L’ineffabile côté sentimentale degli stragisti assassini

A proposito di crimini contro l’umanità, e di chi se ne vanta

Di Arnold Roth

Arnold Roth, autore di questo articolo

Arnold Roth, autore di questo articolo

Ai primi di questo mese, come ogni anno, abbiamo commemorato l’anniversario della micidiale esplosione che squarciò una pizzeria affollata di bambini e ragazzi nel centro della capitale di Israele. Una strage che sconvolse vite, prospettive, attitudini e che, in misura relativamente piccola, influenzò le scelte politiche, almeno per qualche tempo.

Io e mia moglie siamo i genitori di una delle ragazzine assassinate in quel giorno. In effetti, la maggior parte delle 15 vite spezzate nell’attentato compiuto nel 2001 da una banda terrorista islamista nella pizzeria Sbarro di Gerusalemme erano vite di bambini e ragazzi (la 16esima vittima, una madre il cui figlio aveva allora due anni, versa tutt’ora in stato vegetativo). Un dettaglio fondamentale: i bambini massacrati quel giorno non furono colpiti per errore, non erano “danni collaterali”, non furono vittime involontarie di fuoco incrociato, non erano asserragliati dentro qualche edificio che ospitava armi, munizioni o combattenti. Erano proprio loro il bersaglio: furono dichiaratemene e deliberatamente presi di mira in quanti civili e minorenni.

Come è avvenuto ogni anno negli ultimi quattordici anni, il 9 agosto per noi è stata una giornata di messaggi di solidarietà e di sostegno da parte di persone che ci vogliono bene e che hanno preso a cuore la nostra sorte.

Se diamo uno sguardo al mondo arabo, o quantomeno ad ampie parti di esso, anche lì il 9 agosto è stata una giornata di commemorazione. Ma di un genere assai diverso, come abbiamo potuto constatare con una semplice ricerca in internet.

La pagina di Sahafah Arabiah cheinneggia all'attentato alla pizzeria Sbarro

La pagina di Sahafah Arabiah che inneggia all’attentato alla pizzeria Sbarro

Un account Facebook chiamato “aqqabaSweetestcountry” celebra l’anniversario dei 19 “sionisti” uccisi al ristorante Sbarro di Gerusalemme. Che per la maggior parte fossero minorenni è un dettaglio che viene taciuto, forse sommerso dalla traboccante gioia della celebrazione. Poco importa se gonfiano addirittura il bilancio delle vittime: alla bomba umana vengono inviate calorosissime congratulazioni per il successo conseguito.

Il sito web Sahafah Arabiah, con sede in Egitto, dedica una pagina in onore dell’uccisione di 20 “sionisti” da Sbarro (il numero effettivo dei morti è evidentemente un dettaglio di poco conto, una volta che gli islamisti sono riusciti a varcare la soglia del “massacro”: tanto sono numeri, non persone). Il fatto che l’attentatore suicida portava sulla schiena una custodia di chitarra imbottita, in realtà, di migliaia di chiodi e dieci chili di esplosivo, ispira toni lirici agli autori della pagina che parlano del “suonare melodie di vendetta”. Sembra che la musica faccia questo effetto, se vi si è portati.

Su Nablus Live, l’articolo commemorativo si occupa a lungo della personalità della bomba umana e della sua breve carriera come terrorista sotto copertura nei ranghi di Hamas. Viene descritto come “un uomo fuori dal comune” (non esitiamo a crederlo) e come “una persona calma e tranquilla”. La strage di adolescenti non compare in nessun punto del resoconto. Né vi compare, per quanto è dato vedere, una sola parola di condanna, di rincrescimento o anche solo di imbarazzo. E’ un puro e semplice inno all’eroismo: alla celebrazione di un eroe e dei suoi successi.

nabluslive

La pagina del Blocco Islamico dell’Università di Hebron che glorifica Izz al-Din al-Masri, l’attentatore suicida della pizzeria Sbarro

Anche il Blocco Islamico dell’Università di Hebron ha una pagina su Facebook, ed è qui che dedicano il loro tributo al 14esimo anniversario della strage realizzata dall’attentatore suicida e da Ahlam Tamimi, l’organizzatrice che ha reso possibile l’attentato, salvandosi la pelle. Mostrano orgogliosi la foto del suo incontro con Khaled Meshaal, il duce degli islamisti di Hamas, neò giorno del 2011 in cui è stata scarcerata da un penitenziario israeliano. La didascalia in arabo recita: “La detenuta liberata con l’accordo [per la liberazione dell’ostaggio Gilad Shalit] Ahlam Tamimi, che identificò il sito del ristorante Sbarro e permise al martire Izz al-Din al-Masri delle Brigate Ezzedin al-Qassam di effettuare l’operazione di martirio”. Chi ci legge potrebbe essere interessato a sapere che l’Università di Hebron fa parte della Global University Network attraverso la quale – citiamo – “si candida ai programmi di partenariato accademico dell’Unione Europea ed è attualmente partner in diversi progetti”, tra cui diversi focalizzati sul tema della “pace” (cosa intendano quando usano questa poderosa parola, non siamo in grado di immaginarlo). Il Blocco Islamico, l’ala studentesca affiliata a Hamas, detiene da anni una posizione dominante negli organismi studenteschi dell’Università di Hebron.

La pagina del Blocco Islamico dell’Università di Hebron che celebra la strage alla pizzeria Sbarro

L’account Twitter della donna che ha personalmente progettato il massacro; che ha portato l’attentatore suicida a Gerusalemme; che lo ha indirizzato verso il bersaglio prima di scivolare via in tempo per salvare se stessa; che ha festeggiato con gioia sincera la notizia di quindici vittime innocenti fatte a pezzi, per la maggior parte ragazzini come era nelle sue intenzioni; che si è dichiarata colpevole di tutte le accuse di omicidio senza il minimo rimorso; che è stata condannata a 16 ergastoli, ma che ora è libera [grazie al ricatto per la liberazione dell’ostaggio Gilad Shalit], il Twitter di questa persona è tutto dedicato alla gloria della strage. Dato quello che sappiamo della vita che ora conduce in totale libertà dalla sua casa in Giordania, la cosa non sorprende. Anche Tamimi, conduttrice televisiva con un suo programma trasmesso via satellite in tutto il mondo arabo, adopera una metafora musicale per rendere un poetico omaggio al fanatico islamista, giovane e istruito, con la custodia di chitarra a doppio uso sulla schiena, e alla edificante devastazione operata dal suo contenuto esplosivo:

«Quando le melodie si trasformano in esplosioni, / allora è piacevole per noi sentire la musica. / È arrivato il tuo momento, oh tu che suoni la cetra. / Tutto ciò che rimane è il ricordo di te.»

Ci sarebbe molto altro. Ma sentiamo il dovere di dedicare il resto dello spazio disponibile per questo articolo all’elenco completo ed esaustivo delle varie espressioni di condanna reperibili on-line in lingua araba in occasione dell’anniversario della strage di ragazzini alla pizzeria Sbarro. L’elenco inizia qui:

 

e finisce qui.

(Da: Times of Israel, 11.8.15, algemeiner.com 9.8.15)

Per la video-intervista ad Ahlam Tamimi, vedi Dove i criminali sono eroi (dove si trova anche l’elenco delle vittime)