Incentivo nucleare

L’Iran trarrà incoraggiamento dall’esperienza della Corea del Nord?

Il lancio di un missile nordcoreano in una foto diffusa lo scorso 30 agosto dall’agenzia di stampa nordcoreana KCNA

In Israele c’è preoccupazione per l’impatto che potrebbe avere sulle ambizioni militari dell’Iran l’esperienza di un paese “delinquente” fuori controllo e dotato di armi nucleari come la Corea del Nord. “Solo una decisa risposta internazionale impedirà ad altri stati di comportarsi allo stesso modo”, ha detto il Ministero degli esteri israeliano commentando la crisi nucleare nordcoreana, dopo che Pyongyang aveva confermato domenica d’aver eseguito un test atomico sotterraneo con una bomba all’idrogeno che potrebbe essere montata su missili a lunga gittata. Il Ministero della difesa della Corea del Sud ha avvertito che la Corea del Nord è pronta a lanciare un missile balistico intercontinentale in qualsiasi momento. La Corea del Nord ha già dimostrato di avere la capacità di raggiungere gli Stati Uniti quando ha testato lo scorso luglio due missili intercontinentali in grado di volare per circa 10mila km.

Per Israele “la questione principale sarà la lezione che l’Iran trarrà dalla crisi attuale”, dice Shaul Shay, direttore ricerche presso l’Institute for Policy and Strategy dell’Interdisciplinary Center di Herzliya, già vice direttore del Consiglio di sicurezza nazionale israeliano. La reazione degli Stati Uniti e della comunità internazionale alla Corea del Nord si tradurrà in un’indicazione per l’Iran su come procedere allo sviluppo di armi nucleari, spiega Shay. In base all’accordo del 2015 con le sei potenze mondiali Stati Uniti, Russia, Francia, Cina, Regno Unito e Germania, l’Iran ha accettato di congelare tale attività e di frenare il suo programma nucleare in modo tale da non sviluppare armi di distruzione di massa. Israele era contrario all’accordo perché non ha privato l’Iran della capacità di creare tali armi, ma ne ha semplicemente ritardato il calendario. “L’Iran sta guardando con grande attenzione alla crisi nordcoreana – continua Shay – Bisogna tener conto del fatto che il modo in cui questa crisi finirà influirà sulla politica iraniana”.

Passanti a Tokyo davanti alla notizia del lancio di un missile nordcoreano sopra il loro paese, lo scorso 29 agosto

Nel campo della sicurezza l’Iran ha significative relazioni con la Corea del Nord, che è una delle principali fonti di proliferazione in materia di missili e tecnologia nucleare. Se l’Iran valuterà che la comunità internazionale può e/o deve tollerare le attività della Corea del Nord, potrebbe sentirsi incoraggiato a seguirne l’esempio, avverte Shay: “Se Stati Uniti e comunità internazionale non reagiranno e accetteranno la Corea del Nord come potenza nucleare, consentendole di continuare a sviluppare missili balistici con testate convenzionali e non convenzionali, la mia preoccupazione è che l’Iran giunga alla conclusione che potrà benissimo seguire l’esempio della Corea del Nord”. Secondo Shay, gli Stati Uniti si trovano in una posizione molto delicata perché è difficile pensare che qualche tipo di sanzione o di minaccia verbale possa modificare la situazione.

Una presa di posizione del Ministero degli esteri israeliano sulla Corea del Nord come quella appena ricordata risultata abbastanza inusuale. Dal canto suo, invece, il primo ministro Benjamin Netanyahu ha da tempo collegato i due stati “fuorilegge”, Corea del Nord e Iran. Durante l’amministrazione Obama, Netanyahu ha spesso avvertito che l’Iran avrebbe seguito la strada aperta dalla Corea del Nord se il mondo non avesse intrapreso azioni concrete per fermare definitivamente il suo programma nucleare. Indicò questo parallelo più e più volte nei suoi discorsi alle Nazioni Unite, al Congresso degli Stati Uniti, alla Federazione Ebraica del Nord America e ai leader mondiali in visita a Israele.

Nella mappa, la gittata stimata dei missili balistici iraniani e del missile BM-25 nordcoreano

In particolare nel gennaio 2015, ricevendo il primo ministro giapponese Shinzo Abe, Netanyahu mise in guardia che la Corea del Nord sarebbe stata presto capace di montare una testata nucleare su un missile balistico. “Iran e Corea del Nord – disse Netanyahu – hanno entrambi programmi nucleari militari aggressivi e stanno sviluppando le armi nucleari e i mezzi per lanciarle, cioè i missili balistici”.

Nel 2013 Netanyahu disse all’Assemblea Generale dell’Onu che l’Iran riteneva di poter sviluppare un programma di armi nucleari dopo che aveva visto ciò che era accaduto con la Corea del Nord. “Come l’Iran – affermò Netanyahu – anche la Corea del Nord ha detto che il suo programma nucleare era per scopi pacifici. Come l’Iran, anche la Corea del Nord ha offerto inutili concessioni e vuote promesse in cambio della cancellazione delle sanzioni”. Netanyahu faceva riferimento all’accordo firmato dalla Corea del Nord nel 1994 con gli Stati Uniti che avrebbe dovuto arrestare il suo programma nucleare ma venne violato e divenne lettera morta dal 2003, per essere riesumato nel 2005 con l’impegno della Corea del Nord ad abbandonare “tutte le armi nucleari e i programmi nucleari esistenti” ed essere infine annullato con l’inizio del test nucleari nordcoreani nel 2006.

(Da: Jerusalem Post, 5.9.17)