane del celebre fratello, la terza è più giovane. Lo scrive lunedì il quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth.
Le tre donne si sono sposate con membri della famiglia Abu-Rakik, una delle più rispettate famiglie della comunità beduina. Due di loro sono vedove. Tutte e tre hanno cittadinanza israeliana.
Le tre sorelle di Haniyeh non hanno voluto farsi fotografare né parlare con la stampa. Uno dei figli maggiori riferisce che in passato il brillante zio Ismail è stato in visita diverse volte a Tel Sheva, “molto prima che iniziasse l’intifada e tutto questo caos con Israele”.
Gli abitanti del villaggio dicono che le sorelle di Haniyeh sono “generose e gentili”. “Sono conosciute – dicono – e danno una mano quando occorre. Vivono in belle case, la loro situazione economica è eccellente. Due di loro sono vicine di casa”.
Salam Abu-Rakik, uomo d’affari di successo ed ex capo del consiglio municipale di Tel Sheva, dice che “due delle sorelle hanno diversi figli e tutti, devo dire, hanno avuto successo. Alcuni si occupano d’affari d’affari, altri di educazione. Sono brava gente, molto rispettata dalla comunità”. Abu-Rakik dice di non capire perché le tre donne non vogliano essere intervistate. “Se si trattasse di mio fratello, ne sarei fiero e ne parlerei volentieri. Avrà anche cattivi rapporti con la gente di qui, ma è stato eletto primo ministro palestinese e questo dimostra le sue qualità e le sue capacità di leadership. Perché mai vergognarsene?”.
Secondo gli abitanti del villaggio, le tre sorelle non hanno festeggiato l’elezione de fratello: “Al contrario, hanno preferito tenere un profilo basso. A differenza di lui, non sono religiose”.
La possibilità di trasferirsi a Gaza adesso che il loro fratello è primo ministro non è in programma, continua Salam Abu-Rakik. “Non ci pensano nemmeno. E non lo farei neanch’o. Nonostante i legami famigliari con la gente di Gaza, mi considero un leale cittadino dello Stato di Israele. Noi stiamo bene qui, e siamo fedeli alle leggi di questo paese”.
“Forse – conclude uno dei figli delle sorelle di Haniyeh – potremmo fare da ponte della pace fra le due popolazioni”.

(Da: YnetNews, 24.04.06)

Nell’immagine in alto: Lo stemma della municipalità di Tel Sheva/Tel al-Saba’a, la prima municipalità beduina nel Negev israeliano, fondata nel 1968 a 5 km a nord-est dalla città di Be’er Sheva nei pressi degli scavi archeologici della biblica Beersheba. Oggi conta 8.500 abitanti, tutti musulmani beduini.