L’islamismo jihadista è come il nazismo

Lo dice e lo scrive un giornalista saudita.

image_846Non tutti nel mondo arabo celebrano come eroi Osama Bin Laden e i gruppi di terroristi. Anzi, diverse voci nel mondo arabo hanno attaccato con durezza i gruppi dell’estremismo islamico e il modo in cui interpretano l’islam. Ma le critiche lanciate dal giornalista saudita Muhammad al al-Sheikh sono davvero inusuali nella loro durezza.
In due articoli pubblicati sul quotidiano saudita al-Jazeera (e diffusi in traduzione inglese dal Middle East Media Research Institute) al-Sheikh accusa gli estremisti islamisti di coltivare un’ideologia simile, o persino peggiore, di quella dell’islam più radicale, e dice che dovrebbero essere trattati allo stesso modo in cui gli europei trattarono i nazisti.
Il primo articolo è stato pubblicato lo scorso 10 luglio, dopo la scarcerazione di un leader spirituale estremista. Scarcerazione che, secondo al-Sheikh, solleva molti interrogativi. “Quest’uomo – scrive – è uno dei progenitori del terrorismo ed è colui che, coi suoi libri e le sue interpretazioni estremiste, ha allevato molti di coloro che appartengono ai gruppi terroristici. Dicono che un tribunale giordano lo ha scagionato da accuse che comprendevano l’aver fatto esplosione strutture americana… comunque, questo pericoloso terrorista ha fatto qualcosa di molto peggio: si è impadronito della situazione da emarginati in cui vivono oggi molti giovani musulmani, allo scopo di perpetuare all’infinito violenza, assassinio e distruzione, allo scopo di radicare profondamente l’idea del suicidio terrorista e istigare i ragazzi a farlo. Questa è la radice di tutto il problema”.
Secondo al-Sheikh, “sarà possibile sradicare il terrorismo solo sbarazzandosi delle idee che promanano dalla nostra società. In questo senso, la risposta militare non è sufficiente. Dobbiamo trattare i moderni partiti della jihad così come gli europei trattarono il partito nazista. Le idee dell’islam estremista sono simili a quelle che guidavano l’ideologia nazista. Se la crisi economia e la depressione portarono nel 1930 all’emergere del nazismo assassino, possiamo dire che il fallimento economico e culturale che attanaglia oggi i paesi arabo-islamici, insieme alla frustrazione di molti musulmani, stanno ancora una volta facendo strada a questa filosofia assassina”.
Similmente, aggiunge al-Sheikh, il comun denominatore fra le due ideologie sono l’odio e la volontà di eliminazione fisica dell’Altro.
“Resto convinto – conclude il giornalista saudita – che uno dei primi obiettivi della comunità internazionale debba essere oggi quello di recuperare la propria esperienza con il nazismo e affrontare questa cultura barbara e pericolosa come fece con quella nazista. Se non verrà fatto, i giorni a venire potrebbero essere molto agitati e le loro implicazioni per tutta l’umanità persino più gravi di quelli della seconda guerra mondiale”.

(Roee Nahmias su YnetNews, 17.08.05)