La più grande città del mondo antico

Gli scavi della scorsa estate a Megiddo rivelano lesistenza di un grande tempio, e un governo forte, già allinizio delletà del bronzo

image_1458Il tempio dell’inizio dell’età del bronzo fu scoperto a Tel Megiddo un decennio fa. Quando parte di esso fu portata alla luce, nel 1996, i ricercatori si resero conto che si trattava di una struttura molto imponente. Da allora, i reperti hanno confermato la prima stima delle dimensioni: nel 2000 furono portate alla luce due grandi basi di colonne. Poi, l’estate scorsa, gli scavi hanno rivelato l’intera struttura e i ricercatori sono rimasti sorpresi. Era evidente che il tempio era costruito su un’area più estesa di quanto si pensasse, e che si trattava di una costruzione artistica fabbricata con ottimi materiali.
Basandosi sui frammenti di vasellame e sulla datazione al Carbonio 14 di noccioli di olive trovati sul pavimento del tempio, si può stabilire che l’edificio fu costruito poco prima dell’anno 3000 a.e.v., all’inizio dell’età del bronzo. Fino ad oggi, è la più grande e splendida struttura del suo genere in tutto il Vicino Oriente. I direttori dello scavo, il professor David Ussishkin e il professor Yisrael Finkelstein dell’Istituto di archeologia dell’Università di Tel Aviv, dicono che l’edificio ed i suoi dintorni sono la prima prova di urbanizzazione della regione.
Due dei muri del complesso – la facciata e il muro posteriore – sono ben conservati. Il muro anteriore è spesso quattro metri. I muri posteriori del complesso del tempio sono lunghi circa 59 metri. Le pietre di uno dei muri laterali furono rubate nell’antichità, e non è stato possibile localizzare un altro muro.
Nel salone tra i muri, sono state trovate tre paia di grosse pietre di basalto ben lavorate. Nel centro si trovano un paio di pietre di basalto rotonde e ai lati due paia di pietre squadrate. Inoltre, sono stati trovati al centro della sala pezzi di calcare più piccoli e di qualità inferiore. I ricercatori sono incerti se le pietre di basalto formassero le basi di colonne di legno o servissero come altari.
Il sito presenta molte tracce di sacrifici animali: sono state trovate migliaia di ossa di animali sui pavimenti e nei corridoi. Il gran numero di ossa e le dimensioni monumentali della struttura hanno portato i ricercatori a concludere che si trattasse di un tempio. La dottoressa Paula Wapnish, della Pennsylvania State University, ha esaminato le ossa e trovato che la maggior parte proveniva da ovini e bovini, animali domestici. Solo poche appartenevano a prede di caccia.
Durante quel periodo, spiega Finkelstein, le culture in tutto il Vicino Oriente facevano i primi passi verso l’urbanizzazione. Vasti insediamenti centrali sorgevano intorno alle abitazioni dei governanti, circondati da comunità agricole più piccole. In anni recenti, sono state trovate tracce di costruzioni monumentali e di insediamenti centrali di questo tipo non lontano da Megiddo a Tel Rehov, vicino a Beit She’an, e a Beit Yareah, vicino al lago di Tiberiade. Ma questi insediamenti sono di epoca posteriore e non sono state trovate strutture di dimensioni pari a quella trovata ora a Megiddo.
Per erigere una struttura così monumentale era necessaria un’enorme forza-lavoro di operai, progettisti, ingegneri, lavoratori della pietra e artigiani, oltre a un governo centralizzato che controllasse la zona in cui tutti questi professionisti vivevano e che potesse fornire considerevoli risorse materiali per la costruzione.
Finkelstein spiega che il tempio era costruito sulle pendici settentrionali della collina di Tel Megiddo. Per costruire un edificio così imponente su un pendio si dovevano rimuovere grandi quantità di terra, in modo da livellare il suolo. Un’azione del genere non avrebbe potuto essere compiuta senza un forte governo centrale. Un governo del genere era anche necessario per il trasporto delle grandi pietre di basalto, che non fanno parte del paesaggio naturale di Megiddo.
Sembra che i muratori vivessero in una comunità molto vicina a Megiddo. Un’indagine vicino al tel ha rivelato che il territorio ad ovest è cosparso di frammenti di vasellame del periodo in cui il tempio fu costruito. Un esame effettuato con un apparecchio per prospezioni magnetiche, che aiuta ad individuare manufatti umani sepolti, ha rivelato che, all’inizio dell’età del bronzo, vi sorgeva un insediamento su circa 500 dunam di terra, dunque il più vasto insediamento del Vicino Oriente in quel periodo. Il tempio monumentale fu costruito sul punto più alto ai margini dell’insediamento, come l’acropoli nelle città-stato della Grecia e in tutto l’Oriente, e gli abitanti vivevano intorno ad esso.
Sembra che i governanti di Megiddo non utilizzassero solo lavoratori locali. Questo è emerso da un’estesa indagine che i ricercatori hanno svolto nella Jezreel Valley occidentale, ai piedi del monte Carmelo, che ha rivelato un incredibile fiorire di insediamenti risalenti a quel periodo. Arlene Rosen, dell’ Università di Londra, specializzata in ricerche sul clima, ha trovato che alla fine del quarto secolo a.e.v. le condizioni nella Jezreel Valley erano adatte all’agricoltura: piogge abbondanti, sorgenti per irrigare i campi e suolo fertile.
Tuttavia, oltre alle attraenti condizioni che portavano gente nella regione, c’era un altro fattore che probabilmente portò invece alla rovina del tempio: Tel Megiddo, dice Finkelstein, poggia su una faglia geologica. I reperti archeologici mostrano che il tempio a un certo punto fu abbandonato, ma non ci sono prove di incendi o di altri eventi violenti.
I geologi Shmuel Marco, dell’Università di Tel Aviv, e Amotz Agnon, dell’Università di Gerusalemme, hanno trovato tracce di un terremoto molto forte che danneggiò il sito e indusse gli abitanti ad abbandonarlo. Megiddo fu ricostituita, in misura minore, solo duecento anni dopo. I nuovi abitanti costruirono nuovi templi sul tel, che furono usati fino alla fine del secondo millennio a.e.v.

(Da: Ha’aretz, 20.11.06)

Nella foto in alto: L’archeologo dell’Università di Tel Aviv Yisrael Finkelstein (a destra) a Megiddo in compagnia di Hershel Shanks, fondatore della Biblical Archaeology Society