Poco spazio per i pannelli solari?

Un’azienda israeliana propone una soluzione innovativa

image_2515Una delle maggiori difficoltà nel trasformare l’energia solare in elettricità sta nel trovare gli ampi appezzamenti di terreno necessari: file e file di pannelli solari occupano un mucchio di spazio. Nei paesi industrializzati, lo spazio è sempre un bene raro. In Israele, la terra è perfino più scarsa che altrove, ed è anche spesso oggetto di dure contestazioni.
Mentre molte aziende si concentrano su sistemi di energia solare che richiedano meno spazio, c’è un’azienda che ha preso una direzione completamente diversa: costruire sull’acqua.
Solaris Synergy è stata fondata l’anno scorso e mira ad utilizzare un sistema fotovoltaico galleggiante brevettato su corsi d’acqua in tutto Israele, spiega il CEO Yossi Fisher, recentemente intervistato negli uffici della società a Har Hotzvim, Gerusalemme.
Il sistema stesso è autonomo e quindi non importa su che tipo di acqua galleggia. Solaris Synergy si concentra sui 160 bacini di acque reflue bonificate esistenti in Israele. Secondo i calcoli della compagnia, da quelle superfici si potrebbero produrre fino a 320 MW (paragonabili al prodotto di una piccola turbina a gas naturale).
Fisher ha anche osservato che ottenere i permessi necessari per usare questi serbatoi è molto più semplice in quanto sono controllati dalle autorità locali e non dalla Israel Lands Administration.
Dice che la società ha già ricevuto una lettera di intenti da un Comune per un progetto pilota di 1 MW. I progetti sfrutterebbero le future tariffe che saranno introdotte per i sistemi di media grandezza che generano un utile.
L’azienda spera di sfruttare il mercato mondiale relativamente vergine una volta che abbia stabilito le sue credenziali in Israele. Secondo le loro ricerche di mercato, ci sono solo poche altre compagnie nel mondo che si concentrano sull’energia solare basata sull’acqua.
La tecnologia stessa è unica in quanto utilizza un sistema di raffreddamento ad evaporazione autonomo per mantenere i pannelli ad una temperatura costante 24 ore al giorno.
Mantenere freschi i pannelli solari presenta due vantaggi: primo, quanto più caldo diventa un pannello, tanto meno è efficace; secondo, si elimina il ciclo quotidiano termico di temperature fluttuanti, che provoca un forte logorio ai componenti semiconduttori dei pannelli. Inoltre, il controllo della temperatura dei pannelli permette l’uso dei pannelli di silicone, che sono più economici da produrre di altri tipi, dice Fisher.
E ancora, costruire sull’acqua ha reso molto più semplice il sistema di inseguimento del sole, spiega Fisher. Invece di un sistema complicato, la piattaforma necessiterebbe solo di un inseguitore solare per mandarla in circolo a seguire il sole per tutto il giorno.
All’inizio di quest’anno, la società ha ricevuto una borsa di studio di ricerca dal ministero delle infrastrutture nazionali. Hanno anche raccolto fondi da una ditta privata negli Stati Uniti, ma sperano di raccoglierne altri.
Lo scopo è quello di produrre elettricità ad un costo che competa con l’elettricità ottenuta dai combustibili fossili. Al momento i costi di capitale sono valutati a $5 per watt, ma sperano di ridurli fino a $3/W entro il 2011 e a $1/W entro il 2013, conclude Fisher.

(Da: Jerusalem Post,02.06.09)