La filippina israeliana in prima linea per salvare vite umane

Due anni dopo il salvataggio di sua nonna, la giovane Joanna è fiera d’aver chiuso il cerchio

Joanna Chris Arfon

Joanna Chris Arfon

Joanna Chris Arfon, 19 anni, sa più di chiunque altro quanto sia importante l’unità in cui presta servizio. Quando si è arruolata nella Forze di Difesa israeliane, Arfon, un’israeliana di origine filippina, ha chiesto di entrare nell’Unità Ricerca e Soccorso del Comando Difesa Interna perché i soldati di quella unità avevano salvato sua nonna durante un terribile tifone che aveva colpito le Filippine.

Arfon è nata in Israele. Suo padre, Ridim Nama Imelda Bliblos, arrivò in Israele dalle Filippine come lavoratore, insieme al fratello maggiore, e vi rimase dopo aver ricevuto lo status di residente temporaneo.

Nel novembre 2013 le Filippine furono investite da un fortissimo tifone chiamato Haiyan (o anche Yolanda): uno dei più forti cicloni tropicali mai registrati, che seminò morte e distruzione su vasta scala. A migliaia restarono uccisi, mentre decine di migliaia perdevano la casa con tutto ciò che avevano.

La nonna di Arfon viveva in una zona colpita dall’uragano. Dopo aver cercato invano di contattarla, i suoi famigliari decisero di volare nelle Filippine per aiutarla di persona. “Avevamo perso i contatti con la nonna, ma sapevamo che non si trovava in una buona situazione – racconta Arfon – Era stata trasferita in città dall’isola dove viveva, ed era stata ricoverata. Siamo rimasti laggiù con lei per tre settimane in un periodo in cui la vita era molto dura, con tanti morti, tanta distruzione e tante sofferenze”.

Nel periodo in cui ha assistito la nonna nelle Filippine, Arfon ha visto le forze dell’Unità Ricerca e Soccorso all’opera nel salvare vite umane. La nonna stessa e altri intorno a lei le parlavano di questa speciale unità israeliana che li aveva salvati dalle macerie, fornendo anche assistenza medica. Chiedendo in giro, Arfon venne a sapere che la forza apparteneva al Comando Difesa Interna delle Forze di Difesa israeliane e si sentì subito piena di orgoglio. Fu in quel momento che decise che, indipendentemente dal suo status di residente temporaneo, avrebbe fatto tutto il possibile per arruolarsi nelle forze israeliane e diventare un soldato di prima linea nell’Unità Ricerca e Soccorso.

Joanna e i suoi genitori

Joanna e i suoi genitori

“Mia nonna e altri che rimasero feriti – spiega Arfon – mi dicevano d’essere stati salvati dalle forze del Comando Difesa Interna israeliano, e che senza di esse probabilmente non avrebbero potuto sopravvivere. Mi resi conto che quei soldati salvano persone di cui non sanno nulla, e che lo fanno silenziosamente e senza clamori solo perché è giusto farlo. E capii che volevo far parte di questo paese e di questa unità”.

Quando è tornata in Israele, Arfon ha fatto di tutto per arruolarsi nelle Forze di Difesa israeliane e, dopo aver ottenuto la cittadinanza israeliana, ha potuto realizzare il suo sogno entrando nell’Unità Ricerca e Soccorso come soldato di prima linea. “La mia situazione è molto gratificante – conclude – e soprattutto, mia nonna è molto fiera di me”.

(Da: YnetNews, 26.7.15)