Presto disponibili on-line i rotoli del Mar Morto

“Qualunque studentello potrà dare un’occhiata dettagliata ai preziosissimi e delicatissimi reperti, e da varie angolazioni”

image_2238Israele esporrà i rotoli del Mar Morto per intero su internet. I rotoli sono composti di migliaia di frammenti e fotografarli digitalmente è un’impresa di proporzioni titaniche.
Gli scienziati che lavorano al progetto, guidati da Simon Tanner, usano fotocamere potentissime con risoluzione e chiarezza molto superiori a quelle dei modelli convenzionali, ed anche luci che non emettono né calore né raggi ultravioletti.
Stanno anche portando alla luce sezioni e lettere dei rotoli prima illeggibili, e queste scoperte potrebbero avere un grande interesse per gli studiosi.
I rotoli, vecchi di duemila anni, furono trovati alla fine degli anni ’40 nelle grotte di Qumran, vicino al Mar Morto ad est di Gerusalemme, e contengono le prime copie conosciute di ogni libro della Bibbia ebraica (manca solo il Libro di Ester), oltre a testi apocrifi e descrizioni di rituali di una setta ebraica dei tempi di Gesù. I testi, per la maggior parte scritti su pergamena ma alcuni su papiri, vanno dal III secolo a.e.v. al I secolo e.v.
Parecchi dei rotoli trovati in frammenti più grandi sono esposti in permanenza all’Israel Museum di Gerusalemme, nello Shrine of the Book fiocamente illuminato. Tuttavia la maggior parte del materiale rinvenuto è diviso in 15.000 frammenti che compongono circa 900 documenti, alimentando un annoso dibattito su come ordinare i frammenti oltre che sull’origine e il significato di quanto vi è scritto.
Dopo la scoperta, i rotoli restarono appannaggio di una ristretta cerchia di studiosi. Nel 2001 vennero finalmente pubblicati nella loro interezza, ma le discussioni in proposito sembrano essere sempre in aumento.
Gli studiosi chiedono continuamente all’Israel Antiquities Authority, custode dei rotoli, di potervi accedervi e i musei di tutto il mondo vorrebbero esporli. Il mese prossimo, il Museo Ebraico di New York inaugurerà una mostra con sei dei rotoli.
I custodi dei rotoli, persone come Pnina Shor, capo del dipartimento di conservazione dell’ente per le antichità, sono ben lieti del vasto interesse sempre suscitato dai rotoli, ma dicono che ogni volta che un rotolo viene esposto a luce, umidità e calore si deteriora, e che perfino senza questa esposizione si registra un deterioramento a causa dell’inchiostro usato su alcuni dei rotoli, oltre che dei residui di nastro adesivo usato negli anni ’50 dagli studiosi per mettere insieme i frammenti.
L’intera collezione è stata fotografata una sola volta, negli anni ’50, usando gli infrarossi e quelle fotografie sono conservate in una stanza climatizzata perché mostrano particolari che sono già scomparsi da alcuni dei rotoli. Anche le vecchie fotografie a infrarossi saranno passate allo scanner per la trasposizione in digitale.
“Il progetto è iniziato come una necessità per la conservazione – spiega Pnina Shor – Volevamo monitorare il deterioramento dei rotoli e abbiamo capito che dovevamo fare fotografie precise per osservare il processo. È allora che abbiamo deciso di fare una serie completa di foto, a colori e infrarosso, per monitorare in modo selettivo quello che succede. Ci siamo resi conto che potevamo mettere on-line l’intera serie di foto per renderle disponibili a tutti, il che significa che tutti saranno in grado di vedere i rotoli con tutti i dettagli che nessuno ha ancora visto”.
Il processo, che prenderà probabilmente ancora da uno a due anni prima che sia disponibile on-line, è diretto da Greg Bearman, che proviene dal Jet Propulsion Laboratory della Nasa. La raccolta dei dati è diretta da Simon Tanner del Kings College di Londra. Partecipa al progetto di digitalizzazione anche Jonathan Ben-Dov, professore di studi biblici all’università di Haifa.
Mentre osserva i tecnici che spostano cautamente un frammento per la fotografia, sottolinea che per troppo tempo è stato molto difficile anche per gli studiosi più qualificati avere accesso ai rotoli, mentre in questo modo, una volta completato il progetto, “qualunque studentello potrà dare un’occhiata dettagliata ai rotoli da varie angolazioni”.

(Da: Jerusalem Post, 27.08.08)