Olmert: Non possiamo aspettare i palestinesi allinfinito

Israele pronto a rinunciare a una parte dei suoi sogni. Speriamo che i palestinesi facciano lo stesso

image_1236Israele è un “volonteroso partner per la pace” con i palestinesi, ma definirà da sé i propri confini in Cisgiordania se dovrà arrivare alla conclusione che dall’altra parte non c’è un interlocutore affidabile per fare la pace. Lo ha detto il primo ministro israeliano Ehud Olmert parlando mercoledì al Congresso degli Stati Uniti, a Washington.
“Non possiamo aspettare i palestinesi all’infinito – ha detto Olmert, terzo premier nella storia di Israele chiamato a parlare al Congresso a camere congiunte – Il nostro più profondo desiderio è costruire un futuro migliore per la nostra regione, fianco a fianco con un partner palestinese, ma se non sarà così, andremo avanti. E non da soli” ha aggiunto, alludendo all’appoggio promesso dagli Stati Uniti.
I congressisti si sono alzati per applaudire quando Olmert ha dichiarato: “Permettetemi di dirlo nel modo più chiaro possibile: noi non cederemo al terrorismo, non ci arrenderemo al terrorismo, noi vinceremo la guerra contro il terrorismo per ripristinare la pace nelle nostre società”, facendo esplicito riferimento alle stragi suicide perpetrate in Israele come quella che di recente ha provocato la morte di Daniel Wultz, uno studente americano di 16 anni che stava trascorrendo le vacanze della scorsa Pasqua ebraica a Tel Aviv. I genitori di Daniel, venuti dalla Florida, sedevano nella sala del Congresso mentre Olmert ricordava il loro figlio.
Durante il discorso, Olmert ha fatto appello al presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) perché persegua una soluzione negoziata, la via privilegiata da Israele e Stati Uniti. “Intendo perseguire fino in fondo ogni possibilità per promuovere la pace con i palestinesi, secondo la Road Map – ha detto – e porgo la mano in segno di pace ad Mahmoud Abbas, il presidente eletto dell’Autorità Palestinese. Mi auguro che adotti i passi necessari che è impegnato a fare per andare avanti. Con un interlocutore di pace autentico sono convinto che possiamo arrivare a un accordo su tutte le questioni che ci dividono. Se invece i palestinesi ignoreranno la nostra mano tesa, allora Israele cercherà vie alternative per promuovere il proprio futuro in Medio Oriente”.
Olmert ha sottolineato i vantaggi che il riallineamento israeliano apporterebbe anche ai palestinesi, dicendo che otterrebbero un territorio “continuo” sul quale edificare uno stato indipendente.
Parlando dell’Iran, Olmert ha detto che la repubblica islamica pone una minaccia all’esistenza stessa di Israele e ha sollecitato una rapida azione internazionale per frenarne il programma nucleare. “Per noi si tratta di una minaccia esistenziale, una minaccia che non possiamo accettare. Ma non è una minaccia solo per Israele, è una minaccia per tutti coloro che hanno a cuore la stabilità del Medio Oriente e il benessere del mondo in generale. Un Iran nucleare significa che uno Stato terrorista potrebbe conseguire l’obiettivo principale per cui i terroristi vivono e muoiono: il massacro in massa di vite umane innocenti. Questa sfida, che a mio parere rappresenta il vero test della nostra epoca, è una sfida che l’occidente non può permettersi di fallire. La storia giudicherà la nostra generazione in base alle scelte che facciamo in questo momento”.
Olmert ha detto che Israele ha capito da tempo che deve rinunciare a una parte dei suoi sogni per lasciare spazio ai sogni di altri, nell’interesse di un futuro sicuro per uno Stato che sia ebraico e democratico. “Speriamo e preghiamo che anche i nostri vicini palestinesi se ne rendano conto”.

(Da: YnetNews, Jerusalem Post, 24.05.06)