LUniversità di Gerusalemme in aiuto di ragazzi e studenti del nord di Israele

Un terzo del paese è da tre settimane sotto bombardamenti quotidiani dal Libano meridionale

image_1334L’Università di Gerusalemme ha deciso di offrire quest’estate esperienze di campeggio e studio gratuite per circa 150 ragazzini e giovani israeliani che hanno dovuto abbandonare le loro case nel nord del paese a causa dei combattimenti in corso e dei bombardamenti quotidiani dal Libano meridionale.
I ragazzi, di età fra i 9 e i 18 anni, sono ospitati dall’Authority per la Comunità e la Gioventù presso il campus Edmond J. Safra a Givat Ram (Gerusalemme), e al campus della facoltà di Scienze dell’Agricoltura, Alimentazione e Qualità Ambientale, a Rehovot.
L’Authority offre ai giovani la possibilità di partecipare ai programmi giornalieri di studi scientifici che si tengono al campo estivo del Joseph Meyerhoff Youth Centre for Advanced Studies dell’Università, oltre a programmi studiati appositamente per gli ospiti dal nord.
I campeggiatori in età da scuola superiore saranno alloggiati al Beit Bretter Youth Science Hotel all’Edmond J.Safra Campus e potranno usufruire dei laboratori scientifici Belmonte per giovani.
I costi dei programmi saranno coperti da organizzazioni di volontariato, oltre che dalla stessa Authority per la Comunità e la Gioventù.

L’Università di Gerusalemme ha anche deciso di mettere a disposizione gratuitamente le camere del suo dormitorio sul campus di Monte Scopus ai parenti degli studenti che vengono dal nord del paese. Quelli che hanno accesso ai dormitori potranno anche utilizzare gratuitamente le strutture del Lerner Family Indoor Sports Complex.

Inoltre, l’Università di Gerusalemme ospita circa 150 studenti stranieri dell’Università di Haifa, chiusa a causa dell’attuale situazione di emergenza. Questi studenti continuano i loro studi alla Rothberg International School dell’Università di Gerusalemme, vivono nei dormitori del Monte Scopus e hanno l’opportunità di partecipare alle attività sociali della scuola.
Il prof. Hanan Alexander, capo del Dipartimento di Studi Esteri dell’Università di Haifa nonché del Dipartimento dell’Istruzione, si trovava con i suoi studenti in un rifugio quando ricevette l’offerta di venire all’Università di Gerusalemme. “Il campus stava chiudendo ed eravamo costretti a mandar via gli studenti stranieri – dice – Circa 30 di essi sono ritornati alle loro case all’estero, ma gli altri sono voluti rimanere in Israele a tutti i costi e continuare a studiare l’ebraico. Si è formata un’atmosfera di unità molto positiva, e gli studenti sono molto riconoscenti”, riferisce Alexander.
L’Università di Gerusalemme ha mobilitato tutte le sue unità amministrative per facilitare il passaggio degli studenti da Haifa a Gerusalemme.
Dall’inizio dei combattimenti nel nord, la Rothberg International School dell’Università di Gerusalemme fa grandi sforzi per tenere informati gli studenti ed i loro genitori su quello che succede, per ricordare agli studenti le misure di sicurezza e per dare supporto a quelli che soffrono di stress o di ansia. “Queste attenzioni hanno significato che solo pochissimi studenti del nostro ulpan (corso di ebraico) hanno deciso di lasciare il paese”, spiega il prof. Jaime Kapitulnik, preside della Rothberg School.

(Da: Dept. of Media Relations Università di Gerusalemme, 023.07 e 2.08.06)

Nella foto in alto: il campus Givat Ram (Gerusalemme)