Mondo di oggi: Massada cadde, ma non crollerà

image_260La fortezza usata dagli Ebrei zeloti presso il Mar Morto cadde in mano ai Romani più di 1.900 anni fa; attualmente, alcuni geologhi dell’Università Ben Gurion stanno facendo del loro meglio per assicurarsi che Massada non cada, letteralmente, una seconda volta.

Una squadra diretta dal Dott. Yossi Hatzor del dipartimento di scienze geologiche e ambientali dell’Università Ben Gurion sta studiando la stabilità del sito, collocato sulla linea di faglia siriano-africana. Il recente terremoto con epicentro nell’area del Mar Morto è stato solo l’ultimo promemoria dei rischi presenti; dall’epoca in cui il re Erode costruì il suo palazzo in cima alla fortezza del deserto, infatti, numerosi terremoti si verificarono nell’area.

Pochi anni fa, la squadra di esperti di Hatzor ha esaminato il famoso percorso a serpentina che conduce in cima, dove l’autorità incaricata della preservazione della natura e dei parchi ha costruito un nuovo sistema funicolare. Mediante delle analisi tridimensionali, la squadra ha scoperto che un masso situato esattamente al di sopra della vecchia stazione funicolare rischiava di essere spostato da una scossa sismica. Su raccomandazione degli esperti, il masso è stato dunque bloccato con dei cavi di acciaio inseriti nella facciata della roccia in modo da non essere visibili ai visitatori. In un’intervista al bollettino d’informazione “Alef, Bet, Gimmel” dell’Università Ben Gurion, Hatzor ha dichiarato che i movimenti registrati in tempo reale erano stati presi in considerazione, fatto questo che ha aiutato i lavoratori a svolgere il loro compito senza incidenti.

Più recentemente, la squadra di Hatzor è stata incaricata di controllare la stabilità del palazzo di Erode, costruito su tre “scalini” sulla facciata settentrionale di Massada. Le rovine si appoggiano su una roccia composta da centinaia di pezzi separati e sgretolati. Ciò ha richiesto un tipo di calcolo dei rischi totalmente differente. I geologhi dell’Università Ben Gurion hanno studiato le fondamenta del palazzo utilizzando un modello compiuterizzato detto “analisi di deformazione discontinua”, sviluppato presso L’Univesrità di Berkeley in California, ma mai sperimentato precedentemente in simili progetti. La simulazione della squadra ha dimostrato che persino un terremoto violento non avrebbe fatto spostare i gradini del lato settentrionale. Gli esperti hanno però deciso che parte del pendìo necessita di un rafforzamento per la sicurezza dei visitatori delle rovine del palazzo e degli altri reperti archeologici vicini. Non appena avrà a disposizione i fondi necessari, l’autorità intende realizzare il lavoro arrecando il minimo danno possibile all’aspetto naturale della roccia.

Il palazzo di Erode, afferma Hatzor, non fu costruito per durare duemila anni, e poichè il re vi trascorse 15 anni di vita, i pilastri sui gradini e sul tetto sono andati distrutti. Ciò nondimeno, molti sono rimasti, costituendo per Hatzor un motivo di apprezzamento nei confronti di architetti e costruttori.

“Essi costruirono in condizioni topografiche complesse e capirono la struttura della collina e l’influenza delle fenditure. I sistemi idrici costruiti all’interno della roccia furono ben progettati,” ha dichiarato. “I suoi costruttori seppero come ricavare stanze sotterranee senza bisogno di supporto, tanto che esse sono tutt’ora in piedi.”

(Da: The Jerusalem Post, 13.06.04)