Quando i terroristi trasformano gli edifici in obiettivi militari

Le sofferenze palestinesi sono il risultato diretto del terrorismo palestinese e della necessità dIsraele di proteggere i propri cittadini.

image_204“Non v’è dubbio che la popolazione palestinese patisca a causa del conflitto in corso, ma le sue sofferenze sono il risultato diretto del terrorismo palestinese rivolto contro israeliani innocenti e della necessità d’Israele di agire per proteggere i propri cittadini da odiosi attentati”. E’ quanto afferma il ministero degli esteri israeliano in un comunicato di risposta alle accuse mosse da Amnesty International circa la demolizione di edifici palestinesi”.
“Da quasi quattro anni – continua il comunicato – gli israeliani sono vittime di una incessante campagna dei terroristi palestinesi volta a seminare morte e distruzione, che ha già ucciso 900 israeliani e ne ha feriti o mutilati più di seimila. Alla luce di una minaccia così letale e senza precedenti, e del fatto che la dirigenza palestinese non ha mantenuto l’impegno che si era assunta di contrastare il terrorismo, le forze di sicurezza israeliane cercano di attuare nuove contro-misure, che siano al contempo legali ed efficiaci, per ridurre al minimo gli attentati in generale, e quelli del terrorismo suicida in particolare. Una di queste misure consiste nella demolizione di strutture che mettono a repentaglio la sicurezza e la vita delle forze israeliane. Quando i terroristi aprono il fuoco dall’interno di edifici civili o fanno esplodere mine e ordigni acquattandosi in campi e fra gli alberi, la demolizione di queste strutture diventa un imperativo strettamente militare. In base al diritto internazionale, strutture usate per questi scopi vengono considerate obiettivi militari legittimi. Pertanto, nel pieno dei combattimenti, quando risulta operativamente necessario, le forze di sicurezza israeliane hanno il diritto legale di colpire e distruggere le strutture usate dai terroristi.”
Il comunicato aggiunge che alcuni edifici vengono usati dai terroristi anche per nascondere l’ingresso dei tunnel per l’introduzione di armi ed esplosivi dall’Egitto, mentre altri vengono usati per costruire e nascondere razzi, mortai, armi da fuoco ed ordigni da usare contro Israele. Anche questi edifici vengono trasformati in questo modo dai terroristi in obiettivi miltari.
“Israele – conclude il comunicato del ministero degli esteri – evita il più possibile di attaccare bersagli terroristici dall’aria o con l’artiglieria proprio allo scopo di minimizzare il più possibile i danni collaterali, una tattica che aumenta i rischi per i soldati israeliani. La morte di tredici soldati in operazioni di terra nella striscia di Gaza nella prima metà di questo mese non è che un esempio dell’alto costo che Israele paga per il proprio impegno a rendere minori possibile le vittime civili palestinesi”.

(Da: Comunicato del ministero degli esteri israeliano, 18.05.04)

Si veda anche: La Conferenza Mondiale Islamica attacca il potere degli ebrei sul mondo