Jerusalem Film Festival 2010: otto i lungometraggi in gara

Il Premio Wolgin verrà assegnato nella 27esima edizione, che inizia l’8 luglio

image_2878Otto lungometraggi, tre dei quali adattamenti di romanzi, saranno in gara per il Premio Wolgin al 27esimo Jerusalem Film Festival, che si apre il prossimo 8 luglio.
“Guy Oni” (“Valley of Fortitude”, Valle della forza), diretto da Dan Wolman e basato sul romanzo di Shulamit Lapid dallo stesso titolo, si svolge nella Terra d’Israele/Palestina Ottomana della fine del XIX secolo, e racconta del rapporto tra una giovane donna in fuga dai pogrom russi e un vedovo con due figli. Il cast comprende Tamar Elkan e Zion Ashkenazi. Tra i precedenti film di Wolman si ricordano “Tied Hands” [Mani legate] e “Ben’s Biography” [Biografia di Ben].
Il film di Nir Bergman “Hadikduk Hapnimi” è basato sul romanzo “Libro della grammatica interiore” di David Grossman. Si svolge negli anni ‘60 e racconta la storia di un ragazzo il cui corpo smette di crescere. Il cast comprende Orly Silbersatz e Roi Alsberg. Bergman ha anche diretto “Broken Wings” [Ali spezzate].
“Infiltration” è diretto da Dover Koshashvili ed è basato sul romanzo di Yehoshua Kenaz “Hitganvut Yehidim”, che parla delle nuove reclute in una base di addestramento negli anni ’50. Il cast comprende Oz Zehavi e Alon Levy. Tra i precedenti film di Koshashvili, “Late Marriage” [Matrimonio tardivo] e “Gift from Above” [Dono dall’alto].
Il primo film dell’attore Moshe Ivgy nel ruolo di regista, “Beyom Hashlishi” (“And On the Third Day”, E il terzo giorno), segue le vicende di alcuni abitanti di Tel Aviv le cui vite si intrecciano nel corso di tre fatidici giorni. Il cast comprende, oltre allo stesso, Ivgy, Icho Avital, Efrat Ben-Zur e Sharon Alexander.
“Andarta” (“Monument”), di Asaf Tajar, racconta la storia di un uomo che vende sogni agli insonni. Il cast comprende Liron Livo e Sarah Adler.
“Hamadrich Lemahapakha” (“Revolution 101″), di Doron Tsabari, combina elementi documentaristici e di fantasia per descrivere una campagna per le riforme delle trasmissioni televisive in Israele.
“Sea-Salt” (Sale marino), di Itai Lev, parla di un’attrice israeliana di successo che sta per produrre un film controverso.
“Hameshutet” (“The Wanderer”, Il viandante), di Avishai Sivan, è stato proiettato a Cannes lo scorso maggio come parte del Directors Fortnight del festival internazionale e parla di un giovane Haredi (ultra-ortodosso) la cui fede è messa alla prova da una diagnosi medica.

(Da: Ha’aretz 15.06.10)

Si veda (in inglese):

Jerusalem Film Festival

http://www.jff.org.il/?cl=en

e in particolare, i film in gara:

http://www.jff.org.il/?CategoryID=744