Khamenei: «Rapporti amichevoli con tutti, ma il cane rabbioso Israele è condannato all’estinzione»

Intanto la Brandeis University rompe con l’Università Al-Quds che giustifica i raduni nazisti dei suoi studenti palestinesi

La Guida Suprema iraniana, l’ayatollah Ali Khamenei

La Guida Suprema iraniana, ayatollah Ali Khamenei

La Guida Suprema iraniana, l’ayatollah Ali Khamenei, ha detto che Teheran desidera legami amichevoli con tutti i paesi, compresi gli Stati Uniti, ma che Israele è “un cane rabbioso condannato all’estinzione”.

“A volte i nemici dell’Iran, e in particolare il cane rabbioso della regione, il regime sionista, malignamente sostengono che l’Iran è una minaccia per il mondo intero”, ha detto Khamenei parlando a 50.000 volontari della milizia paramilitare Basij, controllata dal potente Guardia Rivoluzionaria iraniana, in un discorso diffuso in diretta da Press TV con traduzione in inglese. E ha proseguito: “No! Il regime fittizio di Israele e i suoi alleati sono la minaccia”. Il virulento attacco è venuto nello stesso momento in cui la massima autorità iraniana affermava che l’Iran “vuole avere rapporti amichevoli con tutte le nazioni, anche con gli Stati Uniti”, spiegando che gli iraniani “non sono ostili alla nazione americana, che è come le altre nazioni del mondo”.

Khamenei ha ribadito che l’Iran “non indietreggerà di una virgola sui suoi diritti nucleari”, affermando d’aver posto limiti ben precisi alla squadra incaricata di negoziare a Ginevra sul controverso programma nucleare di Teheran. “Non devono avere paura di ciò che dice il nemico”, ha aggiunto.

Khamenei ha anche attaccato il presidente francese François Hollande dicendo che la Francia “non solo soccombe agli Stati Uniti, ma si mette in ginocchio davanti al regime israeliano”. Mercoledì la portavoce del governo francese Najat Vallaud-Belkacem ha detto che il presidente Hollande ha giudicato “inaccettabili” le dichiarazioni del leader supremo iraniano, aggiungendo che esse complicano molto i colloqui tra le potenze mondiali e il regime islamico. Parlando mercoledì sera a Roma dopo un incontro con il primo ministro italiano Enrico Letta, il presidente francese Hollande ha poi invitato l’Iran a “dare risposte, anziché fare dichiarazioni provocatorie”. (Da: Israel HaYom, Times of Israel, YnetNews, 21.11.13)

Nel campus dell’Università Al-Quds a Gerusalemme est lo scorso 5 novembre

Nel campus dell’Università Al-Quds a Gerusalemme est lo scorso 5 novembre

La Brandeis University (presso Boston, Massachusetts) ha sospeso la sua partnership con l’Università Al-Quds alla luce di recenti avvenimenti verificatisi nell’istituto palestinese, tra cui una manifestazione in stile nazista nel suo campus principale a Gerusalemme. Il presidente della Brandeis, Frederick Lawrence, ne ha dato notizia lunedì spiegando che la Brandeis si riserva di riesaminare il rapporto in futuro se le circostanze lo consiglieranno. Le due università sono gemellate dal 1998.

Lo scorso 5 novembre nell’Università Al-Quds, che ha anche sedi nelle città palestinesi di Abu Dis e Al-Bireh, manifestanti della Jihad Islamica palestinese “hanno marciato – si legge nel comunicato della Brandeis – con divise militari nere e finte armi automatiche, sventolando bandiere e facendo il tradizionale saluto nazista”. Mentre il piazzale principale del campus era adornato di striscioni con le immagini di attentatori stragisti suicidi palestinesi, molti studenti esibivano le immagini di soldati israeliani uccisi.

In seguito a tale evento, Lawrence ha chiesto a Sari Nusseibeh, presidente dell’Università Al-Quds, di diffondere in arabo e in inglese una inequivocabile condanna del raduno. Domenica Nusseibeh ha rilasciato una dichiarazione rivolta agli studenti di Al-Quds in cui afferma che “estremisti ebrei” (verosimile allusione al fatto che la Brandeis è stata fondata da ebrei americani) cercano di utilizzare la manifestazione per “capitalizzare sugli eventi in modo da snaturare l’Università come se essa promuovesse ideologie disumane, antisemite, fasciste e naziste”. Nusseibeh prosegue spiegando agli studenti che senza tali ideologie “non ci sarebbe stato il massacro degli ebrei in Europa, e senza quel massacro non ci sarebbe la mai cessata catastrofe del popolo palestinese”. “Questi opportunisti – continua Nusseibeh – si precipitano a dipingere i palestinesi come un popolo che non merita libertà e indipendenza, come persone che devono essere tenute sotto controllo coercitivo e sotto occupazione. Citano questi eventi come prove per giustificare il loro tentativo di raccogliere un’ampia opinione ebraica e occidentale a sostegno di questa loro posizione”.

La Brandeis ha definito il messaggio di Nusseibeh “inaccettabile e incendiario”. E ha aggiunto: “Come Brandeis siamo fermamente impegnati a tenere aperto il dialogo sulle questioni più difficili, ma siamo anche tenuti a riconoscere l’intolleranza quando la vediamo, e non possiamo né intendiamo chiudere un occhio di fronte all’intolleranza”. (Da: Ha’aretz, YnetNews, 20.11.13)