Impossibile trattare con un governo Fatah-Hamas, se Hamas non disarma e non aderisce ai requisiti del Quartetto

La posizione ribadita da Israele trova riscontro in quella dell’amministrazione americana. Immediato il no di Hamas

Il presidente dell’Autorità palestinese Abu Mazen, membri dell’ala terroristica di Hamas, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha convocato martedì il gabinetto di sicurezza per discutere le conseguenze dell’accordo di riconciliazione sottoscritto al Cairo la scorsa settimana dalle fazioni palestinesi Fatah e Hamas. In una dichiarazione diffusa al termine della riunione, il governo israeliano ha ribadito la richiesta che Hamas riconosca Israele e disarmi completamente.

“Facendo seguito a decisioni precedenti – si legge nella nota – il governo israeliano ribadisce che non condurrà negoziati diplomatici con un governo palestinese che faccia assegnamento su Hamas, un’organizzazione terroristica che persegue la distruzione di Israele, finché non saranno soddisfatte le seguenti condizioni:

– Hamas deve riconoscere Israele e rinunciare al terrorismo, come previsto dalle condizioni indicate dal Quartetto (Usa, UE, Russia, Onu);
– Hamas deve essere disarmata;
– Devono essere restituiti i civili israeliani e i caduti delle Forze di Difesa israeliane trattenuti in ostaggio da Hamas;
– L’Autorità Palestinese deve esercitare il completo controllo sulla sicurezza nella striscia di Gaza, anche per quanto riguarda i valichi di frontiera, e impedire i traffici illegali;
– L’Autorità Palestinese deve continuare ad agire contro le strutture terroristiche di Hamas in Giudea e Samaria (Cisgiordania);
– Hamas deve tagliare i  legami con l’Iran;
– Fondi e forniture a scopo umanitario continueranno ad affluire nella striscia di Gaza soltanto attraverso l’Autorità Palestinese e i meccanismi che sono stati istituiti a tale scopo”.
(Da: pmo.gov.il, 17.10.17)

Giovedì anche l’inviato speciale del presidente degli Stati Uniti in Medio Oriente, Jason Greenblatt, ha affermato che se Hamas vuole svolgere un qualsiasi ruolo in un governo palestinese, deve rinunciare alla violenza e impegnarsi per negoziati di pace con Israele. “Tutte le parti convengono – ha detto Greenblatt – che è indispensabile che l’Autorità Palestinese sia in grado di assumere a Gaza responsabilità civili e di sicurezza piene, reali e senza impedimenti, e che noi tutti ci adoperiamo congiuntamente per migliorare la situazione umanitaria dei palestinesi che vi abitano. Gli Stati Uniti – continua la nota – ribadiscono l’importanza di attenersi ai principi del Quartetto: qualunque governo palestinese deve impegnarsi esplicitamente e senza ambiguità alla nonviolenza, riconoscere lo stato di Israele, accettare gli accordi e gli obblighi precedentemente concordati fra le parti compreso il disarmo dei terroristi, e impegnarsi per negoziati pacifici. Se Hamas è destinata a svolgere un ruolo in un governo palestinese, deve accettare questi requisiti fondamentali”. (Da: YnetNews, 19.10.17)

Il capo di Hamas nella striscia di Gaza, Yahya Sinwar, ha dichiarato giovedì che un disarmo dell’organizzazione terroristica è fuori discussione e che Hamas non ha alcuna intenzione di riconoscere lo Stato di Israele. “È passato il tempo in cui Hamas discuteva del riconoscimento di Israele – ha detto Sinwar, tenendo un discorso a Gaza – La discussione ora è su quando spazzeremo via Israele”. A proposito della richiesta di Israele e Stati Uniti che Hamas venga disarmata, Sinwar ha affermato: “Nessuno ci disarmerà e nessuno può disarmare Hamas”. Sinwar ha poi aggiunto che “se il movimento Fatah e il presidente Mahmoud Abbas (Abu Mazen) useranno nei negoziati la minaccia delle armi della resistenza, faranno avanzare notevolmente la questione palestinese”. Sinwar ha infine sottolineato l’importanza della riconciliazione con l’Autorità Palestinese e ha invitato Fatah e Olp (l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina, che fa capo ad Abu Mazen) a tenere a Gaza le prossime trattative per l’unità palestinese. “Non dobbiamo permettere che la riconciliazione fallisca”, ha concluso Sinwar.