Se si applicano correttamente le norme internazionali e le leggi di guerra, il Sud Africa non ha alcuna una possibilità di far valere le sue accuse di genocidio contro Israele, dato che l’intero “spettacolo” messo in piedi alla Corte Internazionale di Giustizia non è altro che una trovata politica progettata per infangare il nome di Israele
Il governo israeliano ha lanciato un sito web dedicato al massacro del 7 ottobre che presenta una galleria di immagini e video sulle atrocità compiute dai terroristi nazi-islamisti palestinesi nei kibbutz e nelle altre località vicine alla striscia di Gaza.
In un documento pubblicato lunedì scorso, l’Associazione internazionale degli avvocati e giuristi ebrei smonta l’accusa di genocidio dei palestinesi intentata contro Israele davanti alla Corte Internazionale di Giustizia.
Il portavoce delle Forze di Difesa israeliane Daniel Hagari ha presentato mercoledì sera le prove che dimostrano che i due giornalisti di Al Jazeera uccisi domenica in un’azione militare israeliana a Rafah, nel sud della striscia di Gaza, facevano parte di organizzazioni terroriste.
Un canale Telegram composto da 3.000 insegnanti impiegati a Gaza dall'Unrwa (l’agenzia Onu per i profughi palestinesi) è pieno di post che esprimono sostegno ed entusiasmo per la carneficina perpetrata da Hamas il 7 ottobre.
Il governo sudafricano potrebbe presto scoprire la legge delle conseguenze non volute (o eterogenesi dei fini). Israele si appresta a comparire davanti alla Corte Internazionale di Giustizia e il Sudafrica si compiace entusiasta della sua iniziativa
La ong HonestReporting ha documentato che, durante il massacro del 7 ottobre, due fotoreporter freelance palestinesi residenti a Gaza che lavoravano per AP e Reuters si vantarono dei filmati che avevano acquisito mentre accompagnavano “sin dall’inizio” i terroristi di Hamas nella atroce incursione dentro Israele.
Le somiglianze tra ciò che accadde a Israele il 6 ottobre 1973 – inizio della guerra dello Yom Kippur – e ciò che è accaduto il 7 ottobre 2023, inizio della guerra di Simchat Torà, lasciano a bocca aperta.
Sono trascorsi più di 90 giorni dall’orribile massacro del 7 ottobre in cui terroristi di Hamas hanno fatto irruzione in Israele, hanno trucidato 1.200 civili e soldati e hanno rapito e deportato a Gaza più di 230 ostaggi. Si ritiene che più di 100 persone tuttora tenute in ostaggio siano ancora vive.
Dal 7 ottobre, quando i terroristi di Hamas hanno invaso il sud di Israele massacrando almeno 1200 persone e rapendo altri 240 israeliani e persone di altre nazionalità, le Nazioni Unite agiscono da braccio di propaganda non ufficiale dell'organizzazione terroristica Hamas, sostenuta dall'Iran.