Ken Livingstone usa Hitler per demonizzare Israele

Il Führer non ha mai sostenuto in alcun modo il sionismo né la creazione di uno stato ebraico libero e indipendente

David Horovitz

David Horovitz

Scrive David Horovitz, su Times of Israel: «L’ex sindaco di Londra Ken Livingstone, già noto per indegni apprezzamenti su Israele ed ebrei, ha scelto con cura il tema per il suo ultimo attacco. Prendendo le difese di una deputata laburista, Naz Shah, sospesa dal partito per aver propugnato il “trasferimento” di Israele negli Stati Uniti – in altre parole, lo smantellamento dell’unico stato nazionale del popolo ebraico esistente al mondo – e per aver preso le parti di Hamas con alcuni post su Twitter, mercoledì scorso Livingstone ha pensato bene di sostenere in un’intervista che Hitler, “prima di diventare pazzo e uccidere sei milioni di ebrei”, era stato un “sostenitore del sionismo”. Lo sfrontato tentativo di Livingstone di riscrivere la storia si è subito guadagnato i titoli sui mass-media britannici e di mezzo mondo, e a poco servirà il fatto che il suo indecente revisionismo è stato rapidamente smontato da storici e studiosi. Come ha scritto Andrew Roberts, “l’idea che Hitler abbia mai auspicato uno stato ebraico pienamente indipendente nell’allora Palestina Britannica, vale a dire il sogno e il progetto dei sionisti, è semplicemente ridicola, cosa che l’onorevole Livingstone sa senza dubbio benissimo.

Ken Livingstone

Ken Livingstone

L’unico motivo per cui Ken Livingstone ha tirato fuori il Führer nella sua intervista era quello di risultare il più perfido e ripugnante possibile per ogni ebreo in ascolto, e certamente non quello di fare qualche valida considerazione storica sulle politiche di pulizia etnica del Terzo Reich nel primi anni ‘30″. Ma le categoriche smentite dei più eminenti storici non fanno notizia. In mezzo al bailamme suscitato dalla sortita di Livingstone, all’indignazione che ha suscitato, alla sua sospensione dal partito e agli appelli per la sua espulsione permanente, la cinica menzogna messa in circolo da Livingstone, la sua insensata rappresentazione di Hitler come di un “sionista”, non è stata sbugiardata dal grosso della stampa con la determinazione che richiedeva. E Livingstone deve essere piuttosto soddisfatto. Nel seminare e alimentare la calunnia che Hitler e sionisti fossero in qualche modo conniventi e, per deduzione, che Hitler abbia giocato un ruolo nella creazione di Israele, Livingstone ottiene il risultato che si propone da tempo: demonizzare Israele per isolarlo e indebolirlo. Quella che a Livingstone interessa far passare è un’equazione tra i nazisti, l’epitome del male, e i sionisti che lui ama insultare. Tutti coloro che giustamente aborrono il nazismo – è questo che Livingstone vuole dire a decine di milioni di lettori e ascoltatori – devono aborrire anche i sionisti e Israele. “Sostenere che Hitler fosse sionista – ha denunciato il rabbino liberal britannico Danny Rich – non è solo una clamorosa perversione della storia. Significa anche equiparare direttamente nazismo e sionismo, significa far credere che essi condividano obiettivi e valori e, per associazione, anche le colpe. E’ difficile immaginare un collegamento più ingiurioso”. Ma si tratta esattamente del collegamento deliberatamente perseguito da Livingstone: il collegamento che egli continua a rilanciare con compiacimento in nome dell’obiettivo di demonizzare Israele condiviso da tutti quelli come lui». (Da: Times of Israel, 30.4.16)

Efraim Zuroff

Efraim Zuroff

Hitler non ha mai in alcun modo sostenuto la creazione di uno stato ebraico e Livingstone, con le sue insinuazioni, sta semplicemente cercando di delegittimare il sionismo. Lo ha detto domenica al Jerusalem Post lo studioso della Shoà Efraim Zuroff, direttore dell’ufficio israeliano del Simon Wiesenthal Center. Livingstone, osserva Zuroff, fa riferimento all’iniziale proposito nazista di spingere gli ebrei a emigrare e al controverso accordo raggiunto nel 1933 tra la Germania e l’Agenzia Ebraica tedesca noto come piano “Haavara”, col quale i sionisti cercarono di aiutare gli ebrei tedeschi costretti a lasciare il loro paese (e che emigravano nella Palestina Mandataria dal momento che l’emigrazione in molti altri paesi, come gli Stati Uniti, era impossibile), creando un meccanismo che permettesse loro di recuperare parte dei loro beni. “Ma non ci fu mai nessun sostegno al sionismo e a uno stato ebraico – continua Zuroff – E’ un’idea assurda che mira solo a screditare e delegittimare Israele e il sionismo. E’ vero invece che Hitler accolse volentieri a Berlino l’allora leader nazionalista arabo palestinese, il gran mufti di Gerusalemme Haj Amin al-Husseini, e con questi intendeva fare agli ebrei in Medio Oriente ciò che i nazisti facevano agli ebrei in Europa, se solo fosse riuscito sconfiggere gli inglesi in Nord Africa”. Zuroff fa notare che Livingstone ha citato le opere di Lenni Brenner, uno storico trotzkista anti-sionista il cui lavoro “è pieno di teorie della cospirazione” e non è mai stato accreditato nel mondo accademico. Zuroff ricorda inoltre che il colonnello delle SS Walter Rauff, che era a capo del dipartimento tecnico dell’Ufficio Generale per la sicurezza del Reich e che fu responsabile dell’uccisione di “nemici del Reich” come ebrei, zingari, testimoni Geova, omosessuali e altri, fu particolarmente attivo nell’assassinare ebrei in Nord Africa durante la campagna nazista. “Era destinato a diventare il responsabile della ‘sicurezza del Reich’ in Medio Oriente e nell’allora Mandato sulla Palestina qualora i nazisti avessero occupato la regione”. (Da: Jerusalem Post, 1.5.16)

Pur dicendosi dispiaciuto d’aver causato turbamento, l’ex sindaco di Londra Ken Livingstone ha dichiarato sabato che non intende affatto ritirare le sue affermazioni su “Hitler sionista”, e ha cercato di puntellare la sua tesi dicendo che la stessa cosa l’avrebbe affermata il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu quando parlò, lo scorso ottobre, dell’incontro del 1941 fra Hitler e il mufti Haj Amin al-Husseini. “Come posso aver offeso la comunità ebraica quando il primo ministro d’Israele ha detto esattamente la stessa cosa?” ha detto Livingstone, sostenendo d’aver solo enunciato “un dato di fatto”. Naturalmente Netanyahu non ha mai detto che Hitler sostenesse il sionismo. (Da: Ha’aretz, 1.5.16) Disse una cosa diversa, e cioè che prima di optare per la “soluzione finale” (lo sterminio), Hitler pensava di espellere gli ebrei, cioè di praticare una vera e propria “pulizia etnica” da tutti i territori controllati dalla Germania nazista. Esiste una certa differenza fra la libera scelta di andare a creare uno stato indipendente esercitando il proprio diritto all’autodeterminazione, ed essere perseguitati sino al punto di essere espulsi dal proprio paese contro la propria volontà. Ma Ken Livingstone finge di non vederla.

Hitler, il mufti di Gerusalemme e il moderno islamo-nazismo. Un servizio trasmesso nel 2006 dalla Bayerischer Rundfunk, l’emittente radiotelevisiva pubblica della Baviera, illustra la collaborazione fra il nazismo e il capo del nazionalismo arabo-palestinese durante la seconda guerra mondiale e oltre (5,41 minuti – sottotitoli in inglese):

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