L’unico fattore di stabilità in Medio Oriente

Israele non è la fonte di instabilità del Medio Oriente, come la Cecoslovacchia non lo era delle tensioni con la Germania nazista

Di Gilad Sharon

Rivolte, colpi di stato, guerre civili negli ultimi due anni in Medio Oriente (da: Wikipedia)

Parlando pochi giorni fa alle Nazioni Unite, il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha fatto riferimento al conflitto arabo-israeliano come a una “principale fonte di instabilità” in Medio Oriente.

Domanda: la nostra controversia con i palestinesi è all’origine dello scontro in Egitto tra laici e Fratellanza Islamica? Siamo noi la ragione per cui milioni di egiziani delle due parti si sono riversati in piazza Tahrir ammazzandosi a vicenda?

Esecuzioni sommarie nella guerra civile siriana

È colpa nostra se i siriani si stanno massacrando l’un l’altro da più di due anni e mezzo con armi sia convenzionali che non convenzionali? Cosa ha a che fare con noi il bagno di sangue in Sudan? E il pluridecennale scontro tra islamisti e laici in Algeria? Siamo noi i responsabili per la guerra Iran-Iraq degli anni ’80 o l’invasione del Kuwait del 1990-91? O dell’intervento dell’Egitto, con uso di armi chimiche, nella guerra civile yemenita degli anni ‘60? La secolare guerra contro i curdi è causata dal conflitto arabo-israeliano? È per via di Israele se i terroristi qaedisti sauditi si sono schiantati con aerei civili contro edifici americani l’11 settembre 2001? La risposta a tutte queste domande è no, e gli americani lo sanno bene. Così come lo sanno gli arabi.

Vignetta della propaganda araba anti-Israeliana pre-’67: Nasser, sostenuto dagli altri stati arabi, butta a mare l’ebreo Israele

Vignetta della propaganda araba anti-israeliana pre-’67: Nasser, sostenuto dagli altri stati arabi, butta a mare l’ebreo Israele

L’ostilità araba nei confronti di Israele, con gli attacchi terroristici e le guerre lanciate contro il nostro paese, è iniziata molto tempo prima del 1967, in un’epoca in cui tutta la Cisgiordania e la striscia di Gaza erano in mani arabe. Eppure volevano annientare Israele. Perché? A quel tempo avevano tutto ciò che oggi indicano come fonte del conflitto, tutto quello che oggi rivendicano. E allora, come mai non gli era mai venuto in mente di fare la pace con Israele? La ragione è semplice: i territori sono solo un pretesto, una scusa per l’ostilità, non la sua causa di fondo.

Se Israele non esistesse, forse che gli arabi si abbraccerebbero l’un l’altro? Forse che il Medio Oriente brillerebbe come un modello di pace e armonia, di democrazia, di liberalismo e prosperità? I dittatori arabi hanno usato Israele per decenni. Lo hanno dipinto come un demonio, come la causa di tutte i tormenti dei regimi repressivi del Medio Oriente. Se Israele non esistesse, lo dovrebbero inventare. Altrimenti come potrebbero spiegare la miseria, la corruzione e il marcio nei loro paesi? A che serve Batman se non c’è un cattivo che vuole distruggere la città? Come può il supereroe giustificare il suo asfissiante controllo autoritario se non può additare circostanze eccezionali, un nemico eccezionale?

Israele non è la fonte di instabilità in Medio Oriente, esattamente come la Cecoslovacchia non era la fonte delle tensioni con la Germania nazista. L’instabilità è la condizione naturale del Medio Oriente. La verità è che noi siamo l’unico fattore di stabilità in questa parte del mondo.

(Da: Jerusalem Post, 6.10.13)