Il problema Siria

La Siria fa a gara con lIran per il titolo di maggior soggetto destabilizzante della regione.

Da un editoriale del Jerusalem Post

image_577La legge americana del 2003 sulla chiamata della Siria a rispondere e sul ripristino della sovranità libanese (“Syrian Accountability and Lebanese Sovereignty Restoration Act”) è senz’altro lodevole, ma finora non ha ottenuto molto di più che impensierire un po’ il presidente siriano Bashar Assad, strappandogli qualche timido gesto di buona volontà al solo scopo di alleggerire le pressioni su di lui.
La legge contempla una serie di sanzioni, alcune delle quali non sono state applicate. C’è da chiedersi se la Siria abbia davvero recepito il messaggio veicolato da questo garbato approccio statunitense, per non dire dal trattamento coi guanti di velluto che le riserva l’Europa.
La Siria si offre come retrovia e porta d’accesso all’Iraq per gli estremisti islamismi di mezzo mondo che cercando di rovesciare la forma di governo post-Saddam promossa dagli americani. Una dozzina di organizzazioni terroristiche continuano a operare con piena approvazione siriana, nonostante la pretesa d’aver imposto la chiusura dei loro uffici di pubbliche relazioni che operavano alla luce del sole a Damasco. Hezbollah e Hamas figurano in testa alla nefasta lista dei protetti siriani. La Siria è tuttora un importante stato delinquente che traffica in droga e sfrutta il Libano per sostenere la propria economia, arretrata e gravemente sofferente. La Siria fa a gara con l’Iran per il titolo di “maggior soggetto destabilizzante della regione”. Sulla scena libanese, la Siria incombe come un insaziabile parassita, indipendentemente dall’apparente sfoltimento delle sue truppe d’occupazione. Ciò che conta è che le truppe siriane restano schierate a un tiro di schioppo dai centri abitati libanesi, e che gli spietati servizi segreti siriani continuano ad avere in mano le redini a Beirut.

(Da: Jerusalem Post, 16.02.05)

Nella foto in alto: folla di libanesi rende omaggio alla salma dell’ex pm Rafik al-Hariri, assassinato in un attentato lunedì scorso a Beirut.