In Israele il primo museo subacqueo

I sub possono seguire quattro percorsi nel porto romano di Cesarea, con indicazioni e mappe impermeabili

image_1257Era il porto più grande e più imponente dell’impero romano quando fu inaugurato nel 10 a.e.v. E circa 2.016 anni dopo, l’antico porto di Cesarea – lungo la costa mediterranea di Israele – è stato inaugurato la settimana scorsa, questa volta come primo museo subacqueo al mondo.
I sub possono ora indossare le loro mute e visitare i resti del magnifico porto costruito da re Erode in onore del suo patrono romano, Cesare Augusto. Il sito è stato scavato negli ultimi decenni da un’équipe guidata dal defunto prof. Avner Raban del Recanati Institute for Marittime Studies dell’Università di Haifa.
Non è la solita visita ad un museo. I visitatori fluttuano da un oggetto all’altro, ammirando in silenzio i resti intatti del porto un tempo glorioso: un relitto romano, un faro in rovina, un antico frangiflutti, le fondamenta originali del porto, ancore, piedestalli.
“E’ un sito davvero unico”, dice Sarah Arenson, storica dell’Università di Haifa impegnata nel progetto. “Questo porto è stato costruito come il porto più moderno dell’Impero Romano e faceva sembrare gli altri porti del tempo, compresi quelli di Roma, Alessandria e Pireo, piccoli e antiquati al confronto”.
Arenson osserva che il porto è unico anche oggi: “Non ci sono altri porti antichi nel mondo accessibili ai comuni sub”, spiega. Alcuni di questi porti sono limitati alle autorità e agli scienziati. Altri possono essere aperti a tutti, ma non avrebbero significato per tali visitatori “perché non vedrebbero altro che un mucchio di pietre”.
A Cesarea, i sub possono vedere 36 diversi siti lungo quattro percorsi contrassegnati nel porto sott’acqua che copre un’area di 80.000 metri quadrati. Ricevono una mappa impermeabile che descrive in dettaglio ciascuno dei siti numerati lungo il percorso (attualmente le mappe sono in inglese ed ebraico; tra pochi mesi saranno disponibili in altre sei lingue). Un percorso è anche accessibile agli snorkeler. Gli altri, che vanno da 2 a 9 metri di profondità, vicino alla spiaggia, sono adatti a qualunque sub principiante.
E che cosa vedono i visitatori?
In un certo senso, una storia scomparsa di questa città portuale un tempo fiorente: dall’ingresso in mare (circa 100 metri dall’attuale bagnasciuga) al relitto romano che segnala la distruzione del porto, causata probabilmente da un terremoto, circa un secolo dopo la sua costruzione, secondo i ricercatori. E, nel frattempo, i sub possono vedere i resti delle fondamenta originali che facevano di questo porto una delle meraviglie dell’Impero Romano.
“Questo porto fu costruito usando la conoscenza e la tecnologia degli ingegneri romani”, spiega lo storico marittimo dell’Università di Haifa Nadav Kashtan, membro dell’équipe che ha compiuto gli scavi.
Fu costruito con un tipo di cemento idraulico, inventato dai romani, noto come pozzolana. “I romani scoprirono che quando prendevano la polvere vulcanica trovata intorno al Vesuvio e la mescolavano con calce e pietrisco, la sostanza si induriva a contatto con l’acqua”, dice Kashtan.
“Questo cemento idraulico veniva importato a Cesarea e usato per riempire cornici di legno che erano poi calate nell’acqua per gettare le fondamenta del porto.” Sono state trovate due di queste cornici, di cui una quasi perfettamente intatta, che sono ora in mostra.
Kashtan osserva che furono reclutati migliaia di uomini– sia da Roma che localmente – per la costruzione del porto, durata dodici anni. Tra di loro c’erano molti tuffatori, che scendevano in acqua semplicemente in apnea, o in una campana per immersioni.
La città romana di Cesarea fu costruita sui resti di una città fenicia in rovina chiamata Torre di Stratone. Il suo costruttore, Erode, che fece costruire anche il Secondo Tempio di Gerusalemme, era considerato uno dei più munifici costruttori dell’epoca romana.
Il re ebreo trasformò la città – datagli in regalo da Augusto – in una grandiosa città fortificata che servì da capitale della provincia romana di Giudea per circa 600 anni.
Lo storico ebreo del I secolo Giuseppe Flavio descrisse l’edificio del porto di Cesarea nelle “Guerre Giudaiche”. “Lungo la costa Erode scoprì una città in rovina chiamata Torre di Stratone. Il tratto di costa da Dora a Joppa, tra le quali si trova la città, era completamente privo di porti, cosicché ogni nave che salpava dall’Egitto lungo la costa della Fenicia doveva ancorarsi al largo quando era minacciata dal vento di sud-est, perché perfino una brezza moderata da quella parte provocava delle onde così alte contro la scogliera che perfino il loro riflusso agitava fortemente il mare fino al largo.”
I ricercatori osservano che gli scavi corrispondono molto da vicino alle descrizioni dettagliate del porto fatte da Giuseppe.
Il parco subacqueo è stato sviluppato con il supporto finanziario della Cesarea Development Corporation.
Israele è noto da tempo come mecca dei sub, per l’arcobaleno di coralli e pesci esotici che si trovano lungo le coste di Eilat sul Mar Rosso. Ma il paese ha più di due dozzine di centri subacquei lungo la costa mediterranea: dal labirinto, unico, di grotte di gesso bianche di Rosh Hanikra nel nord, ai numerosissimi relitti che punteggiano la costa a sud fino ad Ashkelon.
Il porto sommerso di Cesarea – con i suoi siti antichi e le spiegazioni moderne – diventerà certamente una delle principali attrazioni subacquee.

(Da: Israel21c, 15.05.06)