Netanyahu invita Abu Mazen alla Knesset, in nome della pace

«La pace deve essere reciproca: riconoscere stato palestinese e stato ebraico per porre fine al conflitto»

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu durante il suo intervento alla Knesset, lunedì, in occasione della visita del presidente francese Francois Hollande

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu durante il suo intervento alla Knesset, lunedì, in occasione della visita del presidente francese Francois Hollande (a destra)

Intervenendo lunedì a una sessione speciale della Knesset in occasione della visita del presidente francese Francois Hollande, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha invitato il presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) a parlare al Parlamento israeliano e a riconoscere, in nome della pace, il diritto di Israele ad esistere come Stato nazionale del popolo ebraico.

“Ho già affermato più di una volta in questo Parlamento – ha detto Netanyahu – che sono favorevole a una soluzione sulla base del principio due Stati per due popoli, e alla conseguente cessazione definitiva del conflitto”. E ha proseguito: “Non tutti i membri della Knesset sono d’accordo, ma c’è una cosa su cui la maggior parte di noi è d’accordo: affinché la pace sia reale occorre che sia reciproca. Non ci si può chiedere di riconoscere uno Stato palestinese senza chiedere ai palestinesi di riconoscere Israele come Stato ebraico”.

“Signor Presidente – ha poi detto Netanyahu rivolgendosi a Hollande – Oggi lei ha visitato l’Autorità Palestinese. Ebbene, io da questo podio mi rivolgo al presidente Abu Mazen: poniamo fine al gelo. Venga alla Knesset e io verrò a Ramallah. Venga e riconosca una verità storica”.

Dal canto suo, la leader dell’opposizione israeliana Shelly Yacimovich (laburista) ha voluto ringraziare Hollande per la posizione assunta dalla Francia sulla necessità di garantire che l’Iran non ottenga armi nucleari. “In quest’aula non c’è contrasto tra opposizione e coalizione di governo sul fatto che l’Iran non debba disporre di armi nucleari – ha detto Yacimovich – Armi nucleari nelle mani dei fondamentalisti sono un problema per il mondo intero”. Sul processo di pace con i palestinesi, Yacimovich ha ribadito la posizione a favore di una soluzione basata su due Stati per garantire il futuro di Israele come Stato sia ebraico che democratico, e ha aggiunto che il partito laburista è pronto a sostenere coi suoi voti, dall’opposizione, il primo ministro Netanyahu se si arriverà a un accordo in questo senso con i palestinesi.

(Da: Times of Israel, Jerusalem Post, 18.11.13)