“Non mi vergogno della mia identità, con la musica porto un po’ di ottimismo e di pace”

Video intervista alla cantante arabo-israeliana pronta a esibirsi ovunque, “anche negli insediamenti, anche in una chiesa”

Nasreen Qadri, una cantante israeliana araba e musulmana, non ha problemi ad esibirsi negli insediamenti e si rifiuta di piegarsi a coloro che sostengono che non dovrebbe farlo per il solo fatto che è araba. Qadri è salita alla ribalta quando nel 2011 ha vinto un talent show canoro e da allora si è fatta un nome come cantante di talento che non ha paura di affrontare argomenti controversi. In particolare ha fatto rumore la sua presa di posizione contro la campagna BDS (boicottaggio di Israele) e a sostegno del concerto dei Radiohead lo scorso luglio in Israele, che poi lei stessa ha aperto insieme al cantante ebreo israeliano Dudu Tassa. Allora, in un editoriale su Newsweek, Qadri definì gli sforzi per “boicottare l’unica democrazia in Medio Oriente” come “controproducenti” e dannosi verso “coloro che desiderano promuovere la pace e la tolleranza in questa travagliata regione”. Ha’aretz l’ha intervistata a proposito della sua decisione di cantare a Ma’ale Adumim, una città israeliana di quasi 40mila abitanti che sorge poco a est di Gerusalemme, al di là della Linea Verde. Qadri ha risposto alle domande in ebraico.

(Da: Ha’aretz, 17.10.17)

Traduzione. “Non mi vergogno della mia identità. Dovunque vada, dico alla gente che sono araba, musulmana e cittadina israeliana. Vivo qui, questo è il posto dove sono nata, è la mia casa”.

Nasreen Qadri è una cantante arabo-israeliana. Mescola arabo ed ebraico, la musica araba con il pop israeliano. Durante una tournée si è esibita anche in un insediamento in Cisgiordania.

“La decisione di cantare in un insediamento è come la decisione di esibirsi in qualunque altro luogo, su qualunque palcoscenico, indipendentemente da dove si trovi. Non solo a Ma’ale Adumim. Se dovessi andare in una chiesa a cantare Ave Maria, va bene. Io faccio musica, non tratto nulla di politico e non voglio essere coinvolta in niente del genere. Voglio solo esprimere me stessa e cantare. Sono cresciuta ascoltando musica araba: Umm Kulthum, Abdel Wahab, Farid al-Atrash. Questa è la musica con cui sono cresciuta, ma allo stesso tempo ascoltavo anche cantanti israeliani: Eyal Golan e Ofra Haza. Il mio pubblico ebraico-israeliano, che è originario del Marocco, dell’Iraq, della Tunisia, ascolta comunque musica araba, e sono così desiderosi di lingua araba che mi dicono: il venerdì guardiamo i film di Farid al-Atrash e Abdel Wahab, aspettiamo sempre i film in arabo alla tv. Dunque sono stimolati e interessati e io porto loro la nuova musica araba che si mescola con la musica pop”.

Nasreen ha lanciato la sua carriera vincendo un talent-show che era a caccia della nuova star della musica mizrahi (mediorientale).

“Ero l’unica concorrente araba nel talent-show Eyal Golan ti chiama. Avevo difficoltà con la lingua, con la dizione. Ma era qualcosa che volevo. Amo pormi delle sfide con cose diverse e in diverse direzioni. Lo faccio anche nella mia musica. Nasreen non ha una direzione stabilita, si adatta a tutti i gusti e a tutti i mondi. So dello slogan morte agli arabi che si sente in giro, ma non ci faccio caso. Siamo nati in una realtà difficile e proprio per questo cerchiamo di portare un po’ di ottimismo e di pace. La comunità araba è molto favorevole e affettuosa. Non ho mai ricevuto critiche che dicessero che quello che faccio non va bene o che non dovrei farlo. Anzi. Ho sempre ricevuto una risposta favorevole e calorosa, e ne sono fiera perché ci metto il mio senso di casa, la mia musica, la mia lingua e i miei propositi in questo paese. Non dirò che non è stata dura, all’inizio. Ma ho insistito e continuo a fare semplicemente quello che faccio meglio: la musica, la cosa più meravigliosa che esista”.