Poliziotti palestinesi per fermare gli attacchi contro Israele

Pattuglieranno e creeranno posti di blocco nella striscia di Gaza settentrionale.

image_543Più di mille poliziotti dell’Autorità Palestinese hanno iniziato a prendere posizione, venerdì, nelle zone lungo la linea di separazione fra Israele e striscia di Gaza settentrionale con il compito di impedire ulteriori lanci di mortai e missili Qassam palestinesi contro Israele.
L’operazione ha ricevuto giovedì l’approvazione del ministro della difesa israeliano Shaul Mofaz. Secondo il piano concordato fra israeliani e palestinesi, sarebbero circa quattromila gli uomini delle forze di sicurezza nazionale palestinese che dovranno prendere posizione nell’area, pattugliando e istituendo posti di blocco nelle zone di Beit Hanun, Beit Lahiya e Khan Yunis. Inoltre, una unità speciale verrà posizionata al valico di Karni, fra striscia di Gaza nord e Israele, teatro anche di recente di numerosi attentati terroristici.
Le forze palestinesi schierate nel nord della striscia di Gaza sono composte da membri di tutte le branche delle forze di sicurezza palestinesi, compresi alcuni uomini delle cosiddette “squadre della morte” dei Servizi di Sicurezza Preventiva, una unità che aveva il compito di proteggere i funzionari dell’Autorità Palestinese, ma che è stata recentemente smantellata a causa della sua reputazione di gravi brutalità.
Sa’eb el-Ajez, capo delle forze di polizia palestinesi a Gaza, ha dichiarato che i suoi uomini non saranno coinvolti nell’arresto di terroristi né verrà loro ordinato di aprire il fuoco su coloro che lanciano missili. “Siamo consapevoli che non saremo efficaci al cento per cento nel fermarli – ha detto – ma perlomeno saremo lì”.
“I miei uomini – ha spiegato Ajez – sono abituati a combattere i criminali e non c’è consenso fra loro se chi lancia missili (contro Israele) sia o meno un criminale. Il voto per Mahmoud Abbas (Abu Mazen) costituisce un’indicazione che i missili sono un cosa negativa, ma la nostra gente non ha ancora preso una vera decisione su questo. I nostri sono buoni soldati ed eseguono gli ordini. Ma anche loro vivono qui, e potrebbero non essere motivati a far sì che tutti gli estremisti cessino di sparare”.
“Si sta sviluppando un cambiamento positivo nell’atmosfera fra Israele e palestinesi: pare che i palestinesi inizino a capire che il terrorismo non paga”. Lo ha detto giovedì il capo di stato maggiore israeliano Moshe Ya’alon intervenendo alla cerimonia per commemorare i dieci anni dal doppio attentato suicida palestinese che il 22 gennaio 1995, in pieno processo di pace (e nove mesi prima dell’assassinio di Rabin), causò 22 morti e 64 fra feriti e mutilati all’incrocio Beit Lid (nord Israele).

(Da: Jerusalem Post, 21.1.05)

Nella foto in alto: poliziotti palestinesi controllano un taxi a un posto di blocco istituito venerdì presso il valico di Erez fra Israele e striscia di Gaza settentrionale.