Lettera ad un amico di Gaza

La jihad globale è nemica di Israele quanto della popolazione palestinese. Continuare ad auto-ingannarvi non vi porterà da nessuna parte

Di Ben-Dror Yemini

Ben-Dror Yemini, autore di questo articolo

Ben-Dror Yemini, autore di questo articolo

Ciao, Fathi. Questa settimana, per pochi minuti, siamo riusciti a ristabilire un contatto. Mi hai parlato delle grandi sofferenze, dei bombardamenti, dei morti. Sono addolorato. Abbiamo conosciuto giorni migliori. Avevamo dei sogni.

Gli anni passano. Nel frattempo molte cose sono successe, nel mondo musulmano: in Somalia, in Nigeria, in Pakistan, in Siria, in Iraq. Questa è la regola, Fathi: ogni luogo in cui una delle estensioni della jihad acquista forza, diventa un centro di spargimenti di sangue. Talebani, Hamas, Boko Haram, al-Qaeda, ISIS, al-Shabab, separatamente e congiuntamente, non vi promettono altro che spargimenti di sangue e sofferenze.

E un’altra cosa, è successa: Hamas si è violentemente impadronita della striscia di Gaza. L’articolo 7 della Carta di Hamas parla di annientare gli ebrei. Niente di meno che annientare gli ebrei. Quando vediamo cosa stanno facendo i jihadisti nel mondo – ai musulmani, non agli ebrei – abbiamo tutto il diritto di avere paura. Coloro che hanno adottato una ideologia nazista non possono lamentarsi del fatto che gli altri cercano di sconfiggerli.

“Musulmani che uccidono musulmani. La jihad vi sta massacrando. Dove sono l’indignazione e la protesta del mondo?”

Una settimana fa, Fathi, un attentatore suicida si è fatto esplodere in un affollato mercato di Urgun, in Afghanistan: un musulmano che ha ucciso altri 89 musulmani. Durante lo scorso fine settimana, l’ISIS (lo “Stato Islamico in Iraq e nel Levante”) ha ucciso 270 persone nella sola città siriana di Homs. All’inizio della settimana, 121 persone erano state state uccise a Damboa, in Nigeria. Altre 16 sono stati uccise al confine tra Egitto e Libia. E potrei andare avanti, Fathi. L’elenco è lungo. Vanno tutti ad aggiungersi alle migliaia di altri che sono stati uccisi nelle ultime settimane. Musulmani che uccidono musulmani. La jihad vi sta massacrando, Fathi. Accade ovunque essa metta piede. E sta accadendo anche a Gaza. Vi sta accadendo ormai da più di dieci anni. E diventa sempre peggio.

Dove sono i musulmani, Fathi? Perché tacciono? Perché il mondo sta in silenzio? Dove sono i manifestanti pacifisti di tutto il mondo? Perché non hanno bruciato in piazza le bandiere della jihad? Come è possibile che nessuno sia sceso in piazza, né a Parigi né a Londra, né a Casablanca, né ad Amman?

Quindi, per favore, Fathi, non parlarmi di occupazione, di Israele, di blocco. Basta con le bugie. La solita scusa, Fathi, è che voi siete ancora furibondi per il peccato originale: la Nakba del 1948. Ma parli sul serio? Decine di milioni di persone sono diventate profughe negli anni ’40, compresi centinaia di migliaia di ebrei cacciati dai paesi arabi sebbene non avessero dichiarato nessuna guerra. Nessuno, di quelle decine di milioni, ha costruito tutta la propria identità sulla miseria, sulla vendetta e sul terrore. Solo voi.

milioni

“Le organizzazioni jihadiste generano milioni di profughi. Dov’è l’indignazione e la protesta dei musulmani?”

Non basta. Negli ultimi anni, proprio i paesi musulmani hanno generato milioni di profughi. Le organizzazioni jihadiste non solo uccidono. Trasformano anche milioni di persone in profughi: in Somalia, in Afghanistan, in Iraq, in Siria. Dov’è l’indignazione e la protesta dei musulmani? Dove sono l’indignazione e la protesta del mondo? Quelli che scendono in piazza a bruciare la bandiera di Israele, quelli che chiamano assassini i soldati israeliani, quelli che assolvono ogni vostra responsabilità fornendovi scuse e giustificazioni, quei “pacifisti” e “difensori dei diritti umani” – nel mondo e in Israele – che non hanno mosso un dito né bruciato una bandiera di fronte a decine di migliaia di musulmani uccisi da musulmani, a milioni di profughi musulmani cacciati da musulmani, ebbene costoro sono parte del problema, non della soluzione. Quando gli viene detto che da voi si opprimono le donne, si uccidono incessantemente persone innocenti, si mettono a fuoco interi centri abitati, loro rispondono che “non si può fare il confronto”. Capisci, Fathi? Vi perdonano tutto perché pensano che siete inferiori, che da voi ci si deve aspettare di tutto. E’ questo che volete?

Da anni vi lamentate che l’assedio vi sta soffocando, che a causa dell’assedio non vi sono costruzioni, industrie, nessuna speranza. L’assedio, Fathi, è una menzogna. Israele fa entrare ogni settimana, anche in questi giorni di guerra, centinaia di camion che trasportano rifornimenti nella striscia di Gaza. E poi, che diamine, avete avuto un confine completamente aperto con l’Egitto nel periodo in cui il presidente egiziano era Mohamed Morsi, un membro dei Fratelli Musulmani. E cosa avete fatto? Si scopre che in tutto quel tempoavete sviluppato due solo industrie: quella dei razzi e quella dei tunnel.

“Dove sono andate a finire le migliaia di tonnellate di cemento?”

Sono stati investiti centinaia di milioni di dollari nella striscia di Gaza, nonostante vi imperasse il “governo” di Hamas. Dove sono andati a finire, Fathi? In armi, munizioni e razzi. Dove sono andate a finire le migliaia di tonnellate di cemento? Certo non nella costruzione di fabbriche e scuole (o magari rifugi per la popolazione). Sono state sprecate nei tunnel che servono ai terroristi per cercare di uccidere più ebrei (in conformità al dettato della loro Carta). Quindi, non dire assedio. Perché Hamas avrebbe potuto benissimo investire per l’assistenza e lo sviluppo, ma ha scelto di investire in morte e distruzione. […]

Questa volta non ci sono i milioni che scendono per la strade, nei paesi arabi, a protestare (ce ne sono di più nelle capitali europee). E sai perché, Fathi? Perché sanno già cosa potrebbe accadere nei loro paesi se quelli come Hamas si rafforzano. Vedono il massacro in Iraq e in Siria. Sanno che non c’è grande differenza tra ISIS e talebani e Hamas. Persino il consueto incitamento della tv al-Jazeera, che è diventata un’estensione di Hamas, non li influenza più di tanto. […]

Distruggere la jihad, Fathi, è nel vostro interesse. E’ prima di tutto nell’interesse dei musulmani. Sapete combattere, ma è ora di cambiare obiettivo. Altrimenti la jihad continuerà a usarvi come carne da cannone. Non sa fare altro.

Una nursery in Israele. durante un allarma antiaereo

Una nursery in Israele durante un allarme antiaereo

Fathi, Israele è costretto a difendersi: nessun altro paese tollererebbe un’entità terrorista, con un’ideologia nazista, che lancia razzi in continuazione sulla popolazione civile. La stragrande maggioranza in Israele non vuole vendetta, non vuole opprimere né assediare. La gente in Israele vede le dure immagini da Gaza, le vittime, gli innocenti che vengono uccisi per colpa di Hamas, che li usa.

Noi non vogliamo uccidere né essere uccisi. Come dicono i portavoce di Hamas, noi amiamo la vita, non la morte. La richiesta di smilitarizzare la striscia di Gaza non va solo a beneficio degli israeliani, ma anche vostro. Quanto vorremmo avere dei vicini di casa felici, anziché dei vicini che soffrono. Vogliamo essere partner, non nemici.

Dunque, Fathi, bisogna assumersi delle responsabilità. O continuare a vivere in una sofferenza senza fine sotto il dominio della jihad (come a Musul), o scegliere di rifiorire (come il Kurdistan iracheno). Sta a voi decidere. Continuare ad auto-ingannarvi non vi porterà da nessuna parte.

Voi non siete inferiori, Fathi (come lasciano intendere coloro che vi abbandonano nelle mani della jihad globale), voi meritate di più e di meglio. Bisogna che iniziate ad agire e, per una volta, a fare qualcosa per voi, e non contro qualcun altro. E senza dare ascolto ai falsi amici che dicono di protestare per voi, ma in realtà lo fanno solo contro di noi e a scapito vostro. (Da: YnetNews, 25.7.14)

Scrive David M. Weinberg su Israel haYom: «Tengo nota di una lunga lista di “amici” che dicono di protestare contro Israele per il suo bene, perché – dicono – sono amici sia degli israeliani che dei palestinesi. Nessuno di questi “amici” si era fatto vedere o sentire per protestare contro la persecuzione e la sottomissione degli abitanti di Gaza ad opera di Hamas negli ultimi dieci anni; né contro il folle ammassare di armi e tunnel fortificati da parte di Hamas a scapito del benessere della popolazione palestinese. Nessuno di questi “amici” era sceso in piazza per esprimere sdegno contro l’escalation di lanci di razzi di Hamas che costringeva 5 milioni di israeliani nei rifugi, e che si sapeva quale reazione avrebbe prima o poi provocato da parte delle Forze di Difesa israeliane. Nessuno di loro ha mai veramente preso a cuore e protestato per la tattica di Hamas di nascondersi dietro i civili, usati come scudi umani. Nessuno di questi “amici” ha protestato né bruciato bandiere quando 700 arabi sono stati uccisi in due giorni, la settimana scorsa, nella guerra civile siriana; né quando decine di migliaia di palestinesi morivano di fame nel campo di Yarmouk, l’anno scorso, assediato (sul serio) dalle truppe di Assad. Quanto deve essere imbarazzante dover controllare se il bambino morto è di Gaza o siriano, prima di decidere se ci si debba moralmente indignare…». (Da: Israel haYom, 24.7.14)

 

Questo video, diffuso domenica dal portavoce delle Forze di Difesa israeliane, mostra razzi lanciati dalla scuola Abu Nur, di Gaza.

Traduzione: “Un altro, un altro – dalla scuola – lanciano dalla scuola – vedo il lanciarazzi – lanciati altri tre razzi – sembra che i lanciarazzi siano all’interno della scuola – lanciati tre razzi? – abbiamo visto tre razzi lanciati – all’interno della scuola

 

Questo video delle Forze di Difesa israeliane mostra lanciarazzi scoperti a ridosso di una scuola di Gaza

Traduzione: Durante l’operazione “Margine protettivo”, mentre eravamo a Beir Hanoun siamo arrivati ad una scuola di agraria. Abbiamo trovato tre lanciarazzi (interrati) muniti di razzi Grad a medio raggio. Uno, due e l’ultimo, ecco qui, il terzo. Dopo aver sgomberato la scuola, ci apprestiamo a distruggere i razzi. La compagnia è in attesa sul fianco, presso Beit Hanoun, a copertura della detonazione dei lancia razzi. Di nuovo, possiamo vedere come Hamas usa le scuole per nascondere gli attacchi di razzi contro Israele. Qui possiamo vedere razzi pronti per essere lanciati. Alcuni di questi razzi sono già stati lanciati contro Israele. Gli altri sono pronti per essere sparati. Dietro a questo, si possono vedere lanciarazzi interrati, ed anche sulla sinistra. Questo, un altro e il terzo sulla sinistra. E qui dietro di noi c’è una scuola di agraria, che offre loro una localizzazione per i lanci. Da questa localizzazione hanno già sparato contro Israele nei giorni scorsi.

 

L’incidente alla scuola dell’Unrwa. Dall’indagine delle Forze di Difesa israeliane sull’incidente alla scuola dell’Unrwa a Beit Hanoun di giovedì scorso risulta che la zona era interessata da “violenti combattimenti” nelle vicinanze della scuola, compresa una raffica di missili anti-carro sparata contro i soldati dalle aree adiacenti e a ridosso della scuola. I soldati hanno risposto sparando verso l’origine del fuoco nemico. Dall’indagine risulta che un colpo vagante israeliano è effettivamente caduto nel cortile della scuola, che tuttavia era in quel momento assolutamente vuoto, come si vede distintamente nel filmato, per cui non può aver causato né morti né feriti. Lo ha spiegato il portavoce Peter Lerner, secondo il quale le 16 vittime possono essere state causate dall’intenso fuoco incrociato e successivamente trasportante all’interno del cortile della scuola o essere state colpite da razzi vaganti palestinesi. Lerner ha aggiunto che le autorità mediche palestinesi, con una decisione che ha definito “fuori dall’ordinario”, non hanno condiviso la natura delle ferite delle vittime, cosa che avrebbe aiutato a capire la causa della loro morte. (Da: Times of Israel, 27.7.14)