Iran: “La Siria farebbe meglio a non negoziare con un paese inesistente come Israele”

Alto consigliere della suprema guida Khamenei: “Hamas e Hezbollah non hanno riconosciuto Israele”

image_2182L’Iran è scontento dei colloqui di pace indiretti in corso fra Israele e Siria. Lo ha affermato lunedì Hussein Shariatmadari, alto consigliere del leader supremo iraniano Ali Khamenei e redattore capo del giornale Kayhan, negando anche l’esistenza dello stato ebraico.
“Abbiamo sempre detto – ha affermato Shariatmadari in un’intervista al quotidiano saudita Asharq al-Awsat – che non esiste un paese chiamato Israele in questa regione. Quel paese si chiama Palestina. Quindi è normale da parte nostra respingere ogni negoziato fra uno stato islamico, come la Siria o la Turchia, con uno stato illegittimo e inesistente”.
Shariatmadari ha aggiunto che i rapporti fra Teheran e Damasco potrebbero cambiare radicalmente in caso di accordo di pace fra Siria e Israele, precisando tuttavia che questa è solo una sua opinione personale. Tuttavia, ha detto, “penso che la firma di un simile accordo andrebbe contro il parere dell’Iran, del governo e del popolo iraniano”.
Secondo il consigliere di Khamenei, i negoziati indiretti aperti dalla Siria sono cosa ben diversa dalla tregua concordata fra Hamas e Israele e dallo scambio deciso fra lo stato ebraico e il movimento jihadista libanese Hezbollah. “I negoziati sullo scambio di prigionieri non significano che Hezbollah riconosca Israele – ha spiegato – Anche Hamas, come l’Iran e Hezbollah, non riconosce una cosa chiamata Israele: un accordo di tregua non significa riconoscimento dello stato d’Israele”.

(Da: Adnkronos/Dpa, 14.07.08)