Per i vescovi tedeschi, Israele si comporta come i nazisti

Dichiarazioni a ruota libera durante un pellegrinaggio fra Yad Vashem e Ramallah

image_1612“Questa mattina abbiamo visto le immagini del ghetto di Varsavia al memoriale Yad Vashem, e questa sera vedremo il ghetto d Ramallah”. Queste le parole scelte domenica sera dal vescovo tedesco Gregor Maria Franz Hanke per descrivere l’arrivo da Gerusalemme a Ramallah del pellegrinaggio della Conferenza dei vescovi tedeschi. Ma domenica mattina lo stesso vescovo, mentre era ancora in Israele, aveva usato parole molto diverse.
La visita in Israele di 27 membri della Conferenza dei vescovi cattolici tedeschi prevedeva per la prima volta nella sua storia un tappa a Yad Vashem, il memoriale della Shoà a Gerusalemme, oltre alle tradizionali visite guidate ai luoghi santi della cristianità e vari incontri con congregazioni cristiane sia in Israele che nell’Autorità Palestinese.
Durante le tappe della visita in Israele i vescovi si sono attenuti nelle loro dichiarazioni a un linguaggio moderato ed equilibrato. Ma una volta entrati nell’Autorità Palestinese hanno offerto ai giornalisti tedeschi al seguito una pletora di proclami anti-israeliani di rara virulenza: accuse che hanno avuto larga copertura, lunedì, sui mass-media in Germania.
Mentre attraversava uno dei posti di controllo a Gerusalemme est l’arcivescovo di Colonia, cardinale Joachim Meisner, ha detto ai reporter: “Queste sono cose che non si fanno nemmeno agli animali”. Meisner si è poi dilungato sulla consueta analogia fra la barriera difensiva israeliana (che ha lo scopo di ostacolare l’ingresso dei terroristi) con il muro di Berlino (che aveva lo scopo opposto di impedire la libera uscita dei cittadini tedesco-orientali), sostenendo anche che il “muro” israeliano non serve a niente.
La visita della delegazione a Ramallah è avvenuta a poche ore di distanza da quella a Yad Vashem e diversi vescovi hanno voluto stabilire un parallelo fra la situazione nell’Autorità Palestinese e quella degli ebrei nella Shoà. “Gabbie fatte a immagine dei ghetti”, ha detto dei territori il vescovo d’Asburgo, tempo fa sotto la leadership spirituale dell’attuale papa Benedetto XVI che era arcivescovo dell’arcidiocesi di Monaco-Freising.
“Israele ha naturalmente il diritto di esistere, ma non può realizzare questo diritto in modo così brutale” ha detto il vescovo Hanke, che ha poi aggiunto di voler modificare quest’anno il suo messaggio di pasqua alle chiese tedesche per includere le impressioni di questo viaggio.

(Da: YnetNews, 6.03.07)

Nella foto in alto: Il memoriale della Shoà a Yad Vashem