Minaccia iraniana, prospettiva due-stati, concessioni per la pace, stop al terrorismo

I punti salienti emersi dai colloqui di Bush in Israele

image_1957Il primo ministro israeliano Ehud Olmert ha dichiarato che sia gli israeliani che i palestinesi cercano “molto seriamente” di fare passi avanti verso la realizzazione della prospettiva “due popoli-due stati”. Il presidente Usa George Bush, dal canto suo, ha dichiarato che tutte le questioni devono essere discusse nella cornice dei negoziati, compreso il cosiddetto “diritto al ritorno” dei palestinesi.
Olmert ha affermato che questo è il momento giusto per negoziare la creazione di uno stato palestinese, giacché oggi alla Casa Bianca siede un presidente sensibile verso Israele e i palestinesi sono guidati da figure relativamente moderate. “Ringrazio il cielo di poter intraprendere negoziati diplomatici con Bush quale uno dei miei partner – ha detto Olmert – e ringrazio il cielo che possiamo intraprendere colloqui diplomatici quando la maggiore potenza mondiale è guidata da un vero amico d’Israele”.
Parlando mercoledì alla conferenza stampa congiunta col presidente americano a Gerusalemme, Olmert ha detto che Israele è seriamente impegnato ad attuare il piano di pace della Road Map volto alla creazione di uno stato palestinese a fianco di Israele. “Penso– ha detto il primo ministro israeliano – che entrambe le parti stiano cercando molto seriamente di fare progressi verso la realizzazione della prospettiva” di due stati che vivano in pace fianco a fianco.
Bush ha detto che pace significa concessioni da entrambe le parti, aggiungendo fra l’altro che gli avamposti illegali israeliani in Cisgiordania devono essere rimossi. Ha anche detto che gli stati arabi devono “appoggiare i palestinesi nel momento in cui fanno scelte difficili”. Bush ha affermato d’essere “molto speranzoso” che un accordo possa essere raggiunto.
Facendo riferimento ai continui attacchi di missili Qassam palestinesi su Israele, proseguiti anche nella giornata di mercoledì, Olmert ha sottolineato che “non vi sarà pace finché non verrà fermato il terrorismo. Israele – ha aggiunto – non tollererà che continuino queste brutali aggressioni”.
Bush dal canto suo ha dichiarato che dirà al presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) che il suo territorio “non può diventare un covo di terroristi”. Il presidente americano ha detto che intende chiedere ad Abu Mazen cosa ha in progetto di fare circa gli incessanti lanci di Qassam sul sud di Israele.
Entrambi i leader hanno sottolineato con forza, dopo il loro incontro, che la minaccia iraniana deve essere presa sul serio. Olmert ha aggiunto di sentirsi incoraggiato dalla posizione americana su questo punto.

(Da: YnetNews, 9.01.08)