La falsa tregua del 2005

2.990 gli attacchi terroristici durante il cosiddetto periodo di calma palestinese.

image_1034Mentre Jihad islamica, Comitati di Resistenza Popolare e Brigate Martiri di al-Aqsa di Fatah annunciano la fine del cosiddetto “periodo di calma” che dicevano di aver proclamato nel gennaio 2005, e in base al quale dicevano di essersi astenuto dal lanciare attentati contro obiettivi israeliani, i servizi di sicurezza israeliani hanno diffuso domenica un bilancio delle attività terroristiche registrate nel 2005. Dal rapporto si apprende che, mentre era in vigore la cosiddetta tregua palestinese, si sono avuti non meno di 2.990 attacchi di tipo terroristico contro obiettivi israeliani.
Secondo il rapporto, tra i gruppi palestinesi la motivazione a condurre attacchi contro Israele resta alta, con una media mensile di 57 allarmi attentato.
Nel 2005 si è registrata una significativa diminuzione del numero di israeliani rimasti uccisi a causa di attentati terroristici palestinesi (45 caduti contro i 117 del 2004, pari a un calo del 60%). Di questi, 23 sono morti nei 7 attentati suicidi realizzati da palestinesi. Diminuito anche (meno 30%) il numero di israeliani feriti o mutilati in attacchi terroristici (406 nel 2005 contro i 589 dell’anno precedente). Per infiltrare gli attentatori, i gruppi terroristici continuano ad approfittare soprattutto delle zone (come le regioni di Gerusalemme e di Giudea) dove non è ancora completata la costruzione della barriera difensiva israeliana
Nel 2005 si è registrato un netto aumento del numero di attacchi palestinesi con missili Qassam (377 contro i 309 del 2004). Diminuiti invece i tiri di mortaio (848 nel 2005, contro i 1.231 dell’anno prima). Calati anche gli attentati esplosivi di varia natura (119 nel 2005 contro i 592 del 2004). In totale, gli attacchi con armi da fuoco ad opera di gruppi terroristi palestinesi sono stati 1.133, contro i 1.621 del 2004.
Nel 2005 le forze di sicurezza israeliane sono riuscite ad arrestare in tempo 160 potenziali attentatori suicidi grazie ai raid nelle città e nei villaggi di Cisgiordania. Di questi, 59 erano affiliati alla Jihad Islamica, 29 a Hamas, 47 alla milizia Tanzim di Fatah, 14 al Fronte Popolare palestinese, 11 ad altri gruppi minori.
I gruppi terroristici presenti a Gaza hanno continuato a rafforzare le loro strutture in preparazione della ripresa delle violenze. Dopo il ritiro delle Forze di Difesa israeliane da Gaza nel settembre 2005, e in particolare dopo che i soldati israeliani hanno cessato di controllare il corridoio Philadelphia tra Egitto e striscia di Gaza, i gruppi terroristi palestinesi sono riusciti a introdurre vaste quantità di armi ed esplosivi dl Sinai egiziano. I servizi israeliani stimano che, soltanto nei giorni fra il 12 e il 18 settembre, abbiamo fatto il loro ingresso nella striscia di Gaza più di cinque tonnellate di esplosivi, 200 granate anti-carro, 350 razzi anti-carro e un numero non definito di missili anti-aerei da spalla. Questi ultimi in particolare preoccupano molto le autorità di sicurezza israeliane non solo perché sono in grado di colpire velivoli militari e civili dalla striscia di Gaza, ma soprattutto perché potrebbero diventare ancora più pericolosi se dovessero arrivare ai gruppi terroristici che operano dalla Cisgiordania.

(Da: Jerusalem Post, 2.01.06)

Nella foto in alto: L’attentato terrorista a Netanya del dicembre 2005.