Israele si conferma economia leader in fatto di competitività e innovazione

Ma resta il freno della burocrazia, secondo l’ultimo rapporto del Forum Economico Mondiale

Israele risulta classificato al 16esimo posto nel rapporto 2017-2018 del Forum Economico Mondiale sulla competitività globale, migliorando di otto posizioni la propria performance rispetto all’anno precedente. In particolare, è la prima volta che Israele si colloca tra i primi 20 paesi della classifica.

Il rapporto annuale, pubblicato lo scorso 27 settembre, valuta la competitività di 137 paesi sulla base di decine di indicatori relativi alla concorrenza di mercato (tra cui le politiche economiche e fiscali che determinano il livello di produttività del paese), che a sua volta è una stima della capacità dei paesi di fornire elevati livelli di prosperità ai propri cittadini. “La competitività globale sarà definita sempre più dalla capacità d’innovazione di un paese” ha affermato Klaus Schwab, fondatore e presidente esecutivo del Forum Economico Mondiale.

La Svizzera si conferma l’economia più competitiva per il nono anno consecutivo. Gli Stati Uniti risultano secondi, seguiti da Singapore, Olanda e Germania. L’Italia è in 43esima posizione.

Tra i paesi confinanti con Israele, la Giordania risulta classificata al 65esimo posto, l’Egitto al 100esimo e il Libano al 105esimo. Lo Yemen, in 137esima posizione, risulta il paese meno competitivo fra tutti quelli classificati.

Il rapporto sottolinea che i due fattori che frenano la crescita dell’economica israeliana sono la burocrazia governativa e l’alto tasso delle imposte. Il punteggio complessivo di Israele in fatto di burocrazia governativa è sceso a 21,6 rispetto al 18,6 dello scorso anno, il che riflette un aumento degli oneri che regolamentazione e burocrazia impongono all’economia.

Il rapporto afferma d’altra parte che Israele è riuscito a mantenere la sua posizione fra i tre migliori paesi del mondo in fatto di innovazione, confermando la reputazione di “nazione startup” che si è guadagnato con il grande numero di invenzioni e innovazioni fatte a suo nome sin dall’inizio: un risultato conseguito nonostante tutte le sfide speciali che il paese ha sempre dovuto affrontare.

Israele ha inoltre scalato 15 posizioni (dalla 22esima dello scorso anno alla settima attuale) nell’indice dell’inclinazione alla tecnologia, vale a dire l’indice che misura la propensione dei paesi a sfruttare le opportunità offerte dalla tecnologia dell’informazione e della comunicazione.

Altri indici utilizzati nel rapporto sulla competitività vedono Israele classificato all’11esimo posto in fatto di sviluppo del mercato finanziario (contro il 19esimo posto dello scorso anno) e al 15esimo posto in termini di sofisticazione imprenditoriale (contro il 21esimo posto dello scorso anno).

“Consideriamo il miglioramento di Israele nella graduatoria dei tassi di competitività come un riconoscimento ufficiale degli sforzi fatti dal governo israeliano per migliorare l’ambiente imprenditoriale – ha dichiarato Shraga Brosh, presidente dell’Associazione imprenditori israeliani – Ma i problemi principali, l’onere della regolamentazione e della burocrazia, sono ancora qui. Il governo deve continuare a ridurli. L’Ufficio del primo ministro e il Ministero delle finanze stanno lavorando in questo senso. Speriamo che i loro sforzi comportino una diminuzione dell’onere normativo, che a sua volta incoraggerà la crescita economica”.

(Da: Israel HaYom, 28.9.17)