Proteste pretestuose di alcuni giornalisti stranieri

Elicotteri israeliani avevano colpito Radio al-Aqsa, dei terroristi Hamas, al terzo piano di un edificio di Gaza.

image_284“Giornalisti senza Frontiere” (un’organizzazione con sede a Parigi che l’ufficio stampa del governo israeliano definisce “politicamente prevenuta tanto che altera deliberatamente la verità dei fatti”) ha diffuso una nota di condanna per i tre razzi lanciati da elicotteri israeliani il 29 giugno scorso contro la sede di Radio al-Aqsa, gestita dai terroristi Hamas, al terzo piano di un edificio di Gaza che ospita anche la redazione di altre testate straniere.
L’azione israeliana seguiva di poche ore all’uccisione di due civili, tra i quali un bambino di quattro anni, ad opera di missili Qassam lanciati da Hamas sulla città di Sderot, nel Negev israeliano.
La condanna di Giornalisti senza Frontiere giunge a pochi giorni da una analoga condanna, diffusa subito dopo il fatto dall’Associazione dei giornalisti stranieri in Israele.
“La condanna della Associazione stampa estera – aveva commentato il governo israeliano – è sconcertante, ipocrita e pretestuosa.
Sconcertante, giacché nell’edificio non c’era nessuno al momento dell’attacco e dunque non si capisce come l’azione israeliana possa essere tacciata di ‘totale disprezzo della vita e dell’incolumità dei giornalisti’.
Ipocrita, giacché la stessa Associazione ha sempre chiesto con determinazione che le Forze di Difesa israeliane non impediscano ai giornalisti stranieri di entrare a Gaza nonostante sia una zona di conflitto e senza riguardo ai rischi evidenti per la sicurezza degli stessi giornalisti.
Pretestuosa, giacché i giornalisti stranieri che intrattengono rapporti di lavoro con elementi che sono notoriamente coinvolti con o al serio di organizzazioni terroristiche, dovrebbero anche valutare i pericoli che questo genere di affari non può non comportare”.

(IMRA, 29.06.04)

Nella foto in alto: lancio di missile Qassam di Hamas