Premiati i ‘migliori’ vignettisti negazionisti

Un concorso iraniano che sostiene di non essere contro gli ebrei ma solo antisionista

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Il disegno di Abdollah Derkaoui vincitore del concorso iraniano

Un concorso mondiale per le migliori vignette che sbeffeggiano, minimizzano o negano lo Shoà, ne attribuiscono la responsabilità agli stessi ebrei e mettono sullo stesso piano le azioni militari e anti-terroristiche israeliane con lo sterminio nazista di ebrei e altre minoranze. È quello che si è tenuto in Iran (fra la riprovazione dei governi e del segretario generale dell’Onu Kofi Annan) su diretta ispirazione del presidente Mahmoud Ahmadinejad, famoso per le sue dichiarazioni volte a mettere in dubbio la realtà storica della Shoà e propugnare l’annientamento dello stato di Israele.
Le 204 opere, dall’Iran e dal resto del mondo, sono esposte dall’agosto scorso al Museo d’Arte Contemporanea di Teheran, che ha sede accanto all’ambasciata di Palestina, a sua volta installata nell’edificio che fino alla rivoluzione khomenista del 1979 aveva ospitato l’ambasciata d’Israele.
Il curatore della mostra, Masoud Shojai, ha dichiarato che il concorso verrà trasformato in un evento annuale. “In effetti, continueremo a indire il concorso ogni anno fino alla distruzione di Israele”, ha specificato Shojai.
Mercoledì scorso sono stati assegnati i premi.
Primo classificato, il marocchino Abdollah Derkaoui che si è guadagnato i 12.000 dollari del premio con una vignetta dove si vede una gru israeliana che allinea grandi blocchi di cemento (il “muro” difensivo di Israele) imprigionando a poco poco la moschea di Al-Aqsa di Gerusalemme, mentre sul muro si disegna l’immagine del campo di sterminio di Auschwitz.
Il brasiliano Carlos Latuff e la francese A. Chard si sono aggiudicati a pari merito il secondo premio (8.000 dollari). L’iraniano Shahram Rezai ha ricevuto i 5.000 dollari del terzo premio. Tra i parteciparti, anche disegnatori da Stati Uniti, Indonesia, Turchia e Italia (Alessandro Gatto).
Lo scorso 14 febbraio il direttore del quotidiano Hamshahri, edito dalla municipalità di Teheran e co-sponsor del concorso, ha dichiarato: “Non vogliamo offendere nessuno: noi siamo solo contro il sionismo”.

Gli organizzatori del concorso hanno presentato l’iniziativa, all’indomani della (violenta) controversia relativa alle vignette su Maometto pubblicate da un giornale danese, anche come “una sfida per svelare i limiti e l’ipocrisia della libertà d’espressione in occidente”. Per tutta risposta, una selezione delle “migliori” vignette iraniane è disponibile da mesi sul sito americano www.irregulartimes.com (a questa pagina) con una nota in cui si legge: “Speriamo sinceramente che qualcuno dello staff di Hamshahri si imbatta in questa pagina web e noti con interesse come un occidentale abbia ripubblicato le loro vignette senza essere per questo arrestato né minacciato. Aspettiamo adesso che Hamshahri pubblichi a sua volta le vignette danesi su Maometto dimostrando in questo modo di non essere affetto da quell’ipocrisia che imputa ad altri”.

(Da: Jerusalem Post, israele.net, 1.11.06)

Si veda anche:

Galleria della vergogna: le vignette negazioniste che hanno partecipato al concorso iraniano 2006