Ministro egiziano: “I sionisti sponsorizzano ateismo, omosessualità e depravazione”

Leader islamico israeliano alla tv palestinese: “Gerusalemme sarà la capitale del califfato che dominerà su tutta la Terra”

Nel corso di un’intervista alla tv Al-Hayat, un’emittente evangelica in lingua araba, il ministro egiziano per i beni religiosi Mohamed Mokhtar Gomaa ha affermato che “la forza colonialista sionista” punta a minare la stabilità del Medio Oriente sostenendo e finanziando “ateismo e omosessualità”. L’intervista, trasmessa lo scorso 21 settembre e poi diffusa via internet, è stata in parte tradotta in inglese da MEMRI (Middle East Media Research Institute):

Intervistatore: «Come si spiega la diffusione dell’ateismo nella nostra società? E’ diventato un fenomeno diffuso?»

Mohamed Mokhtar Gomaa: «Sì, lo è diventato. Ci sono due motivi per questo ateismo. Uno dei motivi è il sequestro del discorso religioso da parte degli estremisti e dei terroristi. Alcune persone hanno una propria opinione sulla nostra religione. L’altro motivo è la forza colonialista sionista, che sponsorizza e sostiene gli atei e l’ateismo e finanzia gli omosessuali e l’omosessualità allo scopo di frammentare questa società. Vogliono minare la stabilità della nostra regione in ogni modo possibile: attraverso il terrorismo, l’ateismo, il nichilismo e la devianza. Quindi dobbiamo fronteggiare ateismo, nichilismo, omosessualità e depravazione morale nello stesso modo in cui fronteggiamo l’estremismo e il terrorismo. La nostra società non può prosperare se non adottiamo un approccio misurato». (Da: Memri, 21.9.14)

 

In un’intervista alla tv ufficiale dell’Autorità Palestinese, lo sceicco Kamal Khatib, vice capo del Movimento Islamico in Israele, ha affermato che Gerusalemme “non sarà solo la capitale dello stato palestinese, ma anche la capitale del giusto califfato islamico futuro”. Dopo che aveva ribadito queste opinioni aggiungendo che “un giorno l’intera Terra sarà subordinata al califfato islamico”, la tv palestinese ha interrotto l’intervista. Questi i brani salienti dell’intervista, andata in onda lo scorso 17 ottobre:

Intervistatore: «Vediamo innanzitutto quello che lei ha detto questa settimana alla moschea al-Aqsa».

Scorrono le immagini del comizio di Kamal Khatib:«L’ho detto prima e lo ripeto: ad Allah piacendo, Gerusalemme non sarà solo la capitale dello stato palestinese, ma anche la capitale del giusto califfato islamico futuro…» – Uno dalla folla: «Dite “Allah Akbar!” [Allah è grande]». – La folla: «Allah Akbar!» […]

In studio. Intervistatore: «Sceicco, abbiamo ascoltato quello che ha detto ad al-Aqsa all’inizio di questa settimana. Lei ha detto che Gerusalemme sarà la capitale del califfato islamico. Di quale califfato sta parlando?»

Kamal Khatib: «Nel nome di Allah, il Misericordioso, il Compassionevole. In primo luogo, sono fiero d’aver detto questo alle porte della benedetta al-Aqsa, dalle trincee in prima linea a difesa della moschea di al-Aqsa, e non su Facebook o altri social network. Io non sono bravo a costruire teorie. Io sono bravo solo nel lavoro sul terreno. Parlando del futuro di Gerusalemme, ho sottolineato che Gerusalemme non sarà solo la capitale dello stato palestinese, ma anche la capitale del giusto califfato islamico futuro».

Intervistatore: «Il che fa venire in mente l’ISIS. E’ l’ISIS che invoca un califfato islamico nelle circostanze attuali».

Kamal Khatib: «Questo è come la intende un sempliciotto in fatto di storia. Il termine “califfato islamico” esiste da 1.300 anni…»

Intervistatore: «Ma in tutta la storia dell’islam, Gerusalemme non è mai stata al centro o la capitale di nessun califfato islamico. Cairo, Baghdad, Damasco e altre città sono state capitali del califfato, ma non Gerusalemme».

Kamal Khatib: «Verrà il suo momento». […]

Intervistatore: «Dovremmo aspettare l’istituzione del califfato islamico nel mondo arabo, e solo allora liberare Gerusalemme?»

Kamal Khatib: «Chi lo dice?»

Intervistatore: «Se deve essere la capitale di un califfato islamico che non esiste…»

Kamal Khatib: «Ho detto che Gerusalemme non sarà “solo” la capitale dello stato palestinese, e questo allo scopo di sottolineare che Gerusalemme deve essere e sarà la capitale dello stato palestinese, ma se siamo più orgogliosi dello status di Gerusalemme… Vede, il Cairo, Damasco, Baghdad e Riyad sono tutte capitali, ma quando dico che Gerusalemme diventerà la capitale di tutte le capitali, questo significa che avrà una posizione più elevata di tutte queste capitali. Queste città saranno capitali di provincie, di paesi, ma Gerusalemme sarà la capitale dello stato [il califfato], e non mi riferisco a quello nel nord dell’Iraq e nel nord della Siria». […]

Intervistatore: «Ma lei non ha risposto alla mia domanda sul califfato. Dove sarà? In Iraq? In Siria? Nel Mashreq (levante) arabo? In Nord Africa?»

Kamal Khatib: «Il Profeta Muhammad [Maometto] ha detto che il califfato islamico comprenderà la Terra».

Intervistatore: «Il mondo intero?»

Kamal Khatib: «Sì, un giorno il mondo intero sarà subordinato al califfato islamico».

Intervistatore: «Davvero? Il mondo intero si trasformerà in un califfato islamico?»

Kamal Khatib: «Sì».

Intervistatore: «L’Occidente? La Russia? L’America Latina?»

Kamal Khatib: «Questo non significa che l’islam verrà imposto su quei popoli». […]

Kamal Khatib: «L’ISIS è un piccolo gruppo che è stato creato dall’Occidente come pretesto per venire nei paesi islamici dell’est. Obama ha detto ieri che questa guerra durerà tre anni e il suo vice ha detto che durerà trent’anni. Non sono venuti qui solo per via di un’organizzazione che, a loro dire, dispone di 50.000 uomini. Sono venuti per combattere l’impresa islamica…». L’intervista viene tagliata dalla tv dell’Autorità Palestinese (Da: Memri, 17.10.14)