Netanyahu: “Totalmente capovolti i nobili obiettivi della Corte Penale Internazionale”

“I palestinesi manipolano cinicamente la Corte dell'Aia per negare allo stato ebraico il diritto di difendersi proprio da quei crimini di guerra che la Corte dovrebbe prevenire”

“Israele respinge la decisione assurda del Procuratore della Corte Penale Internazionale”. Lo ha detto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu in una dichiarazione diffusa sabato sera a seguito dell’annunciata decisione del Procuratore della Corte Penale Internazionale dell’Aia di aprire un’indagine preliminare sulla situazione in Palestina. “E’ assurdo – ha spiegato Netanyahu – che la Corte dell’Aia ignori leggi e accordi internazionali in base ai quali i palestinesi non hanno uno Stato e lo possono ottenere solo attraverso negoziati diretti con Israele. Le regole della Corte Penale Internazionale – ha continuato il primo ministro israeliano – sono chiare: niente stato, niente procedimento, niente processo. E’ assurdo che la Corte Internazionale persegua Israele, che ha uno dei più elevati standard di rispetto del diritto internazionale. Le nostre azioni sono soggette a una costante e attenta revisione da parte del sistema giuridico israeliano, famoso per essere fra i più indipendenti al mondo. Ma questa decisione è ancora più assurda dal momento che Israele non fa che difendersi legittimamente da terroristi palestinesi che commettono sistematicamente tutta una serie di crimini di guerra: sparano deliberatamente migliaia di razzi contro i nostri civili, nascondendosi dietro i civili palestinesi che usano come scudi umani. Ed ecco l’ultima follia di questa decisione – ha concluso Netanyahu – E’ la democrazia israeliana, leader mondiale nella lotta al terrorismo, che dovrebbe essere portata alla sbarra all’Aia, mentre i terroristi criminali di guerra di Hamas siederebbero sui banchi dell’accusa. Non ci sarà da sorprendersi se ISIS, al-Qaeda e Hezbollah seguiranno l’esempio. Come si può vedere, Hamas ha già annunciato che si unirà al suo socio palestinese, il presidente Mahmoud Abbas (Abu Mazen), nell’inoltrare denunce contro Israele. Dunque, assistiamo qui a qualcosa di veramente tragico: i nobili obiettivi della Corte Penale Internazionale vengono totalmente capovolti. La Corte era stata fondata per evitare il ripetersi dei peggiori crimini della storia, primo fra tutti il genocidio di sei milioni di ebrei. Ora i palestinesi stanno cinicamente manipolando la Corte Internazionale per negare allo stato ebraico il diritto di difendersi proprio da quei crimini di guerra e da quel terrorismo che sarebbe compito della Corte prevenire”.

(Da: MFA, 17.1.15)

 

“Siamo di fronte a una nuova vetta di ipocrisia – ha detto Netanyahu domenica mattina, aprendo la riunione settimanale del governo israeliano – Avevamo già visto cose del genere in passato, ma questa decisione è un salto di qualità: essa dà legittimità e patrocinio internazionale al terrorismo”. (YnetNews, 17.1.15)

Secondo il ministro degli esteri israeliano Avigdor Liberman, “quella stessa Corte che dopo 200mila morti non ha ritenuto di intervenire in Siria, né in Libia né altrove, ha pensato bene di ‘esaminare’ uno degli eserciti con il più alto standard etico al mondo, con una decisione che si fonda esclusivamente su motivazioni politiche anti-israeliane. E’ chiaramente impossibile mettere sullo stesso piano le Forze di Difesa israeliane, che fanno di tutto per evitare danni a persone innocenti, e le organizzazioni che fanno fuoco dal bel mezzo di centri abitati da popolazione civile allo scopo di colpire altri civili”. Secondo Liberman, Israele dovrebbe adoperarsi sulla scena internazionale per lo scioglimento di questo tribunale “che rappresenta l’ipocrisia e incoraggia il terrorismo”. (Da: MFA, 17.1.15)

“Siamo fortemente in disaccordo con l’azione annunciata dal Procuratore della Corte Penale Internazionale – ha dichiarato venerdì sera il portavoce del Dipartimento di Stato Usa Jeff Rathke – Come abbiamo detto più volte, non riteniamo che la Palestina sia ancora uno Stato e quindi non riteniamo che abbia i requisiti per far parte della Corte Penale Internazionale. E’ una tragica ironia – ha aggiunto il Dipartimento di Stato americano – che Israele, che ha dovuto affrontare il lancio di migliaia di razzi sparati dai terroristi sui suoi civili, finisca ora sotto esame da parte della Corte Penale Internazionale. Il modo per risolvere le differenze tra le parti è attraverso negoziati diretti, non azioni unilaterali da una o dall’altra parte. Noi continueremo a opporci ad azioni contro Israele alla Corte Penale Internazionale in quanto controproducenti per la causa della pace”. (YnetNews, 17.1.15)