I miseri argomenti del Sudafrica nella sua bizzarra arringa all’Aja contro Israele

Smontate una per una le accuse di “genocidio”, resta in piedi un solo concetto: negare allo stato ebraico il diritto di esistere e difendersi

Di Yonah Jeremy Bob

Se si applicano correttamente le norme internazionali e le leggi di guerra, il Sud Africa non ha alcuna una possibilità di far valere le sue accuse di genocidio contro Israele, dato che l’intero “spettacolo” messo in piedi alla Corte Internazionale di Giustizia non è altro che una trovata politica progettata per infangare il nome di Israele

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Un sito con le immagini degli orrori del 7 ottobre. Affinché nessuno dica “non sapevo, non credevo”

Di fronte all'ignobile negazionismo e alle calunnie portate alla Corte dell’Aja, la diplomazia pubblica israeliana si è tolta i guanti

Il governo israeliano ha lanciato un sito web dedicato al massacro del 7 ottobre che presenta una galleria di immagini e video sulle atrocità compiute dai terroristi nazi-islamisti palestinesi nei kibbutz e nelle altre località vicine alla striscia di Gaza.

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Se tutto è genocidio, allora niente è genocidio

L’Associazione internazionale avvocati e giuristi ebrei denuncia un utilizzo contro Israele della Convenzione sul Genocidio talmente cinico e infondato da svuotarla di significato

In un documento pubblicato lunedì scorso, l’Associazione internazionale degli avvocati e giuristi ebrei smonta l’accusa di genocidio dei palestinesi intentata contro Israele davanti alla Corte Internazionale di Giustizia.

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Israele, il Sudafrica e l’eterogenesi dei fini

Portando Israele davanti alla Corte di Giustizia Internazionale, l’African National Congress offrirà allo stato ebraico una tribuna da cui esporre finalmente le proprie ragioni

Di Howard Feldman

Il governo sudafricano potrebbe presto scoprire la legge delle conseguenze non volute (o eterogenesi dei fini). Israele si appresta a comparire davanti alla Corte Internazionale di Giustizia e il Sudafrica si compiace entusiasta della sua iniziativa

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Nuova conferma: “giornalisti” palestinesi sapevano in anticipo e accompagnarono entusiasti la carneficina del 7 ottobre

Due di loro esortarono in diretta i palestinesi a unirsi alla mattanza e alle ruberie dei terroristi

La ong HonestReporting ha documentato che, durante il massacro del 7 ottobre, due fotoreporter freelance palestinesi residenti a Gaza che lavoravano per AP e Reuters si vantarono dei filmati che avevano acquisito mentre accompagnavano “sin dall’inizio” i terroristi di Hamas nella atroce incursione dentro Israele.

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Il 7 ottobre potrebbe segnare l’inizio della fine dell’attuale panorama politico in Israele

Dopo la guerra di Yom Kippur, la rabbia che ribolliva verso la vecchia leadership portò alla caduta dell'egemonia laburista. Le analogie con la situazione attuale sono impressionanti

Di Herb Keinon

Le somiglianze tra ciò che accadde a Israele il 6 ottobre 1973 – inizio della guerra dello Yom Kippur – e ciò che è accaduto il 7 ottobre 2023, inizio della guerra di Simchat Torà, lasciano a bocca aperta.

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Hamas vuole il cessate il fuoco immediato e permanente per salvarsi e restare al potere

I terroristi rifiutano tregue provvisorie e contano sulle pressioni esercitate da una schiera di filo-Hamas o di persone semplicemente incompetenti e sprovvedute

Di Zina Rakhamilova

Sono trascorsi più di 90 giorni dall’orribile massacro del 7 ottobre in cui terroristi di Hamas hanno fatto irruzione in Israele, hanno trucidato 1.200 civili e soldati e hanno rapito e deportato a Gaza più di 230 ostaggi. Si ritiene che più di 100 persone tuttora tenute in ostaggio siano ancora vive.

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Se l’Onu si fa complice di Hamas

L’Onu ha 13mila dipendenti a Gaza, per lo più palestinesi. Sapevano perfettamente cosa faceva Hamas nelle scuole e negli ospedali, ma hanno mentito al mondo per 16 anni

Di Robert Williams

Dal 7 ottobre, quando i terroristi di Hamas hanno invaso il sud di Israele massacrando almeno 1200 persone e rapendo altri 240 israeliani e persone di altre nazionalità, le Nazioni Unite agiscono da braccio di propaganda non ufficiale dell'organizzazione terroristica Hamas, sostenuta dall'Iran.

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