Nasrallah: “Israele può essere spazzato via”

Il capo dei jihadisti libanesi celebra l’arci-terrorista Mugniyah attaccando Israele e la Shoà

image_2053“L’entità sionista [Israele] può essere spazzata via dall’esistenza? Sì, mille volte sì”. Lo ha proclamato Hassan Nasrallah, segretario generale dei jihadisti sciiti libanesi filo-iraniani Hezbollah, celebrando lunedì a Beirut il 40esimo giorno dall’uccisione a Damasco del comandante delle operazioni terroristiche di Hezbollah Imad Mugniyah.
Rivolgendosi in collegamento video a decine di migliaia di sostenitori convenuti a Dahiya, il quartiere-roccaforte di Hezbollah a Beirut sud, Nasrallah ha continuato: “Mughnieh è ancora fra noi, il suo spirito non ci ha lasciati. Siamo determinati a proseguire sulla sua via. Abbiamo visto il nemico tremare di paura e terrore di fronte allo spirito , al sangue, alla vendetta, alla via e alla promessa di Mugniyah”.
Il capo di Hezbollah ha poi sostenuto il diritto di mettere in dubbio la Shoà. “Perché – si è domandato – quando si tratta dei sionisti tutti stanno zitti? Quando un grande pensatore si va avanti e solleva dubbi sull’Olocausto, viene subito criticato. Noi condanniamo questo fatto”.
“Vediamo – ha continuato Nasrallah – un’infiltrazione senza precedente dei sionisti e degli americani nei mass-media. Vogliono minare la coscienza della nostra nazione. Vogliono che il risultato finale sia la nostra resa. Usano i loro metodi violenti per cercare di convincerci che siamo deboli e inermi. Vogliono farci credere che non abbiano alcuna speranza di vincere. La macchina propagandistica sionista e americana è all’opera da sessant’anni per ingigantire le vittorie dell’esercito israeliano”.
Nasrallah ha ripetuto più volte che il ritiro unilaterale israeliano dal sud del Libano nel maggio 2000 costituì una “enorme vittoria” della sua organizzazione. “C’è una vittoria politico-militare che si chiama ritiro dell’esercito occupante dal Libano meridionale, che fu anche una vittoria ideologica per la conquista delle coscienze” ha detto, vantandosi poi d’aver costretto nell’estate 2006 la popolazione civile israeliana a stare rintanata nei rifugi per 33 giorni.
Nasrallah ha infine ribadito la promessa di vendicare la morte di Mughniyah, da lui attribuita a Israele senza dubbi né prove.

(Da: YnetNews, Ha’aretz, 24.03.08)